È il più antico dei resti umani mai trovati al di fuori dell’Africa. Il fossile, trovato in Israele, indica che quella che crediamo essere la nostra specie, l’Homo Sapiens, viveva già al di fuori di quello che è considerato il continente di origine, circa 185 mila anni fa. La scoperta rivela che, dopo tutto, il viaggio dell’Homo Sapiens nel mondo è iniziato circa 80.000 anni prima di quanto indicato da precedenti ricerche.
Una grande squadra internazionale, guidata da Israel Hershkovitz dell’Università di Tel Aviv, che comprende scienziati della Binghamton University di New York, ha scoperto il fossile nelle caverne del Monte Carmelo a Misliya, in Israele. I dettagli sono stati pubblicati sulla rivista Science e indicano, per esempio, che “l’Homo Sapiens può essersi spinto fino all’Asia occidentale” . Per i responsabili della ricerca, la scoperta “fornisce la prova più chiara che i nostri antenati hanno iniziato a emigrare dall’Africa molto prima di quanto pensassimo. E significa anche che gli umani di oggi avranno incontrato e interagito per lungo tempo con altri gruppi umani arcaici, fornendo maggiori opportunità per le miscele culturali e biologiche“.
Secondo le informazioni pubblicate sulla rivista Science, il fossile trovato è una mascella superiore, con almeno otto denti, che ha permesso di applicare diverse tecniche di datazione. “Mentre tutti i dettagli anatomici nel fossile di Misliya sono del tutto coerenti con gli umani attuali, alcune caratteristiche sono tipiche anche degli uomini di Neanderthal e di altri gruppi umani”. Nuove prove scientifiche sollevano la possibilità che l’Homo Sapiens abbia interagito con altre specie di esseri umani, già estinte, per decine di migliaia di anni. È stato anche scoperto che il tessuto sotto la corona dentale è lo stesso di quello associato agli esseri umani moderni.
Il risultato di tre diversi metodi di datazione, condotti in tre diversi laboratori e non noti tra loro, mostra che i resti fossili hanno un’età compresa tra 177.000 e 194.000 anni. Prima di allora, la prima prova della presenza di umani al di fuori dell’Africa proveniva dai siti archeologici di Skhul e Qafzeh in Israele, databili tra i 90.000 e i 125.000 anni.
Lo scorso dicembre, un’indagine pubblicata sulla rivista Science riportava che la dispersione dell’Homo sapiens dall’Africa sarebbe iniziata 60.000 anni prima di quanto si pensasse in precedenza, cioè circa 120.000 anni fa.
Ci vorranno ancora molti test per scoprire quale popolazione dell’Homo Sapiens appartenesse a questa mascella. Gli scienziati sospettano che questa popolazione abbia lasciato l’Africa, ma è scomparsa poco dopo. Il che rende improbabile che la persona a cui questo fossile apparteneva abbia informazioni genetiche che hanno contribuito all’attuale DNA umano.
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