Recensione DJI Osmo Action 3: il ritorno al passato

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L’azienda cinese ritorna al passato con la DJI Osmo Action 3, la action camera che vuole battere la concorrenza di GoPro Hero 11, mettendo a disposizione degli utenti prestazioni da top di gamma, con alcune piccole chicche da non lasciarsi assolutamente sfuggire. Scopriamola da vicino nella nostra recensione completa.

 

Estetica e Design

Il design del prodotto recensito ricorda fortemente quello dei modelli precedenti, le dimensioni sono ridottissime, raggiungendo appunto 70,5 x 44,2 x 32,8 millimetri, con un peso di soli 145 grammi. La portabilità è estrema, può essere facilmente posizionata anche nella tasca dei pantaloni, senza appesantire o arrecare particolare fastidio all’utilizzatore finale.

La disposizione della pulsantistica è oculata e facilmente raggiungibile anche nell’utilizzo con un sola mano, superiormente troviamo l’ampio pulsante di scatto/ripresa, mentre sul lato sinistro il tasto mode/accensione. L’accesso alla porta USB type-C per la ricarica, o allo slot batteria (removibile) e microSD è sicuramente più rapido rispetto a GoPro Hero 11, basta premere un pulsante e lo sportellino si apre quasi in automatico. Nonostante una simile semplicità di accesso, ricordiamo comunque che la camera è impermeabile fino a 16 metri senza custodia (con l’accessorio si raggiungono 60 metri di profondità). I materiali costruttivi sono eccellenti, appare sin da subito robusta e ben realizzata, la finitura opaca la rende difficile da sporcare, anche con semplici impronte digitali. Molto comodo, e rapidissimo, l’aggancio magnetico, che permette di installare tutti gli accessori anche con una sola mano (sebbene l’aggancio abbia sempre e solo un verso specifico).

 

Hardware e Specifiche

Nella parte anteriore della DJI Osmo Action 3 troviamo un sensore CMOS da 1/1,7 pollici, con campo visivo di 155 gradi, senza la possibilità di installare mod, ma con il supporto alla rimozione dell’anello di gomma che protegge l’ottica in sé. I video vengono girati al massimo in 4K 60fps, oppure in 16:9 a 120fps (sempre in 4K), con slow motion fino al 4x, e scatti fotografici a 12 megapixel. I codec supportati sono H.264 HEVC, fino a 130mbit/s.

A fianco dell’obiettivo troviamo un comodissimo display IPS LCD da 1,4 pollici, con risoluzione 320 x 320 pixel, completamente touchscreen. Caratteristica quest’ultima molto importante, poiché permette di controllare il dispositivo senza doversi affidare allo schermo posteriore, godendo della possibilità di selfie vlog in assoluta libertà. La qualità è molto buona, con ottima definizione, luminosità e dettaglio di livello, in linea con la fascia di prezzo.

Stesso discorso per l’ampio display posteriore, un pannello da 2,25 pollici di diagonale, sempre IPS LCD con risoluzione 640 x 360 pixel, completamente touchscreen. Qualitativamente di poco superiore rispetto al precedente, promette una buonissima resa sotto la luce solare diretta, data la luminosità massima di 800 nit, una buona reattività agli input, ed anche colori ben bilanciati, che permettono di godere di una comoda anteprima della scena effettivamente ripresa.

La batteria è completamente removibile, è un componente da 1770mAh, con una buonissima autonomia, si possono tranquillamente superare le 2 ore di utilizzo, limitando in parte i problemi di surriscaldamento che abbiamo trovato su GoPro Hero 11. Sia chiaro, non è stato risolto del tutto, però si può pensare di utilizzarla per 20/25 minuti in ambienti anche da 30 gradi, prima di doverle concedere un minuto di riposo.

 

Foto, video e stabilizzazione

Le immagini sono generalmente buone, anche se sono limitate con scarsa luminosità. In condizioni di luce forte, gli scatti appaiono ben definiti, con un dettaglio ed una nitidezza in linea con le aspettative, ed i prodotti di questo tipo. La gestione delle forti luci non è sempre perfetta, rischia di bruciare lo scatto, ed allo stesso tempo i colori sono più contrastati di quanto la scena è in grado di offrire, ma nel complesso non possiamo lamentarci.

I problemi li notiamo con poca luce, in questo caso il rumore digitale si vede praticamente subito, e le immagini purtroppo rischiano di essere mosse, perdendo particolarmente in qualità e dettaglio generale. E’ un peccato, il sensore più grande lasciava sperare di vantare una maggiore qualità nella penombra, non riuscendo però a soddisfare appieno il nostro desiderio.

video sono invece quasi perfetti in ogni condizione di luce, ciò che rende l’esperienza piacevole è il loro essere pronti per la pubblicazione, ovvero non richiedono una profonda post-produzione, a patto che venga utilizzato il colore normale. Scegliendo il D-Cinelike, sarà necessaria una approfondita color grading per ottenere risultati decisamente piacevoli; in termini di rumore digitale, il consiglio è di non superare i 2000 ISO, mentre scegliere una nitidezza più che l’altra non cambia troppo il risultato finale.

La stabilizzazione si affida interamente al RockSteady 3.0, i filmati sono eccezionalmente stabili, nulla da dire o da recriminare sotto questo punto di vista, è possibile registrare camminando, correndo e simili, con una buonissima resa generale. Il livello è molto simile a quanto offerto da GoPro, con la presenza della funzione di blocco dell’orizzonte, ma solo al massimo a 2,7K 60fps.

 

DJI Osmo Action 3: conclusioni

In conclusione DJI Osmo Action 3 è una action camera davvero eccellente, che può dare del filo da torcere alla rivale GoPro, senza però riuscire a raggiungerla, in termini sopratutto di personalizzazione, in quanto l’altro modello risulta essere più mirato per i professionisti del settore, a differenza della variante DJI più adatta a tutti. Video di alta qualità, con una stabilizzazione quasi senza pari, peccato solamente per le fotografie con scarsa luce, forse l’aspetto negativo del prodotto.

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