Gli scienziati dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) sono preoccupati per le radiazioni a cui saranno sottoposti gli astronauti in un ipotetico viaggio su Marte. Un team sta infatti studiando un metodo per rendere lo spazio sicuro per l’umanita. Soprattutto poichè il futuro obiettivo delle agenzie spaziali è quello di poter creare delle colonie stanziali sulla Luna e sul Pianeta Rosso.
La maggior parte delle radiazioni sulla Terra viene deviata dalla nostra atmosfera e dal campo magnetico. Ma gli altri pianeti del Sistema Solare, come Marte, non hanno nessuno di questi. Un viaggio nello spazio sottoporrebbe gli astronauti alla stessa quantità di radiazioni di un anno sulla Terra. Secondo l’ESA, anche nei veicoli spaziali, che non possono fermare i raggi cosmici, lascierebbero passare delle radiazioni fino a 700 volte più intense di quelle che raggiungono la superficie terrestre.
Anche sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), in condizioni costantemente controllate, gli astronauti sono sottoposti a radiazioni 200 volte superiori rispetto a quelle dei piloti terrestri. Ed eventuali passeggiate nello spazio o eventi solaripossono aumentare questi livelli. L’Agenzia Spaziale Europea sta attualemente lavorando con degli acceleratori di particelle per simulare questi ambienti.
Grazie agli acceleratori e alla collaborazione con cinque laboratori differenti l’ESA sta bombardando di particelle alcuni campioni biologici. Ciò permetterà all’agenzia di valutare l’impatto delle radiazioni e studiare nuovi metodi per bloccarle. Inoltre, il lancio di Orion, fornirà al team un’altra possibilità di studiare le radiazioni in un ambiente differente dalla Terra, privo di protezioni. La sonda avrà a bordo alcuni manichini di prova che, grazie a dei monitor, registreranno le esposizioni durante un viaggio di tre settimane attorno alla Luna.
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