NASA: il satellite TSIS-1 studia il rapporto luce solare/strato di ozono

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Non sono pochi coloro che si chiedono in che modo la luce solare influisce sullo strato di ozono terrestre; la NASA cercherà una risposta in merito grazie al nuovo satellite TSIS-1. La vita sulla Terra è, inevitabilmente, legata alla luce del Sole ma, allo stesso tempo, questa potente stella può danneggiarci. Il filtro che ci protegge da eventuali danni provocati dal Sole è lo strato di ozono, difesa naturale contro le radiazioni UV. Questo strato, col tempo ed anche a causa dell’uomo, è diventato più vulnerabile e difende meno dai danni solari.

I satelliti della NASA e della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) monitorano di continuo la quantità di ozono nell’atmosfera superiore e la quantità di energia solare che distrugge lo strato di ozono. E’ una questione seria a cui si sommano gli studi sul cambiamento climatico. Per approfondire l’impatto dei raggi solari sullo strato di ozono, gli scienziati della NASA sono pronti a lanciare un nuovo strumento per la ISS (Stazione Spaziale Internazionale): il satellite TSIS-1, che fornirà le misurazioni più accurate mai fatte finora della luce solare vista dall’alto dell’atmosfera terrestre.

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TSIS-1: il nuovo strumento NASA per la misurazione della luce solare

TSIS-1, il nuovo strumento della NASA all’ISS, è l’acronimo di Total and Spectral Solar Irradiance Sensor. Aiuterà il team di terra a misurare la quantità complessiva di luce solare che raggiunge lo strato superiore dell’atmosfera terrestre. I vari sensori di luce piazzati sul dispositivo mostrano agli scienziati le minuscole interazioni tra la luce e la nostra atmosfera. Sarà in grado di registrare come la luce viene distribuita tra diverse lunghezze d’onda, comprese le lunghezze d’onda ultraviolette che non possiamo percepire con i nostri occhi e che influenzano il nostro DNA.

Il satellite TSIS-1 potrà rilevare oltre 1.000 bande di lunghezze d’onda da 200 a 2400 nanometri. Secondo il rapporto, la parte visibile dello spettro dei nostri occhi va da circa 390 nanometri (blu) a 700 nanometri (rosso): un nanometro equivale ad un miliardesimo di metro. Il satellite può anche studiare diversi tipi di luce ultravioletta (UV), inclusi UV-B e UV-C.

È risaputo che i raggi UV-C sono essenziali nella formazione di ozono, mentre i raggi UV-B aiutano a regolare la produzione di questo ozono. Questi raggi servono funzioni opposte e, per un perfetto equilibrio, è necessario uno strato di ozono sano e funzionante.

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Con il TSIS-1 della NASA misurazioni tre volte migliori

TSIS-1 seguirà lo SCORE della NASA e contribuirà a monitorare la luce solare in arrivo con aggiornamenti tecnologici sviluppati per migliorare la stabilità, fornire un’accuratezza tre volte migliore e ridurre le interferenze da altre fonti di luce – riferisce Candace Carlisle, project manager del TSIS-1 al Goddard Space Flight Center della NASA di Greenbelt (Maryland).

Uno scienziato di questo nuovo progetto NASA, Dong Wu, ha spiegato che per valutare in che modo il Sole influenza l’atmosfera terrestre bisognerà misurare l’intero spettro della luce solare e le singole lunghezze d’onda. Questo perché ogni colore o lunghezza d’onda della luce influenza l’atmosfera terrestre in modo diverso. I raggi UV-C e UV-B, se raggiungono la superficie terrestre, sono dannosi. I fori nello strato di ozono, aiutandoli a raggiungere la crosta terrestre, rischiano di aumentare i problemi di salute.

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Simulazioni computerizzate per il recupero dell’ozono

Allo scopo di favorire il recupero dell’ozono, gli scienziati della NASA usano modelli computerizzati dell’atmosfera che simulano i processi fisici, chimici e meteorologici che potrebbero causare cambiamenti nell’atmosfera. Questi modelli atmosferici utilizzano i dati raccolti da varie fonti terrestri e spaziali per aiutare a prevedere il recupero dello strato di ozono. Per eseguire la migliore simulazione possibile, i modelli richiedono anche misurazioni accurate della luce solare attraverso lo spettro.

Le misurazioni dello spettro solare eseguite dal satellite TSIS-1 sono tre volte più precise degli strumenti precedenti. Queste misurazioni approfondite permetteranno ai modelli computerizzati di produrre migliori simulazioni del comportamento dello strato di ozono e di altri fenomeni atmosferici influenzati dalla luce solare, come il movimento dei venti e le condizioni meteorologiche.

Abbiamo cercato notizie riguardo al luogo e data di lancio del TSIS-1. Sulla base dei dati pubblicati sul sito lasp.colorado.edu, apprendiamo che la consegna all’ISS avverrà i primi di dicembre 2017, mentre i dati scientifici dovrebbero essere elaborati a partire da febbraio 2018. Il satellite verrà lanciato dalla Stazione Aeronautica di Cape Canaveral a bordo dello Space X Falcon 9 (capsula Dragon). L’intera missione dovrebbe durare 5 anni.

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Rosanna N.
Rosanna N.
Copywriter, disegnatrice, pittrice, ritrattista, ex cantante rock dilettante. Spirito borderline. Affascinata dai geni maltrattati dall'Industria e dalla Storia (scritta dall'Industria), ammaliata dalla ricerca scientifica che lavora per migliorare il mondo ma anche da esperimenti che vorrebbero dominarlo. | Scienza VS Scientismo. Seguo le vicende che si alternano inesorabili, in un pianeta dove è impossibile dividere nettamente Bene e Male. Scrivo per dare un senso alla mia curiosità.

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