Il prurito è una manifestazione cutanea molto fastidiosa che può essere localizzata o no, come, per esempio, dovuto ad una puntura di zanzara, che si limita solo nel punto dove si è stati colpiti. Se grattarsi sembra darci una sensazione di piacere, essa è solo momentanea ed anzi rende la pelle più irritata e provoca ancor di più il senso di grattarsi.
Esistono, purtroppo, condizioni in cui il prurito non è localizzato ed è duraturo nel tempo, quindi cronico, come per esempio l’eczema. Forse, però, si sta studiando una soluzione innovativa per questo problema.
Gli scienziati dell’European Molecular Biology Laboratory di Roma, hanno scoperto che si può fermare per alcuni mesi il prurito grazie alla luce.
Il prurito è dovuto a cellule nervose specializzate che si trovano sulla superficie della pelle. Gli scienziati, effettuando l’esperimento prima su topi con prurito cronico, hanno iniettato una molecola, sensibile alla luce, che si lega solo con queste cellule nervose.
Dopo l’iniezione, quando si colpisce la zona con dei raggi infrarossi, che non danneggiano la pelle, si può notate che le cellule che causavano il prurito si sono ritirate dalla superficie, permettendo così, per alcuni mesi, una tregua alla pelle.
L’obiettivo finale degli scienziati è quello di trasportare questa procedura effettuata sui topi con ezcema o altre condizioni di prurito croniche anche all’uomo, coi dovuti accorgimenti. I topi e le persone infatti condividono la stessa molecola bersaglio per le terapie contro questa patologia, la interleuchina 31 (IL-31).
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