Huawei, ecco i 4 punti chiave che vuole ottenere nel 2020

Il 2019 è stato un anno molto incerto per il colosso cinese Huawei, ed anche il 2020 si presenta molto burrascoso, con quattro punti chiave principali

L’anno che oggi si conclude, il 2019, è stato molto incerto per il colosso cinese Huawei. E’ vero che i suoi smartphone top di gamma, nonostante la forte concorrenza, hanno avuto un’ottima vendita, con ricavi che superano i 121 miliardi di dollari (+18% rispetto al 2018), ma allo stesso tempo l’azienda ha dovuto combattere fortemente contro gli Stati Uniti di Donald Trump, che ha accusato Huawei di essere un rischio per la sicurezza nazionale e l’ha aggiunta alla sua lista nera da Washington, perdendo molte vendite americane e anche rischiando di non poter avere più il supporto Google per i prossimi device.

 

I 4 punti chiave del 2020 di Huawei

  • Blocco potenziale da più mercati. Mentre Huawei ha firmato una serie di contratti commerciali per il 5G, ci sono ancora alcuni mercati significativi che non hanno deciso se far entrare il gigante cinese nelle loro reti mobili di prossima generazione. Il 2020 sarà l’anno dove mercati come la Germania e il Regno Unito dovranno decidere cosa fare.
  • La lista nera. All’inizio di quest’anno, Huawei è stata inserita in una lista nera del governo degli Stati Uniti, nota come Elenco delle entità. Ciò proibisce alle aziende statunitensi di fare affari con l’azienda cinese senza una licenza speciale. Alcune società statunitensi hanno comunque continuato a vendere a Huawei, utilizzando una scappatoia nei regolamenti. Bloomberg ha riferito questo mese che il governo degli Stati Uniti stava pensando di inasprire le regole. “Non cresceremo così rapidamente come abbiamo fatto nella prima metà del 2019, crescita che è continuata durante tutto l’anno grazie allo slancio del mercato”, ha dichiarato il presidente a rotazione di Huawei, Eric Xu, in una dichiarazione martedì. “Sarà un anno difficile per noi”, ha detto Xu rivolgendosi al 2020, aggiungendo “La sopravvivenza sarà la nostra prima priorità”.
  • Sistema operativo Huawei. Ad agosto, a causa anche dei problemi con gli Stati Uniti e Google, Huawei ha introdotto il proprio sistema operativo chiamato HarmonyOS. A quel tempo, Richard Yu, il capo della divisione consumer di Huawei, disse che la società avrebbe potuto “immediatamente” passare ad HarmonyOS da Android se fosse stato bloccato in modo permanente dall’uso del software di Google. Ma finora, la società ha indicato che non utilizzerà HarmonyOS sui suoi smartphone. Tutti gli occhi saranno puntati quindi su ciò che Huawei fa con HarmonyOS mentre continua a lanciare nuovi dispositivi.
  • Il Chief Financial Officer di Huawei, Meng Wanzhou, è stato arrestato in Canada nel dicembre 2018 per volere delle autorità statunitensi. Gli Stati Uniti stanno cercando l’estradizione di Meng, che è anche la figlia del fondatore di Huawei Ren Zhengfei. Il governo americano sostiene che Meng ha commesso una frode bancaria in relazione al mancato rispetto delle sanzioni statunitensi contro l’Iran. Meng ha negato le accuse. Il suo team legale ha cercato di eliminare il caso e le audizioni continueranno fino al 2020.