Andare su Marte o viaggiare alla sua volta è un obiettivo fisso per la NASA e altre agenzie spaziali. Tuttavia, non è un sogno facile da raggiungere e da avverare: allo stato attuale delle cose e nonostante le più sofisticate tecnologie, ci sono ancora pochi razzi in grado di percorrere questa distanza e sarebbe un viaggio della durata di oltre un anno. Con tutti i potenziali rischi che un possibile equipaggio umano si troverebbe costretto a dover fronteggiare.
Una delle idee sviluppate dagli scienziati della NASA affinchè questo viaggio sia fattibile e di possibile realizzazione risale al 1955 e ha a che fare con l’energia termonucleare. Un’idea poi abbandonata dopo alcuni test eseguiti negli anni ’70 perché i costi erano considerati troppo alti e i benefici troppo bassi. Da quel momento in poi, la NASA e le altre agenzie spaziali private optarono per la propulsione convenzionale con carburante, molto più adatta ma indirizzata ai viaggi brevi.
Tuttavia, gli scienziati che lavorano su un possibile viaggio su Marte credono fermamente che, ora, sia un buon momento per rilanciare il progetto che prevede l’uso dell’energia termonucleare e, per farlo, occorreranno quasi due decenni di test. Per ora, però, l’agenzia spaziale è aperta alla possibilità. Sebbene al momento non sia fattibile, l’intenzione di portare gli umani su Marte è reale e, usando l’energia nucleare, si stima che il viaggio sarebbe due volte più veloce. E, di fatto, anche più breve.
Ironia della sorte, dunque, per giungere su Marte in futuro, dovremo rivolgere uno sguardo al passato.