Il robot Curiosity della NASA è sbarcato su Marte nel 2012 e, da allora, ha realizzato diverse foto del pianeta rosso. Ma vi siete mai chiesti perché ha quel colore? La spiegazione più semplice dell’evento è che la regolite, un materiale che costituisce la maggior parte della superficie di un pianeta, è composta da grandi quantità di ossido di ferro. Lo stesso composto che dà colore rossastro a sangue e ruggine. Come si è concentrato tutto questo ferro su Marte, perché sembra “arrugginito” e perché è rosso? Queste domande sono un po’ più complesse.
L’inizio di tutto risale a 4,5 miliardi di anni fa, quando si formò il Sistema Solare. Molti pianeti fanno affidamento su grandi quantità di ferro nella loro composizione, poiché il materiale ha origine nel nucleo di stelle già morte. Fu caricato dallo spazio in una gigantesca nube di gas e polvere che si disperse per formare il Sole e i pianeti del nostro Sistema.
Mentre il ferro trovato sulla Terra si concentrava nel suo nucleo ancora nei suoi primi stadi, su Marte era sparso sulla superficie. Il sospetto è che questo sia accaduto a causa delle dimensioni del pianeta e, di conseguenza, della sua “debole” gravità.
Il ferro puro ha un colore scuro e brillante, ma quando viene esposto a una quantità sufficiente di ossigeno per formare ossido di ferro (III), una struttura composta da due atomi di ferro e tre atomi di ossigeno, acquisisce la tonalità rossastra. Ora, come è successo tutto questo su Marte? Sì, questa è la domanda senza risposta – almeno per ora.
Certo, alcune condizioni climatiche hanno causato l’ossidazione del ferro sulla superficie del pianeta e l’hanno resa ruggine. Una delle spiegazioni più plausibili è stata quella delle tempeste che hanno colpito Marte quando era ancora solo un pianeta giovane che girovagava.
C’è un’altra ipotesi, secondo la quale il Sole, nel corso di miliardi di anni, abbia rotto le molecole di anidride carbonica e altri componenti, producendo sostanze ossidanti come il perossido di idrogeno e l’ozono.
Potrebbe, infine, essere come suggerito nel 2009 da un gruppo di ricercatori danesi. Ovvero il caso delle tempeste di sabbia che hanno spazzato la superficie del pianeta e hanno esposto gli strati ricchi di ossigeno dei cristalli di quarzo che costituiscono Marte.
Queste le tre teorie che non hanno ancora generato una risposta definitiva. L’origine dell’ossidazione è un mistero. Ma una volta che il ferro è ossidato, ciò che accade è che l’ossido di ferro (III) assorbe le frequenze dei colori blu e verde, riflettendo solo il rosso. Poiché ha un colore simile al sangue e può essere visto dalla Terra, il pianeta prende il nome dal dio della guerra romano: Marte.
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