Si indaga sull’origine insolita dell’antimateria grazie ad un vulcano messicano

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I ricercatori dell’Università del Maryland hanno esaminato due pulsar, Geminga e PSR B0656 + 14, considerate come possibili fonti di positroni, vale a dire gli antielettroni che formerebbero l’antimateria attorno al pianeta Terra. 

Queste stelle di neutroni sono circondate da una grande nuvola opaca che non permette l’uscita della maggior parte di positroni. E ciò fa in modo che le pulsar non generino eccesso di antimateria.
I dati sulle due pulsar sono stati ottenuti dall’osservatorio dell’HAWC, situato su una delle pendici del vulcano Sierra Negra, vicino a Puebla, in Messico. I suoi oltre trecento rilevatori, situati a 4.100 metri di altezza, hanno studiato negli ultimi mesi la pioggia di particelle creata quando i raggi gamma ad alta energia hanno colpito l’atmosfera terrestre. I ricercatori sono stati in grado di rilevare l’emissione di raggi gamma provenienti da Geminga e PSR B0656 + 14, consentendo loro di escludere i positroni in eccesso.

Per spiegare le cause dell’elevato numero di positroni rilevati nel 2008 a diverse centinaia di chilometri dall’atmosfera terrestre, la comunità scientifica ha preso in considerazione due teorie principali ipotizzate fino ad oggi. Secondo una delle versioni, questa anomalia potrebbe essere dovuta alle pulsar, da cui gli elettroni e i positroni si staccano con veemenza. E l’altra teoria vuole che i positroni extra potrebbero essere il risultato di processi che includono la materia oscura. “I nostri calcoli non risolvono il problema a favore della materia oscura, ma ogni nuova teoria che tenta di spiegare l’eccesso di positroni attraverso le pulsar devono prendere in considerazione ciò che abbiamo scoperto“, ha dichiarato il professore di fisica dall’università del Maryland, Jordan Goodman. 

antimateria

L’Osservatorio HAWC si è concentrato nel fare le prime misurazioni in dettaglio delle due pulsar per determinare se siano davvero la fonte di eccesso di positroni che raggiungono la Terra. Sebbene le stelle siano alla distanza ideale e abbiano un’età adatta nel funzionare come fabbrica di antielettroni, i dati ottenuti escludono che entrambe le pulsar agiscano come l’origine di queste particelle di antimateria, poiché sono circondate da una specie di ‘nuvola torbida’ che impedisce ai positroni di fuggire nella direzione del nostro pianeta.

La fonte dell’antimateria continua ad essere un mistero per gli scienziati che, senza rifiutare completamente il fatto che le particelle opposte agli elettroni provengano da altre pulsar sconosciute, oggi hanno una maggiore evidenza a favore di una loro provenienza e origine esotica.

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