Uno nuovo studio pubblicato ora e condotto nel 2022 sui topi suggerisce che l’aspartame, uno dei dolcificanti artificiali tra i più utilizzati in cibi e bevande ipocalorici in tutto il mondo, può contribuire ad aumentare l’ansia. Nei test di laboratorio, nel momento in cui è stato somministrato ai topi questo prodotto per un livello equivalente al 15% dell’assunzione giornaliera massima raccomandata dalla FDA per gli esseri umani, hanno mostrato un comportamento più ansioso in test dell’umore specifici. Aspetto ancora più sorprendente, gli effetti in questione riscontrati sono stati osservati anche in successive generazioni di topi, suggerendo un impatto transgenerazionale. Lo studio sottolinea la necessità di esaminare i fattori ambientali, poiché gli effetti di oggi possono essere influenzati da eventi delle generazioni precedenti. L’ansia è stata misurata attraverso test del labirinto e sono stati trovati cambiamenti significativi nell’amigdala, una regione del cervello associata alla regolazione dell’ansia.
A differenza di altri dolcificanti artificiali, l’aspartame si scompone in sostanze che possono influenzare il sistema nervoso centrale, sollevando preoccupazioni su potenziali reazioni avverse. Quando i topi sono stati trattati con diazepam, un farmaco usato specificatamente per trattare l’ansia negli esseri umani, i comportamenti simili all’ansia sono cessati in tutte le generazioni influenzate dalla sostanza in questione. Sebbene il comportamento del topo non sia un’approssimazione perfetta degli stati d’animo umani, lo studio ha osservato chiari cambiamenti nel comportamento animale legati ad alterazioni dell’attività genica.
I ricercatori suggeriscono che, analogamente al consumo di nicotina, i cambiamenti epigenetici non codificanti negli spermatozoi possono trasmettere gli effetti dell’aspartame alle generazioni successive. Ciò implica che non solo le persone che consumano di questi dolcificanti artificiali, ma anche i loro discendenti potrebbero essere a rischio. Mentre altri studi sugli animali non hanno mostrato in modo coerente cambiamenti nel comportamento ansioso con i dolcificanti artificiali, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno la situazione.
Dati i potenziali collegamenti tra dolcificanti artificiali e cancro, alterazioni nei batteri intestinali e ora ansia, si consiglia cautela. Sebbene questi risultati debbano essere replicati negli esseri umani, la presenza di sintomi di ansia nei topi richiede ulteriori indagini. Lo studio suggerisce che le persone che consumano aspartame al di sotto dell’assunzione giornaliera massima raccomandata dalla FDA possono sperimentare cambiamenti neurocomportamentali e la popolazione a rischio dei suoi effetti sulla salute mentale potrebbe essere maggiore di quanto attualmente previsto. Si tratta di uno tra diversi studi che stanno inquadrando queste sostanze come un pericolo per la salute.
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