Recensione Suicide Squad: Kill the Justice League – divertente e folle

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Suicide Squad: Kill the Justice League è l’ultima fatica, costata anni e anni di sviluppo, di Rocksteady, esperto team di sviluppatori che nel tempo è stato in grado di sfornare veri e propri capolavori, come la saga di Batman: Arkham. La prima risposta della community è stata abbastanza fredda, ma sarà davvero così? scopriamolo assieme nella nostra recensione completa.

 

Trama

Uno dei punti di forza di tutto il capitolo è senza dubbio il comparto narrativo, capace di tenere gli utenti letteralmente incollati allo schermo, con un costrutto perfettamente in linea con gli standard delle pellicole cinematografiche. Tutto ha inizio alcuni anni dopo quanto accaduto in Arkham Knight, con Brainiac giunto sulla Terra, accompagnato dalla nave Teschio, con un unico obiettivo in mente: colonizzarla per trasformarla in un pianeta completamente differente.

Per raggiungere il proprio scopo, il malvagio decide di corrompere i membri della Justice League, mandandoli in una sorta di stato ipnotico, tramite il quale possono fare esattamente ciò che il loro “padrone” comanda. Consapevoli del problema, le persone a capo di A.R.G.U.S., decidono di creare la Suicide Squad, composta da quattro criminali incalliti (ma decisamente capaci), al cui interno troviamo giustappunto Harley Quinn, Deadshot, King Shark Captain Boomerang. Il collante è una bomba impiantata direttamente nel collo, che idealmente dovrebbe portarli a fare ciò che gli viene ordinato.

Creata la banda, si recheranno direttamente a Metropolis per combattere Brainiac e la temibile orda di nemici, che sono i poveri cittadini trasformati in cattivi, come per la Justice League. Riusciranno ad uccidere tutti? senza approfondire la trama, per evitare spoiler di alcun tipo, siamo rimasti piacevolmente colpiti dall’eccellente caratterizzazione dei singoli personaggi, tutti con una propria personalità, che condividono la follia di Suicide Squad, oltre ad una scrittura davvero eccellente. Se volete vivere ore di puro divertimento, con la sensazione di stare guardando una pellicola cinematografica, complice anche un buonissimo doppiaggio in lingua italiana, siete nel posto giusto.

 

Grafica

Suicide Squad: Kill the Justice League non delude minimamente le aspettative nella grafica, nella nostra prova su PS5 siamo rimasti soddisfatti dalla solidità del frame rate, sempre fisso a 60fps, anche nelle sezioni più concitate, con una risoluzione dinamica che parte da picchi a 1800p, per scendere verso i 1440p.

Le scene di intermezzo godono di una sublime direzione artistica, momenti di puro godimento sia in termini di divertimento, che di resa grafica, con personaggi e animazioni perfettamente bilanciate. Le scene sono spettacolari, e siamo convinti che vi terranno incollati allo schermo. Il difetto è forse rappresentato dalla stessa Metropolis, tanto apprezzata in Arkham Knight, in questo caso risulta essere leggermente sterile e vuota, con scelte artistiche capaci di lasciare leggermente l’amaro in bocca anche ai più affezionati del DC Universe.

 

Gameplay e Meccanica di gioco

Il titolo viene tecnicamente definito come un action adventure, con tendenza verso il looter shooter, che affonda le basi nella presenza di quattro personaggi molto differenti tra loro, tutti ben caratterizzati da abilitàequipaggiamenti differenti, che spingono gli utenti che giocano in solitario a spostare il controllo da uno all’altro, per godere appunto di una esperienza differente. All’incirca tutti sono accomunati da meccaniche che gli permettono di effettuare lunghi spostamenti, o addirittura voli, atti a ridurre i tempi morti, ma che allo stesso tempo risultano complessi da padroneggiare.

La visuale in terza persona appare essere una scelta vincente, in alcune fasi dell’avventura ha effettivamente regnato il caos, pur non risultando eccessivo e facilmente gestibile. La personalizzazione dell’equipaggiamento, con alterazioni da applicare, mosse speciali, varietà nelle armi utilizzabili e altro ancora, rappresentano la variabilità nell’esperienza che spinge gli utenti a continuare a giocare. Il problema sta in parte nella meccanica di gioco, un open world spento e decadente, che non permette di goderne appieno apprezzandone ogni parte, ma funge solo da sfondo. Sono infatti pochi gli edifici in cui possiamo entrare, le missioni avviabili hanno format tutti molto simili, il che porta ad una eccessiva ripetitività caratteristica degli open world di qualche anno fa, nonostante comunque la longevità non sia eccessiva (si parla di non più di 15 ore, senza contare l’endgame).

Le armi selezionabili sono ad ogni modo variegate, è più facile del previsto avere tra le mani l’equipaggiamento migliore in circolazione, riuscendo così a differenziare il più possibile l’avventura e divertire allo stesso tempo. Peccato che i talenti, ovvero le classiche abilità, non siano al livello sperato, hanno una poca incidenza nella resa finale, segnando una progressione dei personaggi con il freno a mano tirato.

 

Suicide Squad: Kill the Justice League – conclusioni

In conclusione Suicide Squad: Kill the Justice League potrebbe essere da molti considerata come un’occasione persa, partendo dal presupposto che le aspettative fossero molto alte, data la grande esperienza e capacità del team di sviluppatori. In un certo verso ricorda “Marvel’s Guardians of the Galaxy”, almeno in termini di narrazione (davvero sublime). I suoi punti di forza sono appunto quest’ultima, affiancata da una grafica eccellente ed un gameplay divertente. Dall’altro lato della medaglia troviamo un open world ripetitivo e scarno di contenuti, che mostra un’anima di vetusta concezione.

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