EA Sports UFC 5 è il nuovo simulatore di MMA di Electronic Arts, un titolo che rasenta la perfezione in termini di dinamicità e di realismo, strizzando sapientemente l’occhio alla spettacolarità, grazie a prese di posizione molto nette da parte degli sviluppatori. Vediamolo meglio nel dettaglio con la nostra recensione completa.
La decisione di adottare il Frostbite paga, infatti l’esperienza che viene offerta al consumatore finale è sapientemente e compiutamente next-gen, grazie anche alle scene particolarmente ristrette, focalizzate in genere solo ed esclusivamente sui due personaggi atti a combattere. Il tutto è condito con animazioni assolutamente realistiche, che raggiungono il proprio culmine nei replay, appaiono essere veri e propri spezzoni di combattimenti, tanto da ingannare l’occhio non attento di determinati utenti.
Gli elogi al team di sviluppatori proseguono nella pulizia tecnica, nella gestione delle luci, nelle movenze dei singoli lottatori che non appaiono mai essere robotiche (e non troviamo mai nessuna compenetrazione), sino ad arrivare alle goccioline di sudore sul loro corpo, che volano quando ricevono un colpo, oppure che si trasferiscono sul corpo dell’avversario (come anche il sangue del resto).
L’unica piccola pecca è forse legata ad un frame rate che in determinate occasioni perde la propria stoicità, scendendo sotto i 60fps granitici che altrimenti avrebbe in ogni altra situazione o fase della partita, nella nostra prova su PS5.
L’attesa di 3 anni per il sequel ha portato i suoi frutti, il realismo, che ha raggiunto picchi stratosferici con il conseguente innalzamento del rating, proprio per la scelta degli sviluppatori di rendere anche le ferite più realistiche, lo si risente non solo nella parte grafica ma anche nel gameplay. I lottatori subiranno defezioni in proporzione alle parti colpite, con difficoltà di vario genere in relazione alle stesse, con la possibile decisione da parte dell’arbitro di sospendere l’incontro, nell’eventualità in cui le ferite siano troppo gravi.
Aspetti sicuramente apprezzati e lodevoli, che forse non riescono ad incidere quanto gli sviluppatori avrebbero effettivamente voluto, infatti è davvero raro assistere all’interruzione del match o all’intervento del medico in campo. L’altro aspetto su cui si è lavorato intensamente è la dinamicità, ovvero nell’incontro sono stati ridotti al minimo i tempi morti, anche nel caso degli atterramenti (punto debole della scorsa generazione, proprio per il prolungamento dell’azione senza possibilità di intervento dell’utente). Il combattimento in piedi non presenta defezioni particolari, l’impatto dei colpi si sente ed è piacevole, con buona soddisfazione nella partita.
Le modalità di gioco restano praticamente invariate rispetto al passato, EA Sports UFC 5 nasconde un’anima conservativa ben presente, che viene estesa solamente dalla presenza della carriera online, con la possibilità di dare effettivamente vita ad una crescita più varia ed una partita più versatile. Interessante è anche “Incontri sul contratto“, che integra al proprio interno incontri direttamente collegati con gli eventi reali.
Per il resto troviamo le solite modalità come la partita veloce (con il nome “Combatti Ora”), il multiplayer sia locale che online, oppure chiaramente la Carriera. Alla base di EA Sports UFC 5 troviamo proprio quest’ultima, con la possibilità di andare a creare un lottatore che dovrà partire da zero come combattente clandestino, per iniziare dal livello inferiore del circuito, sino a scalare tutte le classifiche. Ottima la progressione, che innalza giustamente il livello di sfida e spinge il giocatore verso una maggiore interazione ed esperienza, anche se comunque è fin troppo ripetitiva, tanto da stancare l’utente non particolarmente avvezzo e capace di apprezzare la tipologia di gioco.
In conclusione EA Sports UFC 5 è a tratti un vero capolavoro, sopratutto dal punto di vista tecnico, un grandissimo passo in avanti rispetto al passato è stato compiuto dagli sviluppatori, capaci di andare a ricreare un’esperienza che si avvicina moltissimo al realismo che tanto avremmo voluto vedere. Dall’altro lato della medaglia troviamo la sua anima conservativa che, nonostante i tre anni di attesa, introduce poche novità in termini di gameplay e di modalità di gioco.
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