Recensione Bayonetta 3: il migliore di tutta la serie

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Bayonetta 3 è l’episodio conclusivo di una serie che ha letteralmente appassionato milioni di giocatori in tutto il mondo, PlatinumGames ha dimostrato ancora una volta di essere in grado di presentare un gioco rivoluzionario ed unico nel suo genere, senza mai stancare l’utente medio. Vediamo da vicino la sua ultima scommessa, nella nostra recensione completa.

 

Trama

Tutti i titoli della serie non sono votati alla trama, sebbene comunque esista e sia ben articolata, nel caso del capitolo corrente il personaggio principale, Bayonetta, si ritrova a dover combattere contro un nemico tosto ed imprevedibile, il cui nome è Singularity, con l’obiettivo ultimo di distruggere non solo il pianeta, addirittura il multiverso.

Una narrazione ricca di verità incastrate le une con le altre, in cui effettivamente si scopre la volontà degli sviluppatori di stupire il più possibile il giocatore finale, con scene d’intermezzo perfettamente studiate, nonché curate alla perfezione. Il colpo di scena è sempre dietro l’angolo, ed è proprio per questo motivo che resterete letteralmente incollati allo schermo per lunghe ore, prima di riuscire a smettere. Non vogliamo anticiparvi nulla, solo un piccolo preambolo di ciò che vi aspetta nell’avventura con Bayonetta 3.

 

Grafica

La prova su Nintendo Switch è filata senza intoppi, l’ottimo lavoro svolto lo ritroviamo anche nell’esecuzione fluida a 60fps in ogni situazione, anche nelle fasi di partita più concitate, un forte segnale che è sarà possibile giocare con la rapidità che ci si aspetta da un action di questo calibro.

Abituati dall’estro dei capitoli precedenti, le aspettative erano indubbiamente altissime, l’art direction è ottima, ma non eccellente come in Bayonetta 2, i colori sono accessi e ricchissimi, con perdite di dettaglio e nitidezza. L’idea che ci siamo fatti rientra in un obbligato compromesso a cui gli sviluppatori sono dovuti andare in contro, per non rinunciare ai 60fps, a tutti gli effetti la Nintendo Switch è una console in parte limitata. Gli Homunculus, ovvero i nemici che incrociamo nella partita, sono meno ispirati graficamente, fermo restando bilanciare questa mancanza con una maggiore aggressività, ed una varietà nei combattimenti che non ci saremmo indubbiamente mai aspettati di vedere.

Al contrario la colonna sonora è epica, il giusto compagno di viaggio in un’avventura fatta di salti e combattimenti, giocata al ritmo corretto, e praticamente esente da difetti. Di meglio non potevamo davvero chiedere, almeno sotto questo punto di vista.

 

Meccanica di gioco e Gameplay

Bayonetta 3 è il solito ottimo action che punta fortissimo sul sistema di combattimento, il fiore all’occhiello di tutta la produzione, con una vocazione mirata sul primo capitolo, ed un livello generale maggiore, atto a rendere la vita difficile agli utenti alle prima armi. Per rendere l’esperienza molto più varia, sono state introdotte più combinazioni per le varie armi da imbracciare, tanto da essere praticamente uniche nel loro genere; questa è la principale differenza, oltre a quanto vi racconteremo a breve.

Se fino ad ora potevate pensare che il titolo fosse troppo simile ai predecessori, introduciamo Demone Succube, la possibilità di controllare una vera e propria orda di demoni, dalla potenza elevata, pronti a dare vita a scontri epici (consumando però la barra della magia). Per bilanciare l’introduzione di una “mossa” tanto potente, gli sviluppatori hanno aggiunto delle contromisure: l’attivazione è possibile solo con un “balletto” che richiede diversi secondi e lascia scoperti ed alcuni nemici riescono facilmente a evitare i colpi dei demoni.

Le stesse evocazioni diventano fondamentali anche in altre parti del gameplay, come ad esempio gli enigmi ambientali, in un trend che ricorda in parte il gioco dei Lego dedicato agli Avengers (recensione), nel quale ogni personaggio godeva di un’abilità unica ideale per superare determinati settori, anche in questo caso sarà necessario evocare i demoni in aiuto per il superamento.

Gli spostamenti all’interno delle varie mappe e livelli sono semplificati dalla Mimesi Demoniaca, la strega si ritrova infatti a potersi trasformare in qualsiasi animale (o quasi), offrendo al giocatore la giusta varietà di situazioni in cui trovarsi, ed aggiungendo il divertimento necessario nei tempi morti, in genere i più noiosi di tutti i titoli dello stesso tipo. L’ultimo aspetto da tenere in considerazione riguarda infine la possibilità di utilizzare più personaggi, in stile Devil May Cry per intenderci, con l’introduzione di Viola, una giovane ragazza punk affezionatissima alla propria katana.

 

Bayonetta 3: conclusioni

In conclusione Bayonetta 3 rappresenta la massima espressione della filosofia e del pensiero di PlatinumGames, un gioco che racchiude al proprio interno tutto quanto di buono avevamo visto nei capitoli precedenti, con importanti migliorie nel sistema di combattimento, nella gestione dei personaggi, una difficoltà crescente (ottima progressione), ed una longevità che punta forte anche sulla rigiocabilità. Gli aspetti negativi praticamente non esistono, se amate gli action e avete tra le mani una Nintendo switch, il titolo recensito rappresenta il Gota a cui tutti gli sviluppatori dovrebbero aspirare.

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