Un misterioso oggetto roccioso allungato rilevato ad ottobre proviene da un altro sistema solare. Un’osservazione senza precedenti, confermata lunedì dagli astronomi. Questa scoperta apre una nuova finestra sulla formazione di altri mondi stellari nella nostra galassia, la Via Lattea.
L’asteroide, battezzato Oumuamua (“messaggero”, in hawaiano), è lungo 400 metri, ossia circa dieci volte la sua larghezza. Questa forma insolita non ha precedenti tra i quasi 750.000 asteroidi e comete osservati finora nel nostro sistema solare, dove si sarebbero formati. Gli scienziati hanno concluso con certezza la natura extra-stellare di questo asteroide perché l’analisi dei dati raccolti mostra che la sua orbita non può avere la sua origine all’interno del nostro sistema solare.
Gli astronomi credono che un asteroide interstellare simile a Oumuamua passi attraverso l’interno del sistema solare approssimativamente una volta all’anno. Ma è qualcosa di difficile da tracciare e non è mai stato rilevato fino ad ora. È relativamente recente, infatti, la possibilità che i telescopi monitorino questi oggetti perchè abbastanza potenti da poterli scoprire. Secondo gli scienziati, questo strano oggetto ha viaggiato da solo attraverso la Via Lattea per centinaia di milioni di anni prima di passare attraverso il nostro sistema solare e continuare sulla sua strada.
“Per decenni abbiamo pensato che tali oggetti provenienti da un altro mondo potessero essere vicini al nostro sistema solare e ora, per la prima volta, abbiamo una prova diretta“, ha dichiarato Thomas Zurbuchen, vice capo delle missioni scientifiche della NASA. “Questa scoperta apre una nuova finestra alla possibilità di studiare la formazione dei sistemi solari oltre la nostra“.
Oumuamua è stato scoperto il 19 ottobre con il telescopio Pan-STARRS1 situato alle Hawaii, che tiene traccia di oggetti vicini al nostro pianeta. Immediatamente dopo la sua scoperta, altri telescopi di tutto il mondo, tra cui il Very Large Telescope (VLT) dell’Osservatorio europeo meridionale (ESO) nel nord del Cile, hanno cominciato ad osservare l’asteroide per determinare le sue caratteristiche.
Una squadra di astronomi guidata da Karen Meech, dell’Istituto di astronomia delle Hawaii, ha scoperto che la luminosità dell’oggetto varia fino a dieci volte quando completa un giro su se stesso ogni 7,3 ore. Nessun asteroide o cometa nel nostro sistema solare sperimenta quell’ampiezza nella variazione della sua luminosità o quel rapporto tra lunghezza e larghezza.
Queste proprietà suggeriscono che Oumuamua sia denso e sia formato da rocce e possibilmente anche da metallo. Ma non ha né acqua né ghiaccio e la sua superficie è stata arrossata dagli effetti della radiazione cosmica per centinaia di milioni di anni.
I telescopi terrestri ad alta potenza continuano a monitorare l’asteroide mentre scompare rapidamente, allontanandosi dalla Terra. Due telescopi spaziali della NASA, Hubble e Spitzer, lo seguono da questa settimana. Lunedì scorso l’oggetto viaggiava ad una velocità di 38,3 chilometri al secondo ed era a circa 200 milioni di chilometri dalla Terra.
Oumuamua ha superato l’orbita di Marte il 1° novembre e passerà nei pressi di Giove a maggio 2018. Poi si continuerà il percorso al di là di Saturno nel gennaio 2019 e lascerà il nostro sistema solare, dirigendosi verso la costellazione di Pegaso.
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