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Acer Chromebook Spin 514: hands-on del convertibile 2in1 con AMD Ryzen

Acer Chromebook Spin 514 è un nuovo convertibile 2-in-1, da pochi mesi presentato da Acer ed in arrivo sul mercato a breve, con il caratteristico sistema operativo di Google, nonché una componentistica hardware di fascia media (il prezzo si dovrebbe aggirare sui 600 euro circa). In questi giorni l’azienda ci ha dato la possibilità di toccarlo con mano, ecco il nostro hands-on.

 

Estetica e Design

Avvicinandoci al prodotto sentiamo subito la natura della fascia di prezzo di appartenenza, senza comunque allontanarsi dal design del modello precedente. Un’estetica minimal abbastanza spigolosa, realizzata interamente in alluminio, con qualche scricchiolio di troppo, ma comunque abbastanza resistente e robusto (grazie al superamento dei test di livello militare MIL-STD810H).

Le dimensioni sono allineate con gli standard a cui siamo abituati, di conseguenza parliamo di 322 x 225 x 17,35 millimetri, con un peso approssimativo di 1,65 kg. Le cerniere funzionano bene, è possibile aprire il dispositivo con una sola mano (anche se con una leggera fatica), proprio per mantenere una maggiore stabilità ad esempio nell’utilizzo come tablet.

La connettività fisica è rappresentata da due porte USB di tipo-C, una USB di tipo-A, una HDMI ed un jack audio da 3,5 mm. A queste si aggiunge la connessione wireless garantita dal WiFi 6 dual band e dal bluetooth di ultima generazione.

 

Hardware e Specifiche

L’Acer Chromebook Spin 514 presenta un display da 14 pollici (35,6 centimetri di diagonale), un IPS LCD con risoluzione in FullHD, completamente touchscreen. Il pannello è lo stesso, con aspect ratio 16:9, della serie precedente, con un rapporto schermo/corpo del 78%, le cornici effettivamente sono troppo marcate. La luminosità è sufficiente per un utilizzo interno, meno all’aperto o sotto la luce solare, essendo lucido riflette praticamente tutto. I colori sono buoni, con dettagli e nitidezza adeguati alla fascia di prezzo.

Il processore è un AMD Ryzen, con variabilità dipendente dalla versione acquistata, si parla di Ryzen 7 5825C o Ryzen 3, affiancato fino a 16GB di RAM e 256GB di SSD. Le prestazioni sono molto interessanti, ma per questo tipo di considerazioni necessitiamo di un test più approfondito.

E’ presente una webcam, con risoluzione HD, integrata nella cornice superiore, la cui resa è discreta, con possibilità di oscurarla fisicamente per una maggiore privacy. Il touchscreen funziona molto bene, non è necessaria una forte pressione per l’invio dell’input; è compatibile con la penna attiva dell’azienda, purtroppo non inclusa in confezione, ma acquistabile solamente a parte.

La tastiera riprende il layout caratteristico dei Chromebook, i tasti sono molto grandi e distanziati tra di loro, diventando il perfetto compagno di viaggio anche per gli utenti che hanno le mani particolarmente grandi e le dita tozze. La retroilluminazione è a LED singolo, con una buona luminosità generale, i tasti di accensione/spegnimento sono invece sul lato (a differenza del solito). La corsa è ridotta, senza però offrire un feedback piacevole a lunghe sessioni di digitazione.

L’audio è gestito da due speaker fisici posti ai lati della tastiera stessa, con volume abbastanza elevato e dettaglio in linea con le aspettative. Il touchpad ha dimensioni adeguate in rapporto al corpo macchina, con protezione Gorilla Glass; i clic sono abbastanza silenziosi, la resa è ottima (anche il multitasking). Il sistema operativo è il classico Chrome OS, con tutti i suoi aspetti positivi e negativi, appare essere fluido e ben implementato.

 

Acer Chromebook Spin 514: conclusione

In conclusione Acer Chromebook Spin 514 è un chromebook 2-in-1 potenzialmente molto interessante, sopratutto dotato di una scheda tecnica addirittura superiore alle richieste di Chrome OS, notoriamente pensato per essere eseguito su macchina poco performanti. Le potenzialità sono davvero incredibili, siamo molto curiosi di potervi fornire il prima possibile una recensione più approfondita. Ottimi il display, come resa, ed il design in generale.

Dall’altro lato della medaglia troviamo forse un display con cornici troppo spesse, ed un’estetica leggermente anonima.

Denis Dosi

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