Sul finire del 2017 si è appreso del ritardo concesso per l’uscita di HomePod da Apple, pronta a stupire come sempre il suo pubblico con dispositivi adeguati a garantire massima funzionalità, multimedialità e soprattutto sicurezza.
Su quest’ultimo fronte si sta muovendo una società che negli anni è riuscita a garantire privacy e riservatezza nel comparto mobile degli smartphone e più in generale in quello dei dispositivi digitali entro cui rientra ora anche Apple HomePod, nuovo concorrente degli apprezzati Google Home ed affini.
Si tratta quindi di un sistema multimediale digitale ad apprendimento vocale che consente di accedere ad una serie di servizi entro cui rientrano non soltanto l’ascolto musicale e la gestione dei task quotidiani ma anche la ricerca attiva online con Siri ed una serie di altre funzioni che si renderanno disponibili a partire dal prossimo 9 Febbraio 2018 nelle location dei mercati USA, UK e dell’Australia.
Ma sul piano della sicurezza ci sono alcune altre novità inerenti la casistica in cui l’utente si renda assente. In tal caso, in un ipotetico scenario, si potrebbe lasciare spazio ad una potenziale intromissione terza ai dati personali che pregiudicherebbe inevitabilmente l’integrità e la privacy di tutti i dati personali.
Per ovviare a questa possibilità gli ingegneri Apple hanno offerto una correlazione diretta utente-account per iCloud. Di fatto, l’accesso ad alcune funzioni e dati sarà inibito a terzi se non in possesso degli estremi di accesso al profilo utente di destinazione. Piena integrazione con iOS e dunque con iPhone ed iPad che bloccheranno l’accesso alle info su Messaggi e Calendario in assenza dell’esplicito consenso.Accessibilità completa, invece, per il comparto multimedia della musica tramite Apple Music. In tal senso, infatti, tutti avranno garanzia di accesso ai servizi in streaming online senza restrizioni. In tale contesto, inoltre, è stato fatto riferimento al fatto che Apple HomePod si porterà notevolmente avanti nella gestione qualitativa del suono rispetto a competitor come Amazon Echo e Google Home.
A favore di questa netta superiorità audio vi è una nuova dotazione di sensori e speaker che operano mediante complessi algoritmi di machine learning che analizzano la struttura e la disposizione degli ambienti al fine di garantire un’audio diffusione ottimale in ogni condizione di utilizzo.
Appuntamento quindi al prossimo 9 Febbraio per un primo hand-on e per tutte le valutazioni del caso. Che ve ne pare di quest’anteprima? Spazio ai vostri commenti.