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Recensione Carrion: un metroidvania atipico ed originale

Carrion è un metroidvania anomalo, in grado di staccarsi dai normali titoli a cui siamo abituati, per spingersi in una nuova dimensione, sia dal punto di vista grafico, che proprio nell’esperienza di impersonare per la prima volta un cattivo. Disponibile su Xbox e PC dal 2020, è stato da poco lanciato su PS4 (con compatibilità con PS5), ad un prezzo che non supera i 19,99 euro.

 

Trama

Lo studio Devolver Digital, da sempre sforna indie assolutamente degni di nota, particolari e ben fatti, in grado di catturare pienamente l’utente sin dalle prime battute. Con Carrion, gli sviluppatori proseguono sull’ottima strada intrapresa in passato, mettendoci nei panni di un mostro, che dopo essere fuggito dai laboratori in cui era “prigioniero”, il suo obiettivo sarà di diffondersi ed aumentare di dimensioni, mangiando letteralmente gli esseri umani.

Il comparto narrativo è completamente assente nel titolo, non è presente una storia introduttiva, scene di intermezzo o dialoghi. Tutto ruota attorno all’essere antropomorfo a cui un team di scienziati dà la caccia, il quale distrugge ogni cosa che tocca, uccide ogni persona che incontra e si diffonde lentamente in un numero sempre crescente di aree. La possiamo definire come un’esperienza immediata, senza troppi fronzoli, semplice e lineare, sebbene un minimo di contorno sarebbe stato complessivamente apprezzato.

La localizzazione è solamente in lingua inglese, ma non se ne risente, data l’assenza di dialoghi o di troppe informazioni mostrate effettivamente a schermo. Il comparto audio è altrettanto limitato, non abbiamo una colonna sonora vera e propria, sono semplici brani di accompagnamento, che non riescono a coinvolgere. Buoni invece gli effetti sonori, sia del mostro in sè, che delle povere vittime.

 

Grafica

La grafica in stile pixel art è quasi un capolavoro, agli sviluppatori va riconosciuto il merito di essere stati in grado di riprodurre ambientazioni terrificanti e coinvolgenti, senza ricorrere ad artifici troppo complessi. Ottima la gestione delle palettes di colori, con il rosso del mostro a spiccare in ogni scena, con dettagli e nitidezza superiori rispetto ad altri titoli realizzati nello stesso modo.

La fisica dei livelli è fedele alla realtà in ogni sua sfaccettatura, con meccaniche ed animazioni sempre precise e perfettamente realizzate. Ciò che manca è forse una maggiore varietà nelle ambientazioni, la longevità non è troppo elevata, tuttavia i livelli appaiono essere fin troppo simili gli uni con gli altri. Nonostante tutto, le stesse coinvolgono e riescono a trasporre sensazioni cupe, di timore e di alienazione; segnale che il lavoro svolto dagli sviluppatori è stato ottimo.

Stesso discorso per la fisica e l’estetica dei nemici, chiaramente con una grafica pixel art in 2D i loro movimenti sono meccanici ed abbastanza surreali, ma non spiccano in varietà. Ciò non significa che non siano sufficienti, in quanto troviamo soldati con una semplice pistola, dotati di mitragliatore, di lanciafiamme (se il mostro prende fuoco è da spegnere solo nell’acqua), di scudo appuntito e robot, solo per citarne alcuni.

 

Stile di gioco

Carrion è un metroidvania 2D, dotato di una struttura in livelli molto precisa e suddivisa, collegati tra loro da un ampissimo mondo sotterraneo. L’obiettivo ultimo, come anticipato, sarà di fuggire dagli scienziati, cercando di espandersi il più possibile; il verbo è esatto, in quanto il mostro, dotato di numerosissimi tentacoli e di svariate fauci, accrescerà dimensionalmente ogni qualvolta ingollerà un essere umano. Il gioco è destinato a finire quando si saranno esplorate tutte le parti del mondo sotterraneo, e l’infezione sarà diffusa al 100% nelle stesse.

