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Recensione Fitbit Charge 5: smartband o smartwatch?

Fitbit Charge 5 è la smartband che si sente smartwatch, un prodotto di fascia alta, in vendita ad un prezzo di listino di 179 euro, decisamente migliorato rispetto alle generazioni precedenti, e dotato di specifiche tecniche davvero molto interessanti. Conosciamolo assieme nella recensione completa.

 

Estetica e Design

Il design del prodotto non cambia rispetto a quanto avevamo già visto in passato, l’elegante scocca è realizzata interamente in alluminio, vetro e resina, il cinturino è completamente intercambiabile, mentre le dimensioni sono abbastanza contenute, il pannello anteriore raggiunge infatti 21,93 x 14,75 millimetri.

I materiali di costruzione sono di ottima qualità, fornendo al dispositivo robustezza ed affidabilità. Molto buono il peso, una volta indossato ve ne dimenticherete completamente, la sua eleganza gli permette di non sfigurare nemmeno con un abbigliamento più formale. Il cinturino previsto nella versione base è realizzato in silicone, in confezione si trovano due misure per polsi complessivamente che vanno da 130 210 millimetri di circonferenza. Il sistema di aggancio è leggermente scomodo, tuttavia permette di bloccare perfettamente il cinturino, evitando che continui a fuoriuscire. Le ridotte dimensioni lo rendono perfetto per pubblico maschile e femminile.

 

Hardware e Specifiche

Il display è un bellissimo AMOLED da 1,04 pollici, completamente a colori e touchscreen. I colori sono brillanti, il dettaglio e la nitidezza sono elevati, un componente assolutamente di alto livello che non delude le aspettative nemmeno nella risposta agli input, basta una leggera pressione che registrerà il tocco da parte dell’utente. Ciò che manca è forse una diagonale maggiore (raggiunge 26,43 millimetri), le cornici sono fin troppo spesse, sfruttandone l’ampiezza si potevano ottenere risultati ancora migliori. La luminosità massima è più che sufficiente per l’utilizzo sotto la luce solare diretta (viene regolata automaticamente tramite il sensore), è presente se interessati una semplice modalità always-on.

Le specifiche tecniche del Fitbit Charge 5, ricordando comunque che parliamo di una smartband, sono complete e pienamente soddisfacenti. E’ impermeabile fino a 50 metri di profondità, integra il sensore per il battito cardiaco e per la misurazione della percentuale di ossigeno nel sangue, nonché il sensore per la temperatura cutanea, con una piccola chicca che difficilmente abbiamo trovato altrove.

In sostituzione di eventuali pulsanti fisici, sui due lati del prodotto sono state posizionate due aree di sensibilità, sulle quale poggiare le dita per misurare il livello di stress (viene sfruttato l’EDA scan, che si basa sul sudore delle stesse dita) e l’ECG (il cosiddetto elettrocardiogramma). Un plus non da poco, che non può sostituire un dispositivo medico, ma che punta sempre più forte sull’attenzione al benessere.

La connettività è garantita dal bluetooth, con piena compatibilità con tutti i dispositivi in commercio e NFC per i pagamenti mobile. A differenza dei modelli precedenti, il Fitbit Charge 5 integra finalmente il chip GPS, in modo da poter registrare l’attività su mappa senza doversi affidare allo smartphone; l’aggancio è abbastanza rapido, e la precisione nella media dei dispositivi dello stesso tipo.

L’autonomia del prodotto è complessivamente eccellente, senza attivare l’always-on-display, si dovrà ricorrere alla ricarica all’incirca ogni 7 giorni (dipendentemente da quanto GPS utilizzerete), ma mantenendo attivo il monitoraggio del sonno e la misurazione del battito cardiaco h24. La ricarica avverrà poi tramite la basetta magnetica inclusa in confezione, la durata della batteria è più che sufficiente.

 

Software e Notifiche

Uno degli aspetti più importanti dei prodotti Fitbit riguarda sicuramente il software, o sistema operativo, ricchissimo di funzioni, con interfacce curate, dettagliate ed intuitive. Dalla schermata principale basterà fare uno swipe verso l’alto per accedere al riepilogo, al battito cardiaco, alla misurazione del sonno, alla percentuale di ossigeno nel sangue ed il numero di giorni di attività; dall’altra parte, invece, ecco arrivare l’attivazione dell’NFC, il menù rapido e le funzioni di base. Le impostazioni modificabili/personalizzabili, non sono tantissime, non è un prodotto fortemente personalizzabile, manca ad esempio la modalità Non Disturbare automatica, o la misurazione della percentuale di ossigeno nel sangue nel corso della giornata.

Il Fitbit Charge 5 è un prodotto votato al benessere, di conseguenza sono avviabili 20 attività differenti, con accesso rapido a sei (è incluso il nuoto). Le misurazioni sono le classiche: passi, distanza percorsa, piani saliti, calorie bruciate, monitoraggio del sonno, stress e simili. L’affidabilità resta in linea con tutti i prodotti Fitbit, tende a sovrastimare i passi, ed il sonno è facilmente ingannabile, ma nulla di più. Le utility vanno a toccare invece la sveglia, il timer o il meteo, tutte organizzate molto bene nelle varie schermate.

Le notifiche vengono correttamente ricevute da qualsiasi applicazione, la vibrazione è molto buona, non troppo zanzarosa, è possibile interagire con i messaggi in un solo modo, infatti dall’applicazione (sempre la solita di Fitbit) sarà possibile impostare delle risposte predefinite. Le emoji vengono visualizzate correttamente, ma data l’assenza di microfono o altoparlante, non sarà possibile ascoltare i messaggi vocali.

 

Fitbit Charge 5: conclusioni

In conclusione Fitbit Charge 5 è un prodotto davvero eccellente, fortemente migliorato rispetto alla scorsa generazione, grazie ad un display più performante (a colori ed AMOLED), un chip GPS di ottima qualità, e tutte le funzioni di base che ci aspettiamo da un dispositivo di questo tipo, con l’aggiunta dell’ECG e della misurazione dello stress, sfruttando i sensori laterali. L’ultimo pregio è sicuramente rappresentato dalla batteria, in grado di garantire una autonomia di ben 7 giorni, più che sufficiente per un utilizzo prolungato nel corso della singola settimana.

L’unico aspetto negativo riguarda forse le dimensioni del display, considerata la superficie, le cornici potevano essere ridotte.

Denis Dosi

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