Atelier Sophie 2: The Alchemist of the Mysterious Dream è l’ultimo capitolo di una delle serie iconiche di Koei Tecmo, focalizzato sulla medesima protagonista, Sophie, e con una base tecnica importante, che affonda perfettamente le radici nell’esperienza pregressa. Vediamolo nel dettaglio nella nostra recensione completa.
Trama
Come anticipato, tutto ruota attorno alla figura di Sophie, una giovane alchimista (ovvero una figura capace di creare una miriade di oggetti con il suo calderone), affiancata da Plachta, un vero e proprio robot che ha rivisto la luce del giorno, dopo essere stato letteralmente imprigionato per un lungo periodo in un libro. Questi viene “sfruttato” alla stessa stregua di un almanacco, un utilissimo compagno che fornisce un importante aiuto nella realizzazione di oggetti estremamente complessi.
Nel corso di una notte, Plachta sogna un albero magico, senza comprenderne appieno il significato, presto detto però che un giorno, le due protagoniste si scontrano con il suddetto, tanto da spedirle e separarle in un mondo parallelo. La nostra avventura inizia qui, noi controlliamo Sophie, ed il nostro scopo sarà di riunirci all’automa, ma come fare? una forte esplorazione, ed una espansione delle conoscenze, con tantissime ricette molto particolari da “cucinare”, che permetteranno passo per passo, di avvicinarsi rapidamente all’assente compagna.
Una narrazione perfettamente in linea con gli standard della saga accompagna gli utenti, la mancata localizzazione in lingua italiana non si fa sentire più di tanto, con dialoghi abbastanza prolissi, ma mai inutili.
Grafica
Nel corso della nostra prova su PS5 (con retrocompatibilità, data l’assenza della versione apposita), non abbiamo notato importanti cali di frame rate o difficoltà nella riproduzione. Ciò che si evince è tuttavia un aspetto troppo vicino ai capitoli precedenti, in altre parole non sembrano essere stati compiuti passi in avanti, soprattutto nei modelli dei personaggi.
Apprezzate sono invece le texture in alta definizione, nonché una conta poligonale sicuramente incrementata, in aggiunta al level design ben congeniato e perfettamente studiato, con la classica difficoltà e articolazione che troviamo nella serie. Lo stampo giapponese è caratteristico, con una palette di colori molto spinta e carica, ma mai fastidiosa o spinta all’estremo. Tralasciando qualche sporcatura qua e là, non possiamo che essere più che soddisfatti del lavoro svolto dagli sviluppatori.
Stile di gioco e Gameplay
Atelier Sophie 2: The Alchemist of the Mysterious Dream non è un titolo per tutti, è una vera e propria esperienza unica nel proprio genere, pensata per i fan di una serie che ha spopolato nel corso degli anni. La maggior parte dell’avventura viene vissuta esplorando le ampissime mappe, per raccogliere oggetti necessari o ricorrere ai vari “mercanti” che troviamo sul nostro cammino. I materiali possono essere ottenuti sfruttando gli attrezzi concessi di base, come ad esempio il piccone o il falcetto, questi vengono assegnati nella crescita del personaggio, dopo aver sbloccato la ricetta collegata.
La progressione è proprio legata agli oggetti creabili tramite il calderone, aumentando di livello, si sbloccheranno nel tempo nuovi attrezzi, ricette e tante abilità che ampliano e variegano il più possibile l’esperienza. Nella scoperta dei materiali, incide l’aspetto meterologico, variando il tempo (tra piovoso, sereno e tempestoso) verranno modificate le mappe, ad esempio i fiumi si ingrosseranno, e si potranno incrociare anche nuovi nemici. Le aree sono abbastanza complesse e varie, e dobbiamo ammettere aver provato anche una certa soddisfazione a muoverci all’interno delle stesse, nell’esplorazione più approfondita.
L’altro elemento cardine è il combattimento, organizzato come il più classico a turni, caratteristico dei titoli Koei Tecmo. Una volta sfidato il nemico, abbiamo la possibilità di schierare 3 personaggi differenti (con 3 riserve). Il sistema non si allontana per nulla da quanto abbiamo già visto sui più rinomati JRPG, il livello di difficoltà è sufficientemente elevato, da non generare frustrazione nell’utente, ma allo stesso tempo richiedendo comunque un minimo di ragionamento per uscire indenni dallo scontro.
Atelier Sophie 2: The Alchemist of the Mysterious Dream – conclusioni
In conclusione Atelier Sophie 2: The Alchemist of the Mysterious Dream è un buon titolo da consigliare caldamente agli amanti della saga, o a coloro che amano i JRPG e vogliono provare un qualcosa di completamente differente (a patto che non abbiano già giocato altri Atelier). L’esplorazione è piacevole e coinvolgente, grazie alle variazioni legate al meteo, con un sistema di crafting a dir poco immenso. Il sistema di combattimento a turni, che abbandona il tempo reale visto in altri capitoli, è ben studiato ed organizzato.
Dall’altro lato della medaglia troviamo un comparto tecnico migliorabile, sopratutto data la presenza della next-gen, con elementi e texture spesso ridondanti, ma comunque non da inficiare completamente l’esperienza.