Scienza

Santa Lucia, la leggenda del giorno più corto dell’anno

Lucie (o Lucy) è una vergine di Siracusa martirizzata nel quarto secolo. Intorno al 1350, secondo il calendario giuliano allora in vigore, la sua festa coincise con il solstizio d’inverno e il periodo dell’anno in cui i giorni cominciavano ad allungarsi. 

In Scandinavia, dove si apprezza più che altrove l’allungamento della giornata, questo fenomeno astronomico, unito all’etimologia di Lucie (il nome deriva dal latino lux, luce), divenne alla fine del Medioevo il pretesto per le feste di famiglia. Ancora oggi, in occasione di Santa Lucia, le giovani ragazze svedesi sono solite indossare una corona di candele e fiori.

 

La ragazza incoronata di luce 

Santa Lucia è una delle maggiori celebrazioni della cultura svedese, insieme a San Giovanni, strettamente legata alle condizioni di vita della società contadina nordica: oscurità e luce, freddo e caldo. Ogni anno in Svezia, all’alba del 13 dicembre, migliaia di ragazze vestite in vesti bianche, una candela in mano e una corona luminosa in testa, illuminano l’oscurità dell’inverno svedese. 

In tutte le case si celebra Santa Lucia, che segna la notte più lunga dell’anno. I cupcakes a forma di stella sono gustati davanti al fuoco. In questo momento, la notte cade rapidamente e il giorno dura solo 4 ore. La chiarezza delle candele rinnova la speranza di trovare rapidamente un sole radioso. Il più delle volte, i giovani festeggiano la sera del 12 e le celebrazioni durano fino alle prime ore del mattino.

 
Lucie significa “luce” in latino

Lucie è di Siracusa. Ha vissuto in Sicilia nel IV secolo: è una dei primi martiri cristiani. In questo momento storico, i credenti erano spesso maltrattati e si nascondevano nelle caverne per pregare. Lucie portava loro da mangiare durante la notte. Sulla sua testa poggiava una corona di candele accese, che lasciava le mani libere per portare da mangiare e da bere e illuminare la sua strada. 

La leggenda narra che la bellezza dei suoi occhi sedusse un giovane pagano che si innamorò di lei, ma che Lucie respinse. Con rabbia, la fece arrestare dai soldati dell’Imperatore di Roma. Infatti, Santa Lucia è una martire cristiana che è stata condannata a morte per aver portato cibo ad altri cristiani. 

Cercarono di bruciarla, ma le fiamme non ebbero la meglio su di lei. Quindi, cercarono di usare una spada per ucciderla. Si dice che, sotto tortura, continuasse a parlare della sua fede. Per punirla, i carnefici le strapparono gli occhi prima di ucciderla.

Santa Lucia è stata celebrata nel Medioevo in Scandinavia. Il viaggio percorso da Santa Lucia dalla Sicilia alla Svezia è poco conosciuto.

 

Santa Lucia in Svezia

Santa Lucia viene quindi celebrata la mattina del 13 dicembre in tutte le famiglie svedesi e ogni compagnia, scuola o città sceglie la propria Lucie, che indossa un lungo abito bianco e indossa una corona ornata di candele, caffè e panini allo zafferano (Lussekatter), tradizionali brioches di Santa Lucia. Accade anche che serva una bevanda calda, un vino speziato chiamato Glögg.

Ragazzi e ragazze si riuniscono attorno al letto dei genitori. La ragazza più giovane avanza, tutta illuminata e con un vassoio sul quale sono disposti i piatti per la prima colazione: un caffè fumante, panini allo zafferano, dolci allo zenzero a forma di stella, burattini o cuori (lussebullar). I bambini cantano canzoni tradizionali. 

Santa Lucia è spesso accompagnata dalle sue aiutanti, vestite di bianco e cantando canzoni tradizionali. Le ragazze indossano tutte un lungo abito bianco con una cintura rossa (la cintura rossa è il simbolo della ferita data dalla spada sull’addome di Santa Lucia), e la più giovane delle ragazze indossa una corona di candele bianche accese sulla sua testa. I ragazzi indossano cappelli che terminano con stelle dorate. 

Ancora oggi, in occasione di Santa Lucia, è possibile vedere giovani ragazze bionde per le strade di Stoccolma sfilare, indossare candele e pellicce bianche. In tutti i villaggi e le scuole si elegge e incorona una Santa Lucia. La sera sfilano per le strade cantando la tradizionale Sankta Lucia

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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