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Recensione SanDisk Ixpand Wireless Charger Sync: base di ricarica con backup

SanDisk Ixpand Wireless Charger Sync è un prodotto davvero unico nel suo genere, una base di ricarica che funge anche da sistema automatico per il backup, data la presenza al suo interno di un hard disk, nel nostro caso da 256GB di memoria. Scopriamolo assieme nella recensione completa.

 

Estetica e Design

Sul mercato è disponibile in due varianti, differenti solamente per quanto ne concerne il taglio di memoria: 128 256GB. Per il resto la basetta è veramente minimale, sebbene presenti materiali costruttivi molto intriganti e resistenti; è realizzata interamente in plastica, con una copertura gommata che evita lo scivolamento dello smartphone e del prodotto stesso sulla superficie, ma trattiene troppo la polvere o i fastidiosissimi “pelucchi” (difficili da rimuovere).

Le dimensioni sono abbastanza generose, raggiungono 201,39 x 19,51 x 100,25 millimetri, e forse poteva essere leggermente più bella ed intrigante alla vista. Sulla superficie non troviamo pulsanti fisici, se non l’alimentatore nella parte posteriore, ed una porta microUSB per il collegamento al computer. Anteriormente, invece, è stato posizionato un led di stato.

 

Hardware e Prestazioni

SanDisk Ixpand Wireless Charger Sync, come detto, nasce per ricaricare via wireless i dispositivi appoggiati sulla sua superficie, è perfettamente compatibile con qualsiasi prodotto compatibile con la tecnologia Qi, indipendentemente dal sistema operativo, per una velocità di ricarica massima di 10 watt. Non è da confondere con un powerbank, ricordiamo infatti che dovrà essere sempre collegato ad una presa a muro, per ricaricare correttamente gli altri device.

A questa si aggiunge la funzione di backup automatico, il tutto è possibile data la presenza di una memoria interna da 128 o 256GB e dal collegamento alla rete wireless. Sfruttando l’applicazione mobile dedicata, è possibile collegare la basetta alla rete wireless, e conseguentemente effettuare il backup di foto, video e contatti presenti nello smartphone. L’avvio della procedura potrà essere manuale, anche senza che il dispositivo sia in carica, a patto che entrambi i prodotti siano collegati alla medesima rete; in caso contrario, poggiandolo sulla basetta, tutto avverrà in automatico.

Non è possibile effettuare il backup di altre cartelle o sezioni, tutti i file vengono salvati direttamente nella memoria interna del SanDisk Ixpand Wireless Charger Sync, poi sarà possibile collegarlo fisicamente ad un notebook o un PC fisso, per accedervi in assoluta tranquillità. Nulla vieta di utilizzarlo come se fosse un hard disk esterno, l’interazione con lo smartphone sarà sempre e soltanto unidirezionale.

L’inizializzazione è semplice, rapida ed intuitiva; l’applicazione è assolutamente ben fatta, con interfacce pulite e facilissime da comprendere, in pochissimi minuti è possibile iniziare ad utilizzarlo. Come la chiavetta recensita qualche giorno fa, anche il SanDisk Ixpand Wireless Charger Sync presenta il supporto a PrivateAccess, la soluzione ideale per crittografare tutti i backup; una soluzione che tende a garantire una maggiore privacy, ma limita l’utilizzo, in quanto si occuperà il doppio spazio di memoria, ed anche per accedervi da PC sarà necessario aver installato il software relativo.

 

SanDisk Ixpand Wireless Charger Sync: conclusioni

In conclusione il SanDisk Ixpand Wireless Charger Sync è un accessorio ideale per gli utenti che non vogliono temere di perdere le proprie fotografie/video registrate con lo smartphone, effettuando così un rapido backup tutte le volte che lo si poggerà per la ricarica. A prima vista appare essere un’ottima idea per un utilizzo in mobilità, ad esempio nel corso di viaggi. Il prezzo di vendita di almeno 111 euro, pare essere elevato, ma non bisogna nemmeno dimenticarsi della presenza di ben 128GB di memoria (almeno) al suo interno, oltre al supporto alla ricarica wireless.

Dall’altro lato della medaglia, troviamo forse un’estetica rivedibile, con dimensioni molto ingombranti, che potrebbero limitare la portabilità, nonché la presenza di una semplice porta microUSB, a discapito della più recente USB di tipo C.

Denis Dosi

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