Recensione Panasonic Lumix G100: la vlog camera che sfida la Sony ZV-1

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La Panasonic Lumix G100 è la risposta dell’azienda orientale al lancio della Sony ZV-1, una nuova vlog camera con tantissime funzioni pensate quasi esclusivamente per gli utenti che amano registrare video in solitudine, o scattare selfie quasi perfetti.

Esteticamente il modello recensito ricorda chiaramente tutte le precedenti macchine di casa Panasonic, ma con dimensioni estremamente ridotte, raggiungendo 115,6 x 82,5 x 54,2 millimetri, con un peso di 345 grammi (ottica esclusa). Chiaramente è un prodotto nato per essere utilizzato in portabilità, e come tale deve essere leggero e non particolarmente ingombrante.

La Panasonic Lumix G100 è ottima sotto questo punto di vista, apprezzata l’impugnatura salda e profonda al punto giusto, attenzione però all’ottica che utilizzerete, potreste però avere poco spazio per il posizionamento delle dita (ottima la scanalatura nella parte posteriore, utilissima per poggiare il pollice). Il corpo è tropicalizzato, realizzato in lega di magnesio, resistente a polvere, urti e qualche schizzo d’acqua.

Le ghiere posizionate nella parte superiore non sono moltissime, un forte segnale che il prodotto non nasce con l’idea di soddisfare le aspettative dei professionisti, quanto proprio gli utenti che la vogliono utilizzare maggiormente con “leggerezza” e spensieratezza.

 

Hardware e specifiche tecniche

Il fulcro centrale della Panasonic Lumix G100 è il sensore MOS Live, micro quattro terzi, da 21,77 megapixel con filtro a colori primari. Le dimensioni non sono elevate, ma la scelta dell’azienda di adottare il rinomato micro 4:3 non può che essere favorevole, poiché essendo una macchina con ottiche intercambiabili, sarà possibile applicarci tutto il parco utilizzabile anche con GH5 o GH5S (tra le tante).

L’otturatore con piano focale viene controllato elettronicamente, permette di scattare istantanee ad una velocità oscillante tra 1/16000 di secondo e 60 secondi, con scatti continui a 6 fotogrammi al secondo, fino ad un massimo di 10 fotogrammi al secondo con otturatore elettronico, o sfruttando la tecnologia 4K photo a 30fps.

Al centro della parte superiore troviamo il mirino LVF (Live View Finder), elettronico da 3,68 milioni di punti, con copertura del campo visivo del 100%, zona di accomodamento dell’occhio a 20 millimetri, e sensore occhio integrato. La qualità generale è abbastanza elevata, la possiamo considerare in linea con la fascia di prezzo in cui è posizionato, ciò che convince è la luminosità generale ed i FPS che non permetteranno di perdere nemmeno un attimo della scena.

Posteriormente, invece, ecco arrivare il display LCD TFT principale, con controllo touch statico, da 3 pollici (7,5 centimetri di diagonale), 1,84 milioni di pixel e copertura del campo visivo del 100%. Anche il suddetto risulta essere di buona qualità generale, in termini di nitidezza e di rispetto dei colori, nonché veramente molto luminoso per un utilizzo all’aperto. E’ completamente orientabile, ciò sta a significare che potrà essere ruotato in tantissime direzioni, un plus da non perdere, sopratutto per la natura della macchina stessa.

Nel momento in cui questi verrà ruotato in posizione anteriore, si attiveranno in automatico le funzioni vlog caratteristiche della Panasonic Lumix G100. Le più importanti riguardano il rilevamento verticale (in modo da poter poi condividere in facilità il video sui social network), il riquadro REC di colore rosso tutt’attorno al display (per una visione d’impatto dello stato di registrazione), il conto alla rovescia prima dell’inizio della registrazione, per finire con il frame marker (anticipa il crop durante la ripresa). Ottime funzioni che facilitano ancora di più la registrazione di video in solitaria.

Sui bordi troviamo tanta connettività, infatti è presente il jack da 3,5 millimetri per il collegamento di un microfono esterno sul lato sinistro, per passare poi al destro in cui troviamo la micro-HDMI di tipo D e la microUSB 2.0 per la ricarica. Sicuramente avremmo apprezzato maggiormente una USB di tipo C, nel 2020 è difficile accettare la scelta di una microUSB su un nuovo modello (puntato sopratutto ad un pubblico giovanile). Non mancano, infine, bluetooth 4.2 e WiFi 802.11 b/g/n.

La batteria è posizionata nel classico slot inferiore, dove trova posto anche la singola SD, è un componente da 1025mAh, permetterà 270 scatti tramite il LVF o 900 immagini con il display posteriore, per una registrazione continua di 80 minuti circa in 4K. E’ complessivamente una durata interessante, in linea con le aspettative o comunque con i dispositivi di questa fascia di prezzo.

