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Recensione Technics F70: cuffie premium con cancellazione attiva del rumore

Le Technics F70 sono a tutti gli effetti cuffie premium con cancellazione attiva del rumore, over-the-ear, in vendita ad un prezzo che supera leggermente i 300 euro, poste nel mercato in concorrenza con soluzioni di marchi più blasonati del calibro di Bose, Sennheiser o Sony.

Esteticamente il prodotto, esattamente nel momento in cui lo prendiamo in mano, offre una chiara sensazione di premium, l’azienda ha utilizzato materiali di altissima qualità, le parti esterne sono realizzate in alluminio, il design è pregiato, mentre il logo Technics è inciso al laser. I cuscinetti sono veramente molto