Nel panorama dell’innovazione sostenibile, l’Italia sta facendo un passo avanti significativo con una batteria rivoluzionaria che utilizza piante commestibili come componente chiave. Questo audace esempio di ingegneria verde unisce l’energia rinnovabile alla praticità quotidiana, aprendo la strada a soluzioni ecologiche che potrebbero ridisegnare il nostro modo di pensare alle batterie e alla loro riciclabilità. Gli scienziati dell’Istituto Italiano di Tecnologia ha trovato una soluzione a dir poco geniale: una batteria funzionale, ma soprattutto commestibile. Esattamente: si può mangiare dopo l’uso, in tutta sicurezza.
Le dimensioni di queste incredibili batterie non superano il centimetro quadrato e possono essere riutilizzate diverse volte prima di essere letteralmente consumate. L’insolita invenzione è interamente realizzata con ingredienti alimentari comuni, per questo può essere mangiata dopo l’utilizzo o una volta esaurita la sua energia. Ciò apre la strada a una batteria più sostenibile rispetto alle tradizionali batterie al litio, con una produzione e uno smaltimento meno dannosi per l’ambiente.
Batterie, l’Italia ne sviluppa una con piante commestibili
Una caratteristica eccezionale di questa batteria è la sua natura circolare. Dopo essere stata esausta nell’erogare energia, la batteria può essere completamente smontata e i materiali a base di piante possono essere compostati o addirittura consumati come fonte di nutrienti. Questo ciclo virtuoso riduce notevolmente il problema dei rifiuti e promuove l’uso consapevole delle risorse naturali. Dalla tecnologia indossabile alla mobilità elettrica, dallo stoccaggio di energia domestica all’alimentazione di dispositivi medici, le possibilità sembrano illimitate. L’adozione di questa tecnologia potrebbe contribuire in modo significativo alla transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio, riducendo la nostra dipendenza dalle batterie tradizionali e contribuendo alla riduzione complessiva dell’impatto ambientale.
Nonostante i suoi vantaggi ecologici e le promettenti applicazioni, la batteria a base di piante non è priva di sfide. La ricerca è ancora in corso per ottimizzare l’efficienza energetica, la durata e la produzione su larga scala. Tuttavia, il progresso finora è incoraggiante e suggerisce che questa tecnologia potrebbe essere pronta per il mercato entro un futuro non troppo lontano. Il successo di questa batteria è il risultato di collaborazioni tra istituti di ricerca, università, aziende e istituzioni governative italiane. Gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie sostenibili stanno dimostrando il loro valore, non solo in termini di innovazione, ma anche di creazione di nuove opportunità di lavoro e di crescita economica.
La batteria commestibile è composta da vitamina B2 sul lato negativo e quercetina, un estratto proveniente da diverse fonti vegetali, sul lato positivo della batteria. Inoltre, l’energia della batteria è generata da elettroliti che, a contatto con l’acqua, producono una carica elettrica. Il separatore tra le due estremità è realizzato con nori, l’alga utilizzata per preparare il sushi. Non solo: contiene anche carbone attivo e cera d’api per migliorare la conduttività. Questa batteria commestibile è molto interessante anche per gli esperti di accumulatori di energia. La costruzione di batterie più sicure, che non utilizzino materiali tossici, è una sfida che dobbiamo affrontare.
Anche se non saranno in grado di alimentare auto elettriche, dimostrano che è possibile creare fonti di energia più sicure rispetto alle attuali batterie agli ioni di litio. Crediamo che ispireranno altri scienziati a sviluppare batterie più sicure per un futuro veramente sostenibile. Con la continua ricerca e lo sviluppo, questa tecnologia potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui concepiamo l’energia elettrica, dimostrando che la collaborazione tra scienza, industria e ambiente può portare a soluzioni innovative e dirompenti.