La Canon PowerShot G5 X Mark II viene universalmente riconosciuta come la vera e propria rivale delle famose Sony RX 100, le fotocamere compatte professionali, più intriganti e performanti di tutto il mercato mondiale. Il prezzo di vendita riesce a portarla nella fascia alta, è infatti disponibile nel periodo corrente a circa 880 euro su Amazon.
Esteticamente troviamo tra le mani una piccola camera con dimensioni estremamente ridotte, parliamo infatti di soli 110,9 x 60,9 x 46 millimetri, con un peso di 340 grammi. Sta a tutti gli effetti nel palmo di una mano, la si può trasportare anche nella tasca dei jeans senza alcuna difficoltà, né appesantimento da segnalare. La disposizione delle ghiere ricorda in parte la Canon PowerShot G7 X Mark III, sebbene comunque dimostri che non è una macchina completamente professionale, poiché non sono presenti particolari possibilità di personalizzazione.
Sui bordi abbiamo tutta la connettività, rappresentata più che altro dalla USB type-C per la ricarica ed il collegamento al computer, dalla microHDMI di tipo D per il collegamento ad un monitor esterno, WiFi 802.11 b/g/n e purtroppo GPS solo condiviso con lo smartphone. Lo slot per la memoria è posizionato nell’alloggiamento della batteria, manca purtroppo un jack da 3,5 millimetri per microfono e/o cuffie.
Il sensore è un CMOS da 1 pollice da 20,1 megapixel, con filtro a colori primari, affiancato dal Digic 8 per il processamento delle immagini. Anteriormente si trova un’ottica non removibile con lunghezza focale 24-120 millimetri, è un obiettivo zoom che garantisce uno zoom ottico massimo di 5X, ed un combinato con digitale fino a 20X; il suo pregio è l’essere particolarmente luminosa, grazie all’apertura F1.8-F2.8, l’utente potrà realizzare ottimi scatti con scarsa luminosità senza particolari difficoltà.
L’otturatore scatta con tempi di posa oscillanti tra 1 e 1/2000 secondi, passando anche all’elettronico tra 1/30 e 1/25600 di secondo.
Una delle caratteristiche principali della Canon PowerShot G5 X Mark II è la presenza di un mirino elettronico a scomparsa (retraibile all’interno della scocca, con tasto fisico dedicato), da 0,39 pollici, è un piccolo pannello OLED da 2,36 milioni di punti, copertura del 100%, zona di accomodamento dell’occhio a 20 millimetri ed un buon frame rate. La resa è ottima, non è sicuramente il più performante che si sia mai visto, però è piccolo/leggero e comodo da utilizzare, peccato solamente manchi l’oculare in gomma.
Nella parte posteriore spicca l’ampio display IPS LCD, completamente touchscreen, da 3 pollici (7,5 centimetri di diagonale), con rapporto di visualizzazione 3:2, risoluzione a 1,04 milioni di punti e copertura del 100%. La sua qualità la possiamo definire in linea con quanto appena discusso per il mirino elettronico, non è il più performante in assoluto, però è in grado di farsi valere. E’ un pannello inclinabile, non orientabile, potrà essere ruotato di 180° verso l’alto (quindi tiltato per essere utilizzato anche per vlog e selfie), oppure inclinato di circa 45° verso il basso. La luminosità è particolarmente elevata, il che né facilita sicuramente l’utilizzo all’aria aperta o sotto la luce solare diretta.
La batteria, come per tutte le compatte professionali e non, è forse l’handicap più grande di questo dispositivo, infatti, è un componente agli ioni di litio che permetterà solamente 230 scatti con display posteriore o 180 con mirino elettronico. Troppo poco per essere utilizzata in mobilità, si consiglia l’acquisto di un componente secondario, ricordando che potrà essere utilizzata anche collegata ad una presa a muro, con caricatore abilitato al power delivery.
Gli scatti vengono realizzati al massimo a 5472 x 3648 pixel, e possono sfruttare con semplicità tutta l’ampio range della lunghezza focale garantita dall’ottica zoom. Complessivamente la qualità è decisamente superiore a quanto vediamo nel periodo sugli smartphone, notiamo un ottimo livello di dettaglio, con colori naturali ed una nitidezza sopraffina.
Il contrasto è in linea con le aspettative, non vengono generate immagini troppo sature, e possiamo ritenerci più che soddisfatti del livello raggiunto. Da un punto di vista fotografico la possiamo considerare in linea con le Sony RX100, grazie anche alla presenza del nuovo formato RAW di ultima generazione, in grado di permettere all’utente la possibilità di recuperare bene le ombre anche in post produzione.
L’utilizzo dello zoom la rende molto versatile, il consiglio è di non andare oltre il 5X ottico, poichè altrimenti si inizia a scorgere rumore ed una perdita di dettaglio sui bordi dell’immagine.
La Canon PowerShot G5 X Mark II stupisce però negli scatti notturni o con scarsa luminosità, in questo caso riesce a dare il meglio di sé, realizzando immagini più luminose e dettagliate del previsto, grazie anche al sensore da 1 pollice e all’ottica particolarmente luminosa. Gli ISO non mostrano segni di rumore fino a 640, il consiglio è di non superare i 1600.
Piccole mancanze vengono invece notate nella registrazione dei video, questi sono al massimo in 4K a 30fps con limitazione a 10 minuti, oppure FullHD a 50fps con limitazione a 4GB o 30 minuti temporali. La qualità della ripresa non distoglie l’attenzione o non si allontana da quanto appena scritto, per questo motivo è giusto focalizzare l’attenzione su messa a fuoco e stabilizzazione.
In un mercato in cui troviamo compatte professionali rapidissime, la Canon PowerShot G5 X Mark II non riesce a raggiungere gli stessi livelli, la sua messa a fuoco a 31 punti (con distanza oscillante tra 5 e 20 centimetri), è purtroppo troppo lenta e compassata. Nello spostamento tra un soggetto e l’altro, la macchina fatica non poco e sarà necessario quasi un secondo prima che possa riconoscerlo correttamente. Molto bene, invece, la modalità face detection, utile sopratutto per il tracciamento ed il riconoscimento dei soggetti presenti entro l’inquadratura.
Discorso simile per quanto riguarda la stabilizzazione, che è shift-type nell’ottica, dotata di intelligent IS con dynamic IS avanzato su 5 livelli. Essendo la Canon PowerShot G5 X Mark II relativamente piccola, si fa davvero molta fatica ad imbracciarla saldamente (nonostante comunque l’impugnatura sia marcata e ben salda, superiore alle Sony RX100), e la ripresa non è supportata da una stabilizzazione adeguata. Il risultato lo potete immaginare, il video sarà abbastanza mosso, di un gradino inferiore rispetto alla concorrenza.
Tutto questo, condito con l’assenza di un jack da 3,5 millimetri, porta a comprendere le scelte aziendali di Canon, la quale ha voluto indirizzare la suddetta verso gli utenti che prevalentemente vogliono realizzare scatti fotografici, lasciando la PowerShot G7 X per chi invece vuole realizzare video.
In conclusione la Canon PowerShot G5 X Mark II è un’ottima compatta professionale, da consigliare assolutamente a tutti coloro che sono alla ricerca di un dispositivo piccolo, maneggevole ed in grado di realizzare eccellenti istantanee. Il prezzo di oltre 800 euro è pienamente giustificato dalla qualità generale, peccato solamente non sia completa anche per quanto riguarda il mondo dei video.
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