Un’analisi del sangue per la diagnosi del morbo di Alzheimer

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Un gruppo di neuroscienziati dell’Università di Goteborg e della School of Medicine dell’Università di Pittsburgh ha recentemente sviluppato un nuovo test in grado di rilevare un marcatore della neurodegenerazione associato alla malattia di Alzheimer in un campione di sangue.

La malattia di Alzheimer è una forma di demenza progressiva che colpisce circa il 5% delle persone di età superiore ai 65 anni. È caratterizzata da perdita di memoria, declino cognitivo e cambiamenti comportamentali, ed è causata da una degenerazione delle cellule nervose nel cervello.

Il test sviluppato dal gruppo di neuroscienziati utilizza una tecnica di biologia molecolare per rilevare livelli elevati di una proteina nota come pTau217 nel sangue. La pTau217 è un marcatore della neurodegenerazione associata alla malattia di Alzheimer, e la sua presenza nel sangue è stata correlata con la perdita di cellule nervose nel cervello.

 

Lo studio

Il test è stato sperimentato su un campione di pazienti con sintomi di demenza e su un gruppo di controllo senza sintomi. I risultati hanno mostrato che il test è in grado di rilevare con precisione la presenza di pTau217 nel sangue dei pazienti con sintomi di demenza, e che i livelli di pTau217 erano significativamente più alti nei pazienti rispetto al gruppo di controllo.

I risultati dello studio sono estremamente promettenti e suggeriscono che il test potrebbe essere utilizzato come strumento di screening per la malattia di Alzheimer in futuro. Tuttavia, è importante notare che il test non è ancora disponibile per l’uso clinico e che ulteriori ricerche sono necessarie per confermare i risultati e sviluppare un test più affidabile.

Inoltre, è importante sottolineare che la malattia di Alzheimer è ancora senza cura e che i trattamenti attualmente disponibili sono principalmente mirati a gestire i sintomi e rallentare la progressione della malattia. Tuttavia, con l’aiuto di test come questo, i medici potrebbero essere in grado di diagnosticare la malattia in modo più preciso e precoce, il che potrebbe portare a trattamenti più efficaci in futuro.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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