Doctor Who: The Edge of Reality è la trasposizione su console del titolo originariamente uscito solamente per dispositivi VR (ovvero in realtà virtuale), considerato il seguito di Doctor Who: Edge of Time. In vendita ad un prezzo che si aggira attorno ai 30 euro, il gioco spinge i giocatori in un mondo tutto da scoprire costellato di Cybermen, di angeli “piangenti” e di Dalek.
Doctor Who è il dottore più amato, protagonista di una delle serie BBC più apprezzate oltremanica, prodotta dal 1963 al 1989, poi ripresa nel 2005, e ancora oggi “attiva”. Una longevità che ha chiaramente ha portato ad una grande trasposizione nel mondo videoludico, con giochi mobile, come Doctor Who: The Lonely Assassins, ed i capitoli più recenti raccontati nel paragrafo precedente.
In Doctor Who: The Edge of Reality l’utente impersona un semplice umano, nel corso di una tranquilla giornata in una lavanderia a gettoni a Londra, vede la realtà letteralmente frantumarsi in mille pezzi davanti a propri occhi, a causa di una minaccia definita Reality Virus. Lo spazio ed il tempo sono stati violati, il personaggio (di cui non vedremo mai il volto), viene contattato dal Tredicesimo Dottore (doppiato da Jodie Whittaker), per poi essere raccolto dal TARDIS.
Inizia così un viaggio interdimensionale e temporale, per localizzare i tre Cristalli del Tempo, dislocati nelle ambientazioni più assurde, la Londra vittoriana e un pianeta alieno, solo per citarne un paio, mezzi fondamentali per liberare il Dottore, rinchiuso in uno spazio angusto. Il pericolo è imminente, la Madre minaccia di distruggere tutto l’Universo, il destino dell’uomo, e non solo, dipenderà direttamente dall’avventura che ripercorrerà alcuni dei capitoli più importanti della serie televisiva Doctor Who, con rimandi ai nemici già visti in passato.
Una narrazione ben integrata nel gameplay accompagna l’utente per tutto il viaggio, i dialoghi sono ben definiti, a volte fin prolissi (e non prevedono la possibilità di proseguire rapidamente), con un piccolo bug nella visualizzazione. Essendo il parlato in inglese, siamo costretti a leggere il tutto, a volte però lo scritto viene rimosso in un tempo talmente breve, da impedirne la lettura.
Il comparto grafico rappresenta la limitazione più grande di Doctor Who: The Edge of Reality, oltre a non essere un titolo next-gen, è carente nei dettagli, nelle texture, nei modelli poligonali e nella nitidezza delle ambientazioni. Gli oggetti che circondano la scena sono abbastanza definiti, i punti luce e le palettes dei colori non sono gestite bene, portando a muoversi in scene molto buie, all’interno delle quali non si capisce letteralmente cosa fare, data l’assenza di una mappa o di indicatori a schermo. Nell’esecuzione su Xbox Series S abbiamo sofferto importanti cali di frame rate, con aree letteralmente riprodotte “a scatti”.
Le ambientazioni sono relativamente poche, ma comunque abbastanza varie tra loro (la longevità non supera le 4/5 ore), e coinvolgenti al punto giusto, come le cripte sotto la prima casa, all’interno delle quali troviamo gli Angeli piangenti, statue di pietra che inseguiranno il personaggio se non inquadrate, sebbene siano carenti di dettagli. Interessante la variazione nel gameplay, che prevede l’utilizzo dei raggi UV per scovare gli indizi necessari per il percorso corretto nel labirinto. Il TARDIS e il centro di controllo dei tredici sono molto suggestivi, ma solo per gli appassionati della serie.
Le pozzanghere ed il fuoco sono rappresentate correttamente, in alcune situazioni gli sviluppatori hanno voluto introdurre meccaniche stealth (non bisogna farsi sentire dai nemici), l’assenza dello scalpiccio del personaggio, non permette però di sfruttarle appieno. La colonna sonora è praticamente assente, se non brevi momenti in cui si sente la sigla caratteristica di Doctor Who, tutta l’esperienza è quasi vissuta nel silenzio più assoluto, con pochissimi effetti sonori. Fastidiose sono le voci fuori campo che “indicano” cosa fare, se non seguite le istruzioni le ripetono anche 6/7 volte in 30 secondi; stesso discorso per il parlato di alcuni nemici, come i Dalek, voci metalliche che richiamano l’essere, ma troppo distorte e dal volume decisamente elevato (rispetto al background).
Doctor Who: The Edge of Reality nasce come un gioco VR, e lo si nota moltissimo nel gameplay. Gli sviluppatori hanno messo in atto una mera trasposizione dell’esperienza, senza riuscire ad adattarla alla perfezione all’utilizzo su console. E’ vissuta interamente in prima persona, con livelli di suspense e di tensione al posto e momento giusto, ma con evidenti problemi tecnici. Prima fra tutti l’interazione con gli oggetti, questi si illuminano quando devono essere coinvolti nell’azione, risultando però molto complesso selezionarli correttamente.
Incomprensibile è la gestione dell’inventario, presenta solamente 7 slot, di cui due sono occupati dall’amato cacciavite sonico e dalla torcia (con raggi UV), e viene offerta la possibilità all’utente di raccogliere qualsiasi oggetto scovato nelle ambientazioni, molto spesso inutili, rischiando di saturarlo inutilmente.
L’esplorazione delle ambientazioni è praticamente assente, sarà necessario seguire i percorsi pre-impostati e le indicazioni della voce fuori campo, tuttavia si sente spesso la mancanza di un indicatore a schermo, che permetta di capire più facilmente cosa dover fare per proseguire. Stesso discorso per il gunplay, se non nell’unico momento in cui si impersonerà un Dalek con munizioni infinite, il personaggio dovrà solamente risolvere semplici enigmi (senza una progressione di difficoltà) mediante l’utilizzo degli oggetti raccolti o del cacciavite sonico. Non sono previste abilità particolari o monete virtuali, i collezionabili sono rappresentati da pagine di diario (che narrano la storia) ed oggetti “speciali”.
L’avventura complessiva non è ridondante, data la longevità ridotta ed una buona varietà di ambientazioni, è limitata anche nello spostamento del personaggio, data l’impossibilità di saltare, abbassarsi o fare qualsiasi altro movimento. Il backtracking è incentivato dalla presenza dei suddetti collezionabili. Il ritmo non è mai troppo elevato, vive di alti e bassi, dalla tensione delle cripte, all’azione di sfuggire dai Cybermen, per finire con il nascondersi dai Dalek. Tutti personaggi storici di Doctor Who, che faranno la gioia degli appassionati, i quali però presentano texture e modelli poligonali rivedibili, considerata la presenza delle console next-gen.
In conclusione Doctor Who: The Edge of Reality è il gioco da consigliare ai soli amanti della serie, i quali vogliono vivere l’esperienza di aiutare il Tredicesimo Dottore, spostandosi tra TARDIS, ambientazioni discutibili ed affrontando i più acerrimi nemici che ne hanno fatto letteralmente la storia.
I difetti, sia grafici che in termini di gameplay, affiancati da una longevità relativamente ridotta (al contrario di questo gioco) per un titolo comunque da 29,99 euro, sono molto marcati e potrebbero non soddisfare tutti gli altri. Da sottolineare, ad ogni modo, anche la totale assenza di una introduzione o di un approfondito tutorial che permetta di comprendere appieno la situazione, questa è spiegata da alcuni dialoghi con il Dottore, in trasmissione e visualizzato su uno schermo, azzerando completamente le scene di intermezzo.
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