Oppo Band è la nuova smartband lanciata sul mercato da qualche mese, modello di ingresso dell’azienda nel mondo degli indossabili economici. Le due versioni, Oppo Band Sport e Style, differiscono solamente da un punto di vista estetico, le funzioni e le prestazioni sono inalterate.
Noi abbiamo avuto l’occasione di testare Oppo Band Sport, esteticamente il prodotto dimostra perfettamente la fascia di prezzo di posizionamento, il cinturino è realizzato in gomma non di altissima qualità (si macchia molto facilmente), ideale per polsi di lunghezza tra 130 e 205 centimetri (la sua larghezza è di 14 millimetri). Prestate attenzione, in confezione non è presente un cinturino di misura differente.
Il corpo centrale è realizzato interamente in plastica, senza pulsanti fisici, ha dimensioni di 40,4 x 17,6 x 11,95 millimetri, con un peso di soli 10,3 grammi. La portabilità e la leggerezza sono i suoi punti di forza, una volta indossato ve ne dimenticherete completamente, senza appesantirvi il polso o darvi troppo fastidio. E’ forse leggermente spessa, si potrebbe impigliare con indumenti particolarmente attillati.
Il posizionamento nel cinturino è ad incastro, è lo stesso meccanismo caratteristico delle Xiaomi Mi Band; a prima vista appare essere comodo, ma alla lunga l’idea cambia, proprio perché dovrete rimuoverlo tutte le volte che dovrete ricaricare la Oppo Band. In confezione è stata posizionata la basetta nella quale inserirla, non potrà essere agganciata magneticamente (come facciamo con gli smartwatch, per intenderci).
Anteriormente è stato posizionato un display AMOLED da 1,1 pollici, con risoluzione 126 x 294 pixel, e supporto al 100% della gamma dinamica DCI-P3. La resa è in linea con le aspettative per un prodotto da 50 euro, il dettaglio e la nitidezza sono più che sufficienti, i colori abbastanza decisi e precisi. La luminosità massima è adeguata per un utilizzo sotto la luce solare diretta, sebbene possa essere regolata solo manualmente (è assente il sensore di luminosità). Il touchscreen è reattivo, riceve alla perfezione l’input, senza ritardi o pressioni eccessive; molto apprezzata la possibilità di scegliere tra oltre 40 watchface differenti, di cui 5 installabili direttamente nella Oppo Band.
La batteria è da 100mAh, data l’assenza del GPS integrato (sarà solo condiviso con o smartphone), la scarica è pressoché equivalente per ogni utilizzatore. Considerando di averlo indossato per 24 ore al giorno, con battito cardiaco e rilevamento della SPO2 sempre attivi, abbiamo raggiunto 7 giorni, prima di dover ricorrere alla ricarica. L’autonomia è più che sufficiente, ma se confrontata con le altre smartband, è di un gradino inferiore.
La connettività è garantita dal bluetooth 5.0, compatibilità sia con Android che iOS, mancano chip NFC, WiFi, speaker o microfoni. La Oppo Band è completamente impermeabile fino a 5 ATM (quindi fino a 50 metri di profondità).
Le misurazioni raggiungibili sono all’incirca sempre le stesse, passi, distanze percorse, calorie bruciate e sonno in primis; quest’ultimo può essere facilmente “ingannato”, basterà coricarvi a leggere un libro, che il sistema lo riconoscerà come “sonno leggero” (ma è un problema che hanno anche dispositivi più costosi). Per il resto sono risultate essere abbastanza precise ed affidabili, senza negatività particolari da segnalare.
Il sensore per il battito cardiaco presente posteriormente funziona molto bene, è affidabile e curato, come anche la misurazione della SPO2 (o percentuale di ossigeno nel sangue). L’abbiamo trovata utilissima e dettagliata, sebbene sia importante ricordare che non è un dispositivo medico, e che venga calcolata quasi esclusivamente nel sonno, per la differenziazione della tipologia dello stesso (se non attivando una misurazione istantanea manualmente). Dalle impostazioni è comunque possibile scegliere ogni quanto attivare i suddetti rilevamenti, selezionando l’intervallo temporale desiderato, fino al tempo reale (ma la batteria si scaricherà più rapidamente).
Sempre tra le funzioni raggiungibili non dimentichiamoci del meteo, controllo della musica (la cui riproduzione è stata avviata sullo smartphone), trova telefono o lo scatto da remoto (utilizzando la camera del dispositivo collegato), per finire con le classiche sveglie, timer o cronometri. Gli allenamenti avviabili sono 12, con l’inclusione del nuoto.
Le notifiche vengono ricevute dalla Oppo Band da qualsiasi applicazione, il tempo di ricezione è minimo, sentirete vibrare (con una vibrazione molto forte e regolabile su 3 livelli) la vostra smartbrand praticamente nello stesso momento in cui suonerà lo smartphone, ed è un bene. Queste vengono visualizzate nella loro interezza, anche se particolarmente lunghe, ma non sarà possibile rispondere (né con risposte preimpostate), ascoltare i messaggi vocali, vedere immagini o emoticon, è nulla l’interazione.
L’applicazione è ben fatta, dotata di una interfaccia fresca e molto intuitiva, in pochi tocchi potete raggiungere tutte le funzioni senza problemi. Non potendo vedere i report dei giorni precedenti sul display della smartband (solo il riepilogo della giornata corrente), nell’applicazione si trovano tutti i grafici delle scorse settimane, con colorazioni molto vivide e ben fatte. Sempre dall’app è possibile scaricare le watchface, regolare le impostazioni e attivare la modalità non disturbare. Una funzionalità essenziale per chi, come noi, la utilizza 24 ore su 24; in questo modo ad un orario prestabilito verranno silenziate tutte le notifiche, verrà annullata l’accensione con la rotazione del polso e verrà ridotta la luminosità, tutto in automatico.
In conclusione Oppo Band è un’ottima smartband, un buon primo passo da parte dell’azienda nel mondo dei wearable, ma con ancora margini di miglioramento. I suoi punti di forza sono il display, l’impermeabilità e la misurazione della percentuale di ossigeno nel sangue; la luminosità non automatica e l’autonomia non al livello degli altri prodotti, la rendono in parte meno appetibile.
Di seguito potete visualizzare la nostra videorecensione approfondita con i punteggi riassuntivi.
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