Un oggetto misterioso rilevato a piena velocità vicino al Sole potrebbe essere la prima roccia spaziale di un altro sistema stellare ad “intromettersi” nel nostro sistema solare. È il primo asteroide o cometa – resta da determinarlo – di circa 400 metri di diametro con le caratteristiche tipiche di un oggetto proveniente da qualche parte dell’Universo ma, certamente, da nostro sistema.
Secondo le osservazioni fatte da astronomi, l’oggetto si è inserito nel nostro sistema solare, passando molto vicino all’orbita di Mercurio e viaggiando “sotto” la traiettoria del Sole, prima di tornare a transitargli al di sopra. Al suo punto più vicino, al centro del nostro sistema planetario e alla nostra stella, l’oggetto si trovava a 23,4 milioni di miglia dal Sole, viaggiando a una velocità di 15,8 miglia al secondo. I primi a scoprire l’oggetto sono stati astronomi dell’Osservatorio delle Hawaii il 19 ottobre, utilizzando il telescopio Pan-STARRS 1, situato a Haleakala.
Rob Weryk, professore presso l’Istituto di Astronomia dell’Università delle Hawaii, è stato il primo ad identificarlo e si è reso conto da subito che aveva qualcosa di diverso rispetto agli altri oggetti. “Questo oggetto è proveniente dall’esterno. Il suo movimento non può essere spiegato usando l’orbita di una cometa o di un asteroide nel nostro sistema solare“, ha dichiarato Weryk. Tanto che, azzardando un’ipotesi, questo potrebbe essere il nostro primo “visitatore” extraterrestre.
A/2017 U1, come è stato nominato dal Minor Planet Center dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, ha un orbita iperbolica più estrema. Come spiega Davide Farnochia, del Near-Earth Objects degli Stati Uniti, “va in modo estremamente veloce e in una tale traiettoria che, possiamo dire con sicurezza, sembra essere in uscita dal sistema solare per non tornare più“.
Gli scienziati affermano di stare “aspettando questa giornata da decenni“. Diverse teorie sono già state scritte sull’esistenza di questi oggetti, asteroidi o comete, che si muovono tra le stelle e passano per il nostro sistema solare. Si ritiene che, alla fine, A/2017 U1 abbia come obiettivo la costellazione Pegasus.
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