Categorie: ScienzaTelco

Segnale Wi-Fi potenziato grazie ad un riflettore in alluminio: ecco il nuovo esperimento

Un gruppo di ricercatori appartenenti all’università di Dartmouth ha posto in essere un esperimento che ha consentito di valutare in maniera empirica le potenzialità dei fenomeni di riflessione dei segnali via etere in applicazione alle tecnologie Wi-Fi.

I sistemi di trasmissione dei segnali wireless, come noto, possono essere modulati e manipolati dall’esterno al fine di variare la loro portata e la loro direzione di irraggiamento prevedendo eventualmente l’esclusione di ben specifiche aree di copertura.

Il tutto si svolge solitamente attraverso l’applicazione combinata di una serie di costosi ed ingombranti extender Wi-Fi ed interventi manuali di direzionamento delle antenne esterne (a patto che queste siano presenti e consentano una variazione spaziale totale della loro posizione).

I ricercatori di Dartmouth hanno però voluto mettere in pratica un altro esperimento basato sull’utilizzo di sistemi di riflessione dei segnali più economici e discreti, cui si è giunti attraverso la realizzazione di un progetto custom che ha visto l’utilizzo di una comune stampante 3D e di un apposito software CAD chiamato WiPrint sfruttato per la realizzazione del prototipo definitivo.

L’uso di questa soluzione, frutto di un sistema realizzato su un mix di layer stratificato di fogli di alluminio e plastica, ha effettivamente realizzato un incremento del segnale wireless con il minimo dispendio economico. Il tutto, di fatto, ha riportato un costo di appena $35 ed ha apportato diffusi benefici non soltanto al range di copertura ma anche all’aspetto security, in luogo della possibilità di poter escludere aree esterne ben specifiche dal range di copertura

Si tratta di una situazione di non secondaria importanza, in luogo delle recenti vicende legate al WPA2 KRACK che hanno concesso una visione d’insieme chiara e precisa sulle potenziali vulnerabilità cui siamo esposti.

Il prossimo step sarà rappresentato dal progetto di una serie di riflettori che sostituiscano alla plastica un altra tipologia di materiale che adatti la propria conformazione di layout ai cambiamenti spaziali dell’arredo e degli spazi in ci il segnale viene trasmesso, in modo tale da garantire sempre una copertura Wi-Fi ottimale ed un livello adeguato di sicurezza interna.

E tu che cosa ne pensi di questo progetto? Hai dato un’occhiata al video realizzato dagli esperti ricercatori di Dartmouth? Spazio a tutte le tue personali considerazioni al riguardo.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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