L’idea di fondo potrebbe apparire molto semplice, ma i ragazzi di Devolver Digital sono riusciti in un piccolo capolavoro per vari motivi. La progressione del personaggio è ammirevole, nel corso dell’avventura si scopriranno di volta in volta varie abilità, le quali però sono legate alle dimensioni dello stesso; ad esempio quando sarà piccolo potrà sgusciare con un tentacolo in spazi angusti per attivare le leve, viceversa quando sarà molto grande trasformerà l’abilità con la forza bruta necessaria per distruggere pareti in legno (stesso discorso per l’attivazione dell’invisibilità). La programmazione è quindi importante, per questo motivo sono state diffuse pozze in cui depositare un bozzolo di massa informe (recuperabile quando si vuole), riducendo le dimensioni per superare determinate aree. Davvero una grandissima attenzione ai dettagli, per un’esperienza veramente particolare.

La vita del personaggio dipenderà direttamente dalle dimensioni, più sarà grande maggiore sarà lo “scudo” e viceversa; per recuperarla sarà necessario raggiungere determinati punti in cui salvare la partita, da cercare premendo un apposito pulsante (con il quale emette un “ruggito” e ne riceve uno di risposta). Per superare i vari livelli sono stati pensati puzzle ambientali, nei quali sarà necessario giocare molto sulle dimensioni e le abilità del mostro, senza mai però raggiungere un livello di sfida o di difficoltà troppo elevato; sotto questo punto di vista non abbiamo notato una progressione, sono tutti molto simili.

nemici cercheranno di mettervi il bastone tra le ruote in svariati modi, per questo abbiamo provato una macabra soddisfazione nel mangiarli (recuperando anche la vita persa), o nel lanciarli da una parte all’altra sfracellandoli contro le pareti. Verso la fine, sfruttando la progressione del personaggio, particolarmente azzeccata sarà l’abilità che permetterà di controllare gli esseri umani, come zombie per intenderci, un altro segnale dell’ottima attenzione al dettaglio da parte degli sviluppatori.

 

Gameplay

La nostra prova l’abbiamo fatta su PS5, esiste però solamente la versione per PS4, ovviamente non abbiamo notato cali di frame rate o difficoltà particolari nella riproduzione. Il divertimento è assicurato e spensierato, se volete un’esperienza di rapido acchito e decisamente semplice, allora Carrion fa al caso vostro.

Il controllo del personaggio avviene sfruttando i due pad, con i pulsanti posteriori per l’attivazione delle abilità. Generalmente lo spostamento all’interno dei livelli è adeguato, riteniamo solamente non propriamente ben fatta la possibilità di controllare i tentacoli, con i quali attivare leve o spostare oggetti. Sebbene sia tutto immediato, la precisione non è il suo punto forte, e si rischia di creare confusione nei momenti concitati.

Il level design non raggiunge i più importanti titoli dello stesso tipo, garantendo però una buona accuratezza e complessità generale (non lasciatevi ingannare dai tanti tubi, i meccanismi si comprendono in poco tempo). Più che altro abbiamo sentito la mancanza di una mappa (anche piccola), orientarsi senza è abbastanza difficile. Il backtracking, infine, è minimo; l’unico aspetto che vi porterà a tornare sui vostri passi, data la totale assenza di collezionabili, riguarderà l’esplorare aree non raggiungibili in passato (dato lo sblocco postumo delle abilità necessarie per superare determinati ostacoli).

 

Carrion: conclusioni

In conclusione Carrion è un titolo che a prima vista potrebbe apparire semplice ed uno dei tanti, ma che alle spalle nasconde una buonissima originalità e complessità. Ciò che abbiamo apprezzato maggiormente riguarda l’atmosfera che gli sviluppatori sono riusciti a ricreare e l’eccellente progressione del personaggio; due fattori che portano ad ore di divertimento sfrenato (purtroppo la longevità è di sole 5/6 ore).

Dall’altro lato della medaglia abbiamo notato qualche piccola difficoltà nel gameplay (con i tentacoli complessi da controllare e l’assenza della mappa per l’orientamento), nonché ambientazioni effettivamente troppo simili tra loro ed una totale assenza di narrazione a fare da contorno all’esperienza.

Carrion

19,99 euro
7.6

Grafica

7.5/10

Longevità

7.0/10

Progressione personaggio

8.5/10

Gameplay

7.5/10

Pros

  • Eccellente progressione del personaggio
  • Graficamente molto preciso e ben fatto
  • Divertimento assicurato

Cons

  • Longevità ridotta
  • Gameplay non sempre preciso
  • Manca una mappa
Denis Dosi

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