Recensione Source of Madness: un roguelike dalle tinte oscure

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Source of Madness è un roguelike dalle tinte oscure, che riprende lo stile caratteristico di H.P. Lovercraft, condendolo con alcuni richiami Bloodborne, tutto in salsa roguelike a scorrimento orizzontale (o meglio 2D). Il risultato è un titolo, sviluppato da Carry Castle (sole 3 persone nel team), decisamente allettante che non deve mancare agli amanti del genere. Conosciamolo da vicino nella nostra recensione completa.

 

Trama

L’aspetto narrativo, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non è marginale, gli sviluppatori sono riusciti nell’obiettivo di creare un ottimo background ad un’esperienza complessivamente lodevole. L’ambientazione è Creta, una terra infestata letteralmente da creature mostri, in cui regna la pazzia; tutto ha inizio nella cosiddetta Torre della Follia, un luogo disperato ed inedito, che genera un forte senso di smarrimento nel personaggio, poiché non si ricorda come ci era arrivato, né dove andare.

Inizia così un lungo viaggio in un mondo devastato e pazzo, prestando particolare attenzione a non impazzire a nostra volta, nel quale dovremo cercare di raggiungere la fonte del male corrente, superando tantissime insidie ed accompagnandoci con i vari personaggi che incroceremo nell’eterno peregrinare. Il background dell’essere da noi controllato non è particolarmente approfondito, viene riferita solamente l’appartenenza ad una setta, per un motivo specifico: tutte le volte che moriremo, il nostro spirito prenderà possesso di un altro membro della suddetta setta, obbligandoci a riprendere il viaggio da capo.

Al netto di una fondata semplicità nella storia in sé, una simile scelta è un qualcosa di inedito e sicuramente apprezzato, che rende l’esperienza variegata e degna di essere “vissuta” appieno. La narrazione non spicca di originalità, accompagnando però correttamente l’utente nel viaggio/avventura.

 

Grafica

Lo stile adottato dagli sviluppatori si avvicina alla cosiddetta pixel art, un espediente che richiama fortemente al passato, e che negli anni ha convinto milioni di giocatori in tutto il mondo. Lo sfondo lovecraftiano è evocativo e da vivere, trasuda puro timore in ogni angolo, con un sapiente utilizzo di punti luce, tinte oscure e HDR, per valorizzare determinate aree.

Nella nostra prova su Xbox Series X non abbiamo mai riscontrato cali nel frame rate, o rallentamenti degni di nota. Gli ambienti più divertenti ed intriganti sono chiaramente le aree aperte, tutte differenti tra loro e ricche di segreti da scoprire/conoscere in maniera più approfondita; discorso leggermente diverso per quanto riguarda i luoghi chiusi, fin troppo simili gli uni con gli altri, nonostante le ombre e la loro cavernosità siano chiaramente punti a favore.

I nemici presentano un design interessanti, sebbene a conti fatti siano teoricamente molto simili tra loro, ricchissimi di tentacoli atti ad offendere nei modi più disparati possibili, a primo acchito appaiono sicuramente intriganti ed accattivanti, in perfetta linea con lo stile dell’intero gioco. I boss, al contrario, sono unici nel loro genere, dotati di texture abbastanza precise e variegate, atte a differenziare il più possibile l’esperienza complessiva.

 

Meccanica di gioco e Gameplay

Source of Madness è a tutti gli effetti un roguelike, e come tale il livello di difficoltà è più alto della media, ad ogni morte si viene catapultati alla torre iniziale, con la perdita di tutti gli equipaggiamenti guadagnati in corso d’opera. Un hub molto vasto, forse fin troppo, nel quale potremo utilizzare la valuta locale per sbloccare abilità particolari (attive o passive), equipaggiamenti e simili.

In fase iniziale sarà necessario scegliere una tra le numerose classi disponibili, tutte contraddistinte da abilità speciali; sono presenti veri e propri slot, nei quali poter inserire oggetti atti a difendere o offendere, i quali a loro volta sono suddivisi in rarità o ancora meglio in classi. I livelli presentano un level design sufficiente, suddiviso in vari checkpoint (fondamentali per non “perdere” e dover ricominciare daccapo), con una longevità discreta che comprende nove biomi, e circa 10 ore per il completamento. Il ritmo e l’attenzione sono sempre ai massimi livelli, nel prosieguo dell’esperienza si incrociano anche mercanti che potranno vendere oggetti standard o dalla caratura decisamente particolare.

 

Source of Madness: conclusioni

Source of Madness è un titolo che bastona continuamente l’utente, con un livello di difficoltà particolarmente elevato, caratterizzato dalla sua anima procedurale. In altre parole le mappe ed i nemici vengono generati quasi casualmente, garantendo sempre una grande varietà ed unicità, tutto corredato da una grafica veramente speciale in stile Lovecraftiano. L’ottima progressione rappresenta poi l’ultimo aspetto positivo che rende piacevole l’intera esperienza.

L’unica negatività la riscontriamo forse in un aspetto grafico troppo legnoso e rivedibile, con animazioni non all’altezza del momento storico che stiamo vivendo, previa consapevolezza che gli sviluppatori sono solamente tre, e di meglio era difficile fare.

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