Si chiama Goblin, è nano ed è l’ultimo pianeta scoperto ai confini del Sistema Solare. Il piccolo pianeta, designato come TG387 2015, è stato annunciato martedì dal Minor Planet Center dell’Unione Internazionale di Astronomia, in una ricerca finanziata dall’agenzia spaziale statunitense NASA. Un articolo con tutti i dettagli della scoperta sarà presentato all’Astronomical Journal.
Il pianeta nano è stato scoperto ben oltre Plutone ed è un satellite di una massa celeste che gli scienziati ritengono essere un pianeta, ma che la comunità astronomica deve ancora identificare. Infatti, durante la ricerca di questa massa celeste (denominata in via provvisoria Planet Nine o Planet X), gli investigatori hanno invece rilevato Goblin. Si ritiene che il pianeta nano sia sotto l’influenza gravitazionale di questa gigantesca massa in orbita attorno alla zona nuvolosa di Oort (un’orda di milioni di comete).
Il nome Goblin – un personaggio mitologico con una fisionomia simile a un folletto – è ispirato alla data in cui fu osservato per la prima volta: durante Halloween. La prima volta si riferisce a tre anni fa nell’ottobre 2015 attraverso il telescopio giapponese Subaru a Mauna Kea, nelle Hawaii.
L’orbita del pianeta nano è lunga. Goblin è 2,5 volte più lontano dal Sole rispetto a Plutone. Gli scienziati hanno precisato che il pianeta nano ha un diametro di soli 300 chilometri ed è composto da una superficie ghiacciata. Si tratta di circa 80 unità astronomiche lontane dal Sole (un’unità astronomica è la distanza tra la Terra e il Sole, circa 150 milioni di chilometri). Per scopi comparativi consideriamo Plutone 34 unità astronomiche lontane dal Sole. Quindi, nella sua orbita più vicina al Sole (a 65 unità astronomiche di distanza), Goblin è 2,5 volte Sole di Plutone.
Quindi, il pianeta nano continua la sua orbita dove, nel punto più lontano, è quasi 60 volte più lontano dal Sole di Plutone. La sua lunga orbita fa sì che ci siano voluti 40.000 anni per viaggiare intorno al Sole. Fu anche a causa della sua lunga e lenta orbita che gli astronomi dovettero osservarla per anni prima di poter produrre risultati.
Questo è il terzo pianeta più piccolo al di fuori del sistema solare e segue le scoperte di Sedna e di VP113 del 2012. La zona in cui sono stati trovati questi tre pianeti, fino ad ora apparentemente fredda, buia e vuota, ora riceve un nuovo sguardo sugli oggetti celesti che sembra nascondere.
Questi pianeti lontani sono come delle briciole che ci porteranno sul Pianeta X. Quanto più scopriamo, tanto meglio possiamo capire cosa c’è al di là del Sistema Solare e il possibile pianeta che riteniamo stia influenzando l’orbita di questi pianeti – una scoperta che può ridefinire la nostra conoscenza dell’evoluzione del sistema solare.
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