 

 

Foto, video e audio

Le fotografie vengono scattate al massimo a 5184 x 3888 pixel, con una discreta qualità generale. All’aperto si ottengono ottimi scatti, le immagini non risultano essere troppo sature, sono nitide e ben definite, con dettagli eccellenti. Dipendentemente dall’ottica abbinata potrete ottenere risultati differenti, però possiamo ritenerci soddisfatti, sopratutto a 690 euro circa, forse l’unico handicap riguarda la gestione delle forti luci, non è sempre perfetta (per altre immagini guardate la nostra videorecensione in fondo all’articolo).

Al chiuso, essendo un micro quattro terzi, si consiglia caldamente l’acquisto di un’ottica luminosa, in caso contrario si lavorerà maggiormente con il processore e gli ISO, ed il rischio è di vedere più rumore del previsto. In condizioni normali abbiamo ottenuto ottime immagini fino a 1600, poi si inizia a perdere di dettaglio. Nel complesso, parlando ovviamente di scarsa luminosità, le immagini prodotte sono buone, di un gradino inferiore rispetto alla soluzione precedente, dettagliate ed abbastanza nitide.

video sono realizzati al massimo in 4K 3840 x 2160 pixel a 30fps a 100Mbps, con limite di registrazione a 10 minuti. Qui si iniziano a notare i limiti della Panasonic Lumix G100, non tanto nella qualità generale, poiché all’aperto la resa è in linea con quanto appena raccontato sotto il punto di vista fotografico, mentre al chiuso bisogna prestare attenzione, il rumore si rischia di vederlo molto prima del previsto.

Gli handicap sono legati a tre fattoricrop, autofocus e stabilizzazione. Il crop era inevitabile, però in nessun caso ci saremmo aspettati un taglio così profondo; di base la Panasonic Lumix G100 permette di impostare 3 livelli di stabilizzazione, portando ad un crop crescente, su una base di 1,26X, passando per 1,37X 1,79X. Numeri molto elevati, che sicuramente obbligano il consumatore a rivedere le inquadrature.

La stabilizzazione è elettronica, viene definita una Hybrid I.S., ovvero una combinazione dell’eventuale meccanica dell’ottica, e proprio l’elettronica del corpo macchina. La compensazione è a 5 assi solo in FullHD, mentre scende a 4 assi in 4K, e la differenza si nota. Sebbene sia un prodotto nato per l’utilizzo in mobilità, non siamo usciti pienamente soddisfatti dal risultato raggiunto; la stabilizzazione è discreta, in linea con i prodotti dello stesso tipo, ma data la natura della camera, ci saremmo aspettati di più.

L’autofocus, infine, è a rilevamento di contrasto 49 aree con tecnologia Depth From Defocus di Panasonic; una messa a fuoco leggermente più lenta e compassata del previsto. In alcune occasioni non permette un rapido passaggio da un viso all’altro, obbligando l’operatore ad attendere quel secondo in più che potrebbe far perdere l’attimo. Complessivamente è discreta, però da Panasonic vogliamo l’autofocus che tanto abbiamo apprezzato su GH5 e GH5S, applicato in egual misura anche sulla Panasonic Lumix G100.

Nota di merito per la registrazione dell’audio, per la prima volta apprezziamo l’adozione di Ozo di Nokia, ed i risultati sono eccellenti. Sul corpo sono stati posizionati 3 microfoni, e grazie al software verranno attivati sulla base delle seguenti funzioni: rilevamento (in automatico direziona la registrazione verso il viso che il sistema ha riconosciuto), audio standardsurround (attiva tutti i microfoni), frontale (registra solamente anteriormente) o posteriore (per la registrazione di una voce fuori campo). La resa è superiore alle aspettative, in molte occasioni potrete ottenere ottimi video anche senza ricorrere ad un microfono esterno.

 

Panasonic Lumix G100: conclusioni

In conclusione la Panasonic Lumix G100 è una delle migliori vlog camera in circolazione, da acquistare assolutamente in kit con il treppiede (nonchè estensione di impugnatura), per tutti coloro che la vorranno utilizzare in mobilità. Abbiamo apprezzato il sensore micro quattro terzi, la batteria, la qualità fotografica e l’estrema portabilità, per finire con la registrazione audio. Il prezzo non elevato, la rende sicuramente appetibile alla maggior parte degli utenti.

Per ogni altra informazione, qui trovate la nostra videorecensione ed i punteggi finali.

Panasonic Lumix G100

694 euro
7.5

Estetica e dimensioni

8.0/10

Foto

8.0/10

Video

7.5/10

Stabilizzazione

7.0/10

Batteria

7.0/10

Pros

  • Dimensioni e impugnatura la rendono portabile
  • Registrazione audio di altissima qualità
  • Qualità fotografica di alto livello
  • Batteria soddisfacente
  • Compatibilità con tantissime ottiche micro quattro terzi

Cons

  • Solo una MicroUSB 2.0
  • Stabilizzazione non eccellente
  • Autofocus più lento del previsto
  • Fattore di crop elevato
  • Registrazione in 4K limitata a 10 minuti

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