Il telefono nato dalla collaborazione tra Google e Huawei ha vissuto momenti travagliati a causa di un grave bug che ne causava il blocco in bootloop, il tanto temuto errore di avvio del telefono che lo rende a tutti gli effetti inutilizzabile dal momento che ne blocca l’avvio irreversibilmente.
La svolta per gli utenti
Il maggior danno ovviamente lo hanno avuto gli utenti e possessori di questo device che hanno improvvisamente visto il proprio smartphone bloccarsi irrecuperabilmente.
Ora però a seguito delle numerose lamentele e delle azioni legali intraprese nei confronti di Google e Huawei finalmente qualcosa si è smosso, poiché a seguito dell’azione collettiva avviata nel 2017, le aziende sopracitate saranno passibili di una transazione di 8,6 milioni di euro, il che equivale a circa 350 euro di risarcimento per chi ha partecipato alla querela.
Secondo le indiscrezioni, nel dettaglio chi presenterà una documentazione certificata del bug sofferto dal proprio device riceverà il pagamento maggiore, mentre chi non ha a disposizione il dossier potrà arrivare ad un massimo di 65 euro.
Un accettabile lieto fine
Gli utenti hanno ricevuto meritata giustizia dal momento che hanno dovuto sopportare quel fastidioso bug sul proprio dispositivo, ma non è la prima volta che capita, infatti anche LG ebbe lo stesso problema su G4, G5, V10 e V20 e fu costretta a esborsare rimborsi dai 400 ai 650 euro agli sfortunati possessori di quei devices.
Insomma, dei problemi non poi così rari ma che visti i prezzi del mercato che dovrebbero rispecchiare un importante tasso di qualità, nessuno di noi ci si aspetta, giustamente.