NHL 22 rappresenta il nuovo capitolo della serie dedicata all’hockey su ghiaccio, con importanti novità, rappresentate dall’utilizzo del Frostbite engine, il motore grafico sviluppator da DICE e sfruttato in Battlefield, affiancato dalle Superstar X-Factors, abilità extra mirate esclusivamente sui giocatori più forti del campionato. Disponibile su PC ed ogni console in commercio, il titolo presenta un prezzo base di listino di 79,99 euro.
L’adozione da parte di Electronic Arts del Frostbite engine porta alcuni importanti miglioramenti nella grafica complessiva, senza toccare la meccanica ed i movimenti fisici dei personaggi. Il risultato è un campo da gioco molto più luminoso, una gestione quasi perfetta dei punti luce, ed una reazione più realistica del ghiaccio, dettata da riflessi veramente bellissimi. Tutti i dettagli rendono l’esperienza molto più vicina alla realtà, con luce variabile in relazione al momento della partita; ad esempio quando viene effettuato un gol il giocatore viene illuminato da un faro del palazzetto, durante l’intervallo la luminosità viene incrementata e così via.
Il pubblico accresce il coinvolgimento, ma solo in parte, i modelli poligonali sono abbastanza precisi e vari, sebbene in alcuni casi si siano notate discrepanze tecniche nelle figure e nei loro capelli. Molto belle e dettagliate sono invece le arene, ricche di particolari e dettagli mai visti prima. Non si notano differenze particolari rispetto al precedente capitolo, come anche nelle meccaniche dei giocatori.
Le loro movenze nelle settimane di test non hanno registrato bug particolari, sono sempre risultate essere fluide e molto vicine alla realtà. I volti dei giocatori sono ora più riconoscibili, i panchinari e gli allenatori un po’ meno, la differenza con FIFA 22 è notevole, ma notiamo anche uno sforzo ed una crescita nella resa complessiva, rispetto a NHL 21.
La colonna sonora è il giusto mix di canzoni dance e hip-hop più recenti, gli annunciatori (ovvero i “telecronisti”) e le intro della partita non sono cambiate, sebbene ora sia presente un terzo giornalista che racconta una serie di aneddoti. Una piccola chicca, che dimostra la grande attenzione al dettaglio, riguarda l’aver differenziato la sirena in ogni arena, non era per nulla scontato.
Il titolo non è localizzato in lingua Italiana, sia nei menù che nel parlato, nonostante ciò le modalità fruibili sono davvero moltissime ed altrettanto varie tra di loro. Le più importanti riguardano la possibilità di giocare la “Champions League”, la Stanley Cup, un intero campionato con la propria squadra del cuore (sia NHL che di tantissime altre serie), direttamente i playoff oppure buttarsi nella carriera giocatore singolo, chiamata Become a Pro.
Quest’ultima è la modalità più ricca e farcita di piccoli accorgimenti, in grado davvero di farci sentire alla stessa stregua di giocatori professionisti. Dopo aver creato e personalizzato il nostro avatar, sarà necessario scegliere il ruolo e la squadra con la quale sottoscrivere il contratto. A questo punto entra in gioco anche una parte manageriale molto completa e ben fatta, nel corso della quale dovremo essere in grado di “costruire” il nostro marchio, ovvero migliorare i contatti con la stampa, strappare i contratti migliori, incrementare il rapporto con il proprio sponsor e simili, tutto accompagnato dal nostro agente.
Profonda è anche l’esperienza di gioco, una volta avviata la partita sarà assolutamente necessario seguire le istruzioni dell’allenatore, con tanto di valutazioni generali, difensive o offensive, in relazione a quanto bene abbiamo fatto il nostro dovere. Tutto ciò andrà anche ad influire sull’utilizzo in campo, e sulla crescita del personaggio, in termini di abilità, di considerazione da parte dell’allenatore, di affiatamento con il team, o lo sblocco delle Superstar X-Factors.
Queste rappresentano l’altra grande novità di NHL 22, sono abilità uniche nel proprio genere, assegnate ai giocatori più forti, che il nostro avatar potrà guadagnare, lavorando duramente di giorno in giorno. Un aspetto che rende l’esperienza ancora più realistica, offrendo proprio quel qualcosa in più a chi se lo merita davvero. La modalità “Become a Pro” non ha subito forti modifiche, dimostra ancora una volta di essere ben fatta, completa e coinvolgente.
In NHL 22 troviamo anche Hockey Ultimate Team, la trasposizione di FUT di FIFA 22, una modalità basata quasi interamente sulle carte, e purtroppo infarcita di microtransazioni (ovvero acquisti a pagamento, con denaro vero), sebbene sia importante sapere che l’esperienza può essere tranquillamente vissuta anche senza spendere nemmeno un centesimo.
Il gameplay in sé torna agli albori della serie NHL rientrando maggiormente in un stile arcade, abbandonando di netto il filone realistico visto negli ultimi capitoli. Il giocatore, e di conseguenza la squadra, si stancheranno nel corso della partita, ma ciò non va mai ad influire sulle prestazioni, se non nella capacità (e velocità) di corsa. Stesso discorso per i falli e le penalità, l’intelligenza artificiale non commetterà praticamente mai un fallo (con difficoltà elevata ancora meno), una soluzione surreale che si discosta dalla realtà dei fatti.
Il controllo del personaggio ed il gameplay vero e proprio sono quasi inalterati in confronto a NHL 21, la manovrabilità è decisamente più realistica, più complesso è il passaggio, è necessario saper dosare la giusta forza, altrimenti si rischia un intercetto. La giocabilità ha un livello di difficoltà importante, grazie anche alla presenza di mosse particolari, schemi tattici difensivi/offensivi, ed una buona dose di specialità che possono mettere in mostra le abilità dell’utente stesso.
Mancano poi piccoli accorgimenti che permetterebbero anche ai più inesperti di comprendere appieno il gioco, ad esempio le icone sui giocatori durante la partita, sono belle da vedere, ma non esiste un “tutorial” che ne spieghi il significato. Stesso discorso per le abilità, averne alcune possono fare la differenza, l’avatar con “Passaggio” sarà in grado di servire assist incredibili, “Pattinaggio” favorisce gli uno contro uno, due esempi che permettono di capire la grande varietà di stili di gioco, da approfondire assolutamente per i più inesperti.
NHL 22 è indubbiamente la migliore simulazione di hockey su ghiaccio di sempre, il capitolo meglio riuscito, grazie sopratutto ad un comparto grafico di livello estremamente elevato, e pronto per la next-gen. I dettagli, le luci ed i riflessi, oltre al 4K a 60fps, garantiscono un’esperienza assolutamente realistica. Questo, accoppiato con infinite modalità di gioco (e tantissime squadre incluse), ed una “Become a Pro“, che davvero coinvolge a tal punto da sembrare di vivere in prima persona il giocatore professionista, innalzano il titolo ad un nuovo livello. Ottima l’idea delle Superstar X-Factors, un tratto distintivo che permette di valorizzare appieno i giocatori più importanti.
Dall’altro lato della medaglia troviamo come al solito l’assenza della lingua italiana, ed un gameplay troppo verso l’arcade, lo avremmo preferito più realistico, meno votato a garantire buoni ritmi di gioco ed una intuitività maggiore.
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