Assassin’s Creed Mirage rappresenta il ritorno alle origini di una delle serie più amate del mondo videoludico, Ubisoft, dopo l’ottimo successo raggiunto con Valhalla, ha deciso di far felici tutti gli amanti dei primi Asssassin’s Creed, proponendo un episodio che potesse far scendere una piccola lacrimuccia, sia per quanto riguarda l’ambientazione, che proprio il gameplay. Scopriamolo meglio da vicino con la nostra recensione completa.
Al centro del costrutto narrativo di Assassin’s Creed Mirage troviamo Basim, un giovane tormentato da un mostro che gli causa non pochi grattacapi, risolti al risveglio periodicamente da Nehal, la sua amica fidata che lo accompagna nel corso delle scorribande a Anbar, nel lontanissimo 861 d.c. I due personaggi principali sono “a capo” di una ridotta banda di persone che sopravvive di truffe e furti, fino a quando ricevono un incarico da gli Occulti, una gruppo molto misterioso che dice di lottare per guadagnarsi la totale libertà. Basim vuole fare di tutto per dimostrare il proprio valore a Roshan, il capo della suddetta banda, tanto da portare ad un esito negativo il compito assegnatogli, ed obbligando la stessa Roshan ad intervenire per salvarlo.
Per risolvere la situazione diventerà a tutti gli effetti un Occulto, con l’unico obiettivo, dopo anni ed anni di addestramenti serrati, di continuare ad investigare sull’Ordine degli Antichi, una serie di personaggi molto potenti del paese, sempre assetati di potere. Un costrutto narrativo ben organizzato che affonda le radici su quanto visto nell’ultima trilogia, ovvero l’utente si ritrova a dover completare una serie di missioni con le quali, di volta in volta, scoprirà maggiori informazioni e dettagli sull’identità del membro dell’Ordine degli Antichi da affrontare. Una buona scelta, non sempre supportata da una direzione artistica di pari livello, ma completata comunque con il completo doppiaggio in italiano (per fortuna) ed una colonna sonora di qualità davvero eccellente.
L’intera esperienza è ambientata a Anbar, una relativamente piccola cittadina vicina all’odierna Baghdad, capace di offrire un colpo d’occhio davvero spettacolare. Il comparto tecnico rappresenta a tutti gli effetti il fiore all’occhiello di Assassin’s Creed Mirage, uno scenario dettagliato, con una conta poligonale elevata, ricco di anfratti e di scorci davvero suggestivi, sia di giorno che di notte, grazie anche ad una illuminazione che farà letteralmente brillare i vostri schermi 4K, sfruttando pienamente l’AnvilNext, il motore grafico della stessa casa madre. I personaggi sono ben riprodotti, anche se non abbiamo trovato la stessa cura ovunque, in altre parole determinati modelli appaiono perfettamente allineati con la next-gen, sia in termini di animazioni che di espressioni, altri invece appaiono più datati e da svecchiare. Nella nostra prova su PS5 non abbiamo notato particolari difficoltà nel mantenere un frame rate costante, segno di una buonissima ottimizzazione da parte degli sviluppatori, consigliando comunque di attivare la modalità Performance a 1440p e 60fps, per godersi appieno la fluidità dell’azione.
Assassin’s Creed Mirage torna alle origine, e con esso ecco il parkour, attraverseremo tetti, salti spettacolari, tuffi da aste poste sui tetti, arrampicandoci anche sul minimo appiglio possibile, lasciano anche spazio all’immaginazione e all’audacia del giocatore, proprio perché il percorso da seguire non sarà sempre intuitivo e potrà richiedere quel secondo in più per tracciare mentalmente i vari appigli. Lo stesso discorso viene esteso alle meccaniche RPG, che tanto avevano permesso di caratterizzare il personaggio nella precedente trilogia, scomparso definitivamente nel capitolo odierno.
L’idea di Ubisoft è stata quella di rendere l’esperienza molto più fluida, e puntare fortissimo sullo stealth, riuscendo a divertire con potenziamenti creati ad hoc, che non vanno a rendere il personaggio troppo potente, se non nel caso dell’abilità Prontezza dell’Assassino. Una soluzione che sfrutta l’animus per permettere a Basir di spostarsi istantaneamente nello spazio e nel tempo, tanto da riuscire a colpire fino a cinque uomini senza che se ne possano accorgere, una semplificazione a volte estrema che tende a ridurre drasticamente il livello di sfida. Il tutto senza dimenticarsi dell’ottimo arsenale a disposizione del personaggio, condito con coltelli, bombe, trappole e similari, tutte personalizzabili a piacimento, ed utili per sfoltire gli attacchi multipli di nemici o ridurre la vita dei nemici più potenti.
Il livello di difficoltà non risulta essere troppo elevato, grazie ai suddetti potenziamenti gli utenti troveranno molto più semplice battere i nemici, anche negli scontri corpo a corpo, con il giusto parry la stabilità verrà battuta in men che non si dica. Non mancano alcuni aspetti classici della serie, come la possibilità di strappare i manifesti per ridurre l’allerta nella ricerca della nostra persona, i borseggi per guadagnare il denaro necessario da scambiare con i mercanti o per i potenziamenti, la possibilità di ingaggiare persone per distrarre i nemici o distruggere le impalcature per rallentarli durante gli inseguimenti. In ultimo notiamo la presenza dell’aquila, utilissima per visionare dall’alto l’accampamento segnalando i nemici, oppure Discovery, una comoda modalità che ci permette di ricevere nozioni storiche con la raccolta di frammenti per l’intera mappa.
In conclusione Assassin’s Creed Mirage è una lode al capitolo originario, un gioco che rimarca alla perfezione ciò che ha reso famosa la serie che tanto ha appassionato gli utenti di tutto il mondo, in termini soprattutto di meccaniche e di atmosfere. Il bilanciamento è leggermente sballato, sopratutto nel livello di difficoltà, un insieme di abilità e di potenziamenti che forse rendono il gioco troppo facile. Per il resto, se volete rivivere i fasti del passato, allora Assassin’s Creed Mirage fa sicuramente al caso vostro e dovete acquistarlo subito, anche grazie ad un prezzo tutt’altro che troppo elevato.
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