Huawei P50 Pocket rappresenta la nuova generazione del foldable secondo Huawei, un prodotto dalle prestazioni elevate, dal design curato e dotato di quasi tutto ciò di cui abbiamo bisogno, pur presentando qualche piccola carenza qua e là. Scopriamolo da vicino nella nostra recensione completa.
Design e Estetica
Freschi di prova dell’ottimo Galaxy Z Fold3 di Samsung, passare ad un foldable a conchiglia così piccolo e leggero, è sicuramente positivo e ci permette di apprezzare fino in fondo la portabilità del prodotto. Questi è realizzato in due parti di metallo, unite tra loro da una cerniera, con dimensioni assolutamente invidiabili per la categoria; nello specifico parliamo di 75,5 x 87,3 x 15,2 millimetri da chiuso, e di 75,5 x 170 x 7,2 millimetri di aperto, con un peso di soli 190 grammi. Apprezziamo moltissimo la sua compattezza estrema, la cerniera è solida ed affidabile, permettendo di raggiungere tantissime posizioni, senza brutte sorprese o sensazioni spiacevoli.
La versione venduta in Italia è la Premium, ideata e progettata direttamente da Iris Van Harpen. Esteticamente lo smartphone è decisamente particolare, e per questo motivo deve piacere, data infatti la finitura dorata con effetto foglia (in rilievo), un tocco molto femminile, indipendentemente dalla colorazione scelta. Ciò che manca è sicuramente l’impermeabilità, data la spesa da sostenere, ce lo saremmo sicuramente aspettati; nonostante ciò, essendo realizzato completamente in metallo, appare robusto e solido, peccato trattenga particolarmente le impronte.
Sui bordi abbiamo tutta la connettività fisica, con volume e tasto di accensione/spegimento (incastonato il sensore per le impronte digitali) sul lato destro, per concludere con la USB type C 3.1 inferiore e l’altoparlante fisico. Manca il jack da 3,5mm.
Hardware e Specifiche
Lo Huawei P50 Pocket presenta un display pieghevole OLED da 6,9 pollici di diagonale, con rapporto d’aspetto 21:9, risoluzione FullHD+ (2790 x 1188 pixel) e 442 ppi. Come su tutti i modelli di casa Huawei, anche il corrente riesce a garantire una resa decisamente superiore alla concorrenza, in termini sopratutto di dettaglio e nitidezza. I colori, grazie agli 1,07 miliardi supportati, nonché al 100% dello spazio colore DCI-P3, sono perfetti sotto ogni punto di vista, con tantissime sfumature riprese e visibili.
A differenza di quanto visto sul Z Fold3, la piega centrale si nasconde alla perfezione, non offrendo la sensazione di avere tra le mani un foldable, una volta aperto. A migliorare la resa del pannello, troviamo il refresh rate adattivo fino a 120Hz, il touch sampling a 300Hz per una maggiore reattività, e l’always on display.
Nella parte esterna è presente un piccolo pannello circolare, sul quale visualizzare l’ora e le icone delle notifiche. E’ un display leggermente fine a sé stesso, proprio date le ridotte dimensioni, raggiunge 1,04 pollici. Qualitativamente è ad ogni modo molto buono, poiché è pur sempre un OLED da 340 x 340 pixel, 328 ppi, con refresh rate a 60Hz e 120Hz di frequenza di campionamento al tocco.
Il processore è il top di gamma della scorsa generazione, stiamo parlando dell’ottimo Qualcomm Snapdragon 888, con frequenza di clock a 2,84GHz, e GPU Adreno 660. La configurazione di base prevede 12GB di RAM LPDDR4X e 512GB di memoria interna UFS 3.1 (espandibile solo con card proprietaria Huawei, fino a 256GB). Prestazioni al top, è possibile avviare qualsiasi applicazione o giocare con i titoli più performanti presenti sull’App Gallery, senza difficoltà; ottima la dissipazione, lo smartphone non scalda troppo nella parte posteriore.
Lo sblocco può avvenire in due modi, sfruttando il sensore per le impronte digitali sul tasto di accensione/spegnimento, oppure con il riconoscimento del viso 2D. In entrambi i casi la velocità di accesso al sistema è eccellente, non abbiamo notato ritardi o rallentamenti di alcun tipo, rispetto alla concorrenza.
