Skullcandy Indy ANC sono auricolari in-ear in vendita ad un prezzo di listino che si aggira attorno ai 119 euro, e caratterizzati da un’ottima ergonomia, in aggiunta ad una cancellazione attiva del rumore perfettamente in linea con la fascia di posizionamento.
La custodia di ricarica appare essere di dimensioni nella media, è realizzata interamente in plastica opaca, la quale non si sporca facilmente, ma purtroppo sono stati utilizzati materiali non di alta qualità. Non sembra troppo robusta, offre una sensazione di plasticoso, ed anche il meccanismo di apertura manda indiscutibilmente qualche scricchiolio di troppo. Sulla superficie non si trovano pulsanti, inferiormente è posta una USB type-C per la ricarica ed il collegamento al muro, mentre posteriormente è presente il supporto alla ricarica wireless.
Al suo interno troviamo i due auricolari, anch’essi di dimensioni molto ridotte, e sopratutto leggerissimi. L’ergonomia è impreziosita dalla presenza di due gommini differenti, uno con l’aletta per l’aggancio all’interno del padiglione auricolare; in tal modo saranno veramente molto saldi, difficilmente li perderete e li potrete utilizzare senza difficoltà anche mentre fate attività fisica (sono adatti anche per lo sport).
Il posizionamento all’interno della custodia è magnetico ed abbastanza semplice, peccato solamente che il gommino superiore spesso si incastri con il coperchio, rendendo l’operazione più complessa del previsto. Sulle Skullcandy Indy ANC non troviamo pulsanti fisici, i comandi sono interamente concentrati in un’area di sensibilità sul piccolo padiglione, un sistema che non ho apprezzato appieno (come tutte le soluzioni dello stesso tipo), il raggiungimento degli input è spesso complesso, sono troppe le pressioni da ricordarsi, ed è difficile accedervi mentre si sta effettuando attività fisica.
Sono auricolari in-ear, ma non risultano essere troppo invasivi, creano un buonissimo isolamento passivo, andando a realizzare una sorta di tappo nel canale uditivo, ed impedendo che il rumore ambientale penetri all’interno; per il resto potrebbero piacere anche agli utenti che non amano gli in-ear, sono comodi anche per lunghi utilizzi nel corso della giornata.
Le Skullcandy Indy ANC presentano certificazione IP55 contro gli schizzi di sudore, permettono di accedere direttamente all’assistente vocale del dispositivo collegato, e supportano Tile (la funzione per ritrovarle nel mondo, nel caso in cui le doveste perdere). La connessione viene effettuata tramite bluetooth 5.0, per questo motivo sono pienamente compatibili con qualsiasi dispositivo in commercio.
Al loro interno è stato posizionato un driver da 12 millimetri, il quale raggiunge un volume particolarmente alto, difficilmente le utilizzerete al massimo, dato l’elevato spessore dello speaker. La resa rispecchia gli standard a cui l’azienda ci ha abituati in passato, come con le Skullcandy Hesh ANC; i bassi sono molto corposi e dettagliati, fin troppo invadenti in determinate occasioni. Le frequenze medie sono perfettamente rispettate, mentre gli alti sono distorti sui picchi sonori e leggermente metallici. In altre parole il suono rispecchia la fascia di prezzo di posizionamento, con una fortissima propensione verso i bassi.
Le chiamate possono essere gestite direttamente dalle cuffiette, la resa è stata leggermente inferiore alle aspettative, infatti dall’altro lato del telefono ci hanno segnalato una voce metallica e vario rumore ambientale. Sebbene siano comodissime, non sono cuffiette da consigliare per effettuare lunghe telefonate in alta definizione.
La cancellazione del rumore è ottima, si attiva in automatico tutte le volte che vengono estratte dalla custodia di ricarica, senza la musica si sente un leggerissimo fruscio di fondo (ma veramente leggero); avviando la riproduzione non notiamo una perdita di dettaglio, né di volume massimo effettivamente raggiungibile. L’isolamento, partendo da un buon passivo fisico, è più che soddisfacente; peccato solamente non sia possibile impostare vari livelli o personalizzazioni di alcun tipo, è presente la modalità trasparenza (o ambient).
L’autonomia è eccellente, con cancellazione attiva del rumore si possono raggiungere anche 19 ore (con i cicli di carica della custodia, altrimenti 5 ore), per salire fino a 32 ore senza ANC (9 ore la singola cuffietta). Nel momento in cui le posizionerete nella custodia, ricordiamo la presenza della ricarica rapida, basteranno 10 minuti per poi poterle utilizzare anche 2 ore.
L’applicazione ufficiale ha una dotazione di funzioni inferiore alle aspettative, in quanto si può attivare la funzione di Personal Sound, per cucire l’equalizzazione in relazione alla nostra conformazione e sensazioni (ed è comodissima), ma allo stesso tempo non sarà possibile scegliere vari livelli di ANC, equalizzare a piacimento il suono e così via. Le personalizzazioni sono davvero pochissime.
In conclusione le Skullcandy Indy ANC sono delle ottime cuffiette true wireless con cancellazione attiva del rumore, promettono un audio più che soddisfacente con una fortissima propensione verso i bassi (deve piacere), sebbene il dettaglio e la nitidezza siano di livello elevato. La cancellazione soddisfa, come l’ergonomia e la ricarica wireless della custodia. Il case, purtroppo, appare essere molto plasticoso, i microfoni ne limitano le possibilità di utilizzo in chiamata ed i comandi touch sono complicati (ed anch’essi non personalizzabili).
Il mondo della scienza ha raggiunto un traguardo rivoluzionario con lo sviluppo del primo occhio bionico capace di ripristinare la…
Le nostre scelte d'acquisto non sono mai completamente razionali. Dietro ogni decisione di acquisto, infatti, si nasconde un complesso intreccio…
Synology è azienda conosciuta in tutto il mondo per la produzione di dispositivi legati al segmento NAS, di cui vi abbiamo ampiamente…
La matematica dei numeri primi, da sempre fonte di fascino e mistero, ha appena compiuto un importante passo in avanti.…
Siete alla ricerca del regalo di Natale perfetto, ma non avete tempo di girare per negozi? Amazon arriva in vostro…
Quando si parla di attività sedentarie, si tende spesso a collegarle a rischi per la salute, come obesità, malattie cardiovascolari…