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Rete 5G Italia: a che punto sono gli operatori nazionali con i piani di sviluppo

I piani di sviluppo per l’insediamento a regime delle future infrastruttutre next-gen relative al 5G in Italia vedono impegnati gli operatori nazionali in una massiva corsa all’adeguamento strutturale dei sistemi TLC che, entro il prossimo 2020, diverranno operativi a pieno regime. 

Si tratta di una tecnologia innovativa, che segue un ben determinato trend evolutivo del mondo TLC così come evidenziato dai rapporti Censis sui cambiamenti nelle abitudini di utilizzo e fruizione dei contenuti digitali dell’editoria, della TV e dell’intrattenimento in linea generale. 

In tempi recenti, abbiamo visto come nel segmento della telefonia fissa residenziale delle tecnologie in Fibra Ottica e della rete mobile vi sia al centro TIM ed un piano strategico di innovazione che segue le direttive europee che puntano a garantire una linea di continuità con gli standard comunitari ed internazionali previsti. 

Sul fronte della connettività 5G ci si sta muovendo a favore di tecnologie di trasmissione wireless dei segnali che garantiscano piena operatività massima nei contesti del gaming mobile, dell’intrattenimento, delle dirette video e di tutti quei servizi che in qualche modo rientreranno massivamente nel contesto pubblico e privato di utilizzo delle cosiddette tecnologie Smart e dell’IoT (Internet of Things), ovvero sia quel concetto che esprime la volontà di procedere alla creazione di un complesso ecosistema di gestione Smart che migliori la nostra vita sotto molti aspetti, in applicazione ai contesti della sicurezza, dell’interattività e delle nuove frontiere del digital lifestyle.

Si tratterà in definitiva di una vera e propria rivoluzione tecnologica in piena regola, fronteggiata dirimpetto dagli operatori nazionali attraverso un complesso ed efficiente nuovo sistema di copertura che garantirà a breve un ampio margine di bandwidth per la gestione dei download e degli upload mobile.

Oltre questo, Vodafone, TIM, Wind e gli altri protagonisti di primo piano della scena di ammodernamento degli ecosistemi, garantiranno la gestione simultanea di connessioni multiple ed un range di copertura ulteriormente ottimizzato rispetto allo spettro in frequenza delle attuali tecnologie di rete 4G LTE, che certo non possono contare sulle cosiddette onde millimetriche (mmWave) ad altissima velocità.

Sarà quindi possibile prevedere velocità che sfiorano il Gigabit per secondo anche in mobilità, proprio come accade all’interno delle infrastrutture di rete in logica cablata che rispondono a criteri di stabilità e trasferimento rapido dei dati attraverso la rete. I pro di queste tecnologia, ovviamente, sono quelli riscontrabili a livello di velocità di gestione delle richieste ed applicabilità multi-comparto. Si pensi, ad esempio, alle tecnologie Smart Home o anche ai sistemi a guida autonoma di prossima generazione.

Di contro, invece, la tecnologia 5G introdurrà alcune limitazioni di sorta dovute proprio all’utilizzo delle mmWave a bassa penetrazione che, avendo uno spettro base in frequenza decisamente elevato, risentono del fenomeno fisico della degradazione del segnale in presenza di ostacoli. Inoltre, l’avvento dell’infrastruttura di quinta generazione comporterà anche la comparsa di numerosi altri prodotti che se da un lato arricchiranno l’esperienza utente e l’interattività, dall’altro spianeranno la strada a potenziali attacchi hacker.

Ma com’è attualmente la situazione in Italia dopo aver fatto una panoramica generale sulle potenzialità del nuovo layer tecnologico? Per quanto concerne la gestione delle frequenze, in linea generale, si procederà attraverso delle aste di concessione che, così come comunicato in via del tutto ufficiale dal Ministero dello Sviluppo Economico, daranno il via ad una secondaria e successiva fase di sperimentazione 5G con Open Fiber e Wind Tre che opereranno su Prato e L’Aquila, con Vodafone che agirà nella location di Milano e con TIM, Fastweb e Huawei che agiranno nei territori di Bari e Matera.

In merito alla fase di sperimentazione per l’infrastruttura di quinta generazione è doveroso ricordare il fatto che Vodafone Italia ha già messo in atto i suoi propositi di testing per la Fibra con 5G a Milano, dove una prova tenutasi nel contesto del Vodafone Village ha concesso la visualizzazione in chiaro dei responsi sulle comunicazioni on-the-fly corrisposte alle frequenze operative 3.7-3.8 GHz, per le quali è stato possibile registrare un dato in download di 2.7 Gigabit al secondo. Un risultato reso possibile dall’impiego della tecnologia di carring “Massive MIMO” fornita da Huawei Technologies.

Siamo pronti ad affrontare quindi un cambiamento che si pone a notevole distanza dall’impiego di tecnologie che dalla concessione dei soli servizi voce con il 2G del 1991 si sono portate al massivo utilizzo di infrastrutture di rete all’avanguardia che con il 3G prima e con il 4G dopo hanno solo anticipato un cambiamento radicale che si concretizzerà entro e non oltre il prossimo 2020 con una via rapida e preferenziale per l’accesso ad Internet ed ai servizi delle piattaforme e dei sempre più numerosi dispositivi intelligenti che seguiteranno al mercato già dalla prima fase di concessione.

La banda larga mobile 4G LTE integrerà quindi l’azione dell’ultra broad-band nel breve periodo. E tu sei pronto a questo importante cambiamento? Desideri seguire passo-passo lo sviluppo di questa nuova tecnologia e le varie fasi di sperimentazione? Attiva il circuito di notifica del nostro sito e non perderti tutti i dettagli e le anticipazioni. Facci conoscere la tua opinione sull’argomento.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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