Lo Huawei P50 Pocket è uno smartphone dual SIM, ma purtroppo solamente 4G. La connettività wireless è rappresentata dal WiFi 6 dual band, NFC, GPS e bluetooth 5.2. L’audio è mono, viene sfruttato solamente lo speaker inferiore, il volume è più che sufficiente per un ambiente di circa 20 metri quadrati; la resa è discreta in termini di dettaglio e nitidezza, ma forse non al livello dei top di gamma del momento.
Fotocamera, Sistema operativo e Batteria
Il comparto fotografico è composto da 3 sensori, suddivisi in un principale da 40 megapixel con apertura F1.8 e tecnologie XD Optics per il recupero del dettaglio, nonché True Croma per una a migliore resa cromatica. Al suo fianco trova posto un grandangolare da 13 megapixel, con apertura F2.2, nonché un sensore multi spettro a 10 canali da 32 megapixel, con apertura F1.8 (utile per le immagini con buio assoluto).
Le aspettative erano molto alto, e dobbiamo ammettere che lo Huawei P50 Pocket non le ha assolutamente deluse. In condizioni di forte luminosità, gli scatti sono da top di gamma assoluto; i dettagli sono precisi sull’intero fotogramma, la nitidezza è estrema, con colori perfettamente bilanciati ed in grado di riprodurre chiaramente tutte le sfumature. Senza problemi la gestione delle forti luci, forse leggermente traballante in alcune occasioni il bilanciamento del bianco, ma non da essere identificato come un difetto.
Riducendo la luce generale, lo smartphone riesce ad esprimere tutto il proprio potenziale, mantenendo inalterati dettagli, nitidezza ed ampiezza della gamma cromatica. Il rumore digitale tarda a mostrarsi, mentre le spiacevoli situazioni di micromosso sono praticamente assenti. Uno dei migliori smartphone per scatti in condizioni di scarsa luminosità.
I video sono realizzati al massimo in 4K a 60fps, l’autofocus è ottimo in ogni condizione di luce, riuscendo ad inquadrare senza difficoltà ogni soggetto, e passando dall’uno all’altro con rapidità. La stabilizzazione è buona, anche se non al livello dei migliori prodotti in commercio; indipendentemente da ciò, è possibile registrare un video camminando anche se non avete la mano particolarmente ferma, ottenendo un risultato finale più che sufficiente.
All’interno del prodotto è presenta una fotocamera da 10,7 megapixel, grandangolare con apertura F2.2, il cui utilizzo pare essere destinato alle sole videochiamate, in quanto è possibile scattarsi i selfie con la fotocamera principale a schermo chiuso, e sfruttando il display secondario a mo’ di specchietto. Poco sopra trovate alcuni test delle immagini scattate con il sensore interno, la cui resa non è eccellente.
Il sistema operativo è Android 11, con personalizzazione grafica EMUI 12 e patch di sicurezza aggiornate a Marzo 2022. Sono praticamente assenti funzioni pensate appositamente per il foldable, la navigazione è fluida, senza difetti o rallentamenti particolari. Il software in sè è il classico degli ultimi smartphone Huawei, quindi senza servizi Google, ma con un AppGallery sempre più fornita, ed impreziosita dall’eccellente Petal Search; ogni giorno che passa vengono compiuti importanti passi in avanti verso la totale indipendenza dai servizi dell’azienda di Mountain View.
La batteria è un componente da 4000mAh, suddivisa in due parti, con ricarica rapida a 40 watt, ma non wireless o inversa. L’autonomia è più che sufficiente, nei nostri test stiamo riusciti a ricaricare lo smartphone ogni 2 giorni, senza troppi patemi o pensieri; nell’idea di utilizzarlo più intensamente, sarà necessario ricorrere alla presa a muro dopo circa 1 giorno e mezzo.
Huawei P50 Pocket: conclusioni
In conclusione Huawei P50 Pocket è uno smartphone eccellente sotto molteplici punti di vista, i suoi pregi sono rappresentati da un design unico (che deve piacere, in quanto molto particolare), un display di alto livello, dimensioni e peso ridotti, per finire con prestazioni e fotocamera in linea con i top di gamma più conosciuti.
Dall’altro lato della medaglia troviamo invece qualche defezione da tenere bene a mente in fase d’acquisto; in primis il prezzo, sono necessari oltre 1599 euro di listino, forse troppi in confronto a quanto il mercato può offrire. A questi si aggiungono l’assenza del 5G e della ricarica wireless, con un display esterno troppo piccolo per essere sfruttato a dovere.