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Recensione Amazfit GTS 2 Mini: chip GPS, impermeabilità e SPO2 a soli 89 euro

Amazfit GTS 2 Mini è un eccellente smartwach che di “mini” ha solamente le dimensioni, data la ricchezza di una scheda tecnica pensata per stupire, nonché un prezzo finale di vendita tutt’altro che elevato, se considerato un listino attuale pari a circa 89 euro.

Dimensionalmente è molto più piccolo di tanti altri, la cassa è realizzata in lega di alluminio con parte posteriore in plastica lucida (la quale trattiene le impronte), raggiungendo 40,5 x 35,8 x 8,95 millimetri di spessore, e peso di circa 19,5 grammi. E’ adatto per ogni polso, sia femminile che maschile; inoltre, essendo così leggero, una volta posizionato ve ne dimenticherete completamente. I materiali utilizzati sono buoni, appare abbastanza robusto e saldo, non di bassa qualità.

Il cinturino è realizzato interamente in silicone, ha una larghezza di 20 millimetri, al tatto non è piacevolissimo, è molto morbido e “elastico”, sicuramente si sarebbe potuto proporre un modello più di qualità. E’ ad ogni modo intercambiabile, quindi lo potrete sostituire con altre versioni (acquistabili a parte).

 

 

Hardware e specifiche

Anteriormente è stato posizionato un pannello AMOLED da 1,55 pollici di diagonale, con risoluzione 354 x 306 pixel e 301 ppi. Ciò che stupisce maggiormente è la profondità dei neri, difficilmente ci siamo scontrati con un livello così elevato in questa fascia di prezzo. Il display è eccellente per dettaglio e nitidezza, indubbiamente uno dei migliori.

Il vetro è leggermente curvo sui bordi (ma non troppo), ha luminosità massima di 450 nit con sensore di luce ambientale. La regolazione sarà automatica, mentre la luce massima è più che adeguata per un utilizzo sotto luce solare diretta. Se interessati supporta l’always on display, con forte incidenza sulla durata della batteria. Il touchscreen è reattivo, senza lag o rallentamenti di alcun tipo, non supporta il multitouch, alcune funzioni sono raggiungibili mediante la pressione dell’unico pulsante laterale.

Nella parte posteriore trova posto il sensore per il battito cardiaco, la misurazione è abbastanza affidabile (in linea con i prodotti dello stesso tipo), con possibilità di affidarsi anche alla percentuale di ossigeno nel sangue, o SPO2. In questo caso la misurazione non sarà automatica, ma dovrà sempre essere avviata manualmente dal menù impostazioni.

La connettività è rappresentata dal bluetooth 5.0, mancano WiFi, altoparlante o chip NFC. E’ presente, invece, il chip GPS, è possibile memorizzare la traccia dell’attività, senza dover ricorrere allo smartphone. Lo stesso segnale verrà utilizzato per la misurazione dell’altitudine, i satelliti vengono catturati in un tempo relativamente breve. L’Amazfit GTS 2 Mini è completamente impermeabile fino a 5 ATM.

La batteria è un componente da 220mAh, si ricarica completamente in circa 2 ore, sfruttando la basetta magnetica inclusa in confezione; l’autonomia dipende direttamente da quanto GPS viene utilizzato, considerando un’esperienza mista, siamo riusciti a raggiungere circa 10/12 giorni di utilizzo continuativi.

 

Software e funzioni

Uno degli aspetti più interessanti ed intriganti dell’Amazfit GTS 2 Mini è proprio il sistema operativo installato, un insieme di funzioni ben organizzato, con menù tradotti ed impostati correttamente, alla portata anche degli utenti più inesperti.

La personalizzazione raggiunge livelli estremi, è possibile scaricare sul device 4 watchface (ma ne sono disponibili più di 80 sull’applicazione), è presente la modalità non disturbare (programmabile), come anche la visualizzazione delle notifiche o la riattivazione con la rotazione del polso. Il dispositivo è compatibile con Amazon Alexa, tra le altre funzioni accessorie non dimentichiamo il tracciamento del ciclo mestruale, la possibilità di controllare la fotocamera dello smartphone da remoto, il controllo della riproduzione musicale (sempre da remoto), cronometro, timer, sveglie e meteo.

Le principali riguardano sempre i passi, le calorie bruciate, il livello di stress, le distanze percorse ed il monitoraggio del sonno. Quest’ultimo facilmente ingannabile, e non sempre precisissimo. A quanto scritto si aggiungono il sistema di valutazione della salute PAI ed il pomodoro tracker, spesso “dimenticati” anche su smartwatch più costosi.

Le notifiche vengono visualizzate da tutte le applicazioni, si vedono correttamente anche i messaggi più lunghi, peccato solamente non si possa interagire in nessun modo. Non risulta essere possibile nemmeno inviare risposte pre-impostate, l’unico handicap di un prodotto complessivamente molto valido.

Gli allenamenti disponibili sono più di 70, tra cui anche due modalità di nuoto, apprezzata la possibilità di personalizzare la schermata dell’attività, organizzandola a piacimento. Non è presente il riconoscimento automatico, sarà sempre necessario avviarla manualmente.

 

Applicazione ufficiale

L’interfacciamento con lo smartphone ruota attorno all’applicazione Zepp, disponibile gratuitamente per Android e iOS. L’interfaccia è elegante, funzionale e molto fresca, tutti i menù sono facilmente raggiungibili, con dati dettagliati e ben organizzati.

Dalle personalizzazioni del dispositivo sottolineiamo solamente la possibilità di (dis)attivare la misurazione del battito cardiaco (scegliendo ogni quanto misurarlo) o il livello di stress, sino ad arrivare al download delle watchface.

 

Amazfit GTS 2 Mini: conclusioni

In conclusione Amazfit GTS 2 Mini è un eccellente smartwatch in vendita a circa 89 euro, lo potete trovare su Amazon, dotato di tutte le specifiche e le funzioni che andiamo cercando su un dispositivo di questo tipo. Molto buono il sistema operativo, dettagliato e ben fatto, come anche il display, un AMOLED di qualità superiore. Le uniche note negative sono legate alla mancata interazione con le notifiche e l’assenza del chip NFC.

Poco sotto potete visualizzare la nostra videorecensione e scoprire i punteggi riassuntivi.

Denis Dosi

Appassionato di tecnologia e di scrittura sin dalla tenera età, mi laureo in Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Milano nel 2016. Ora lavoro con Focustech riuscendo a combinare le mie due più grandi passioni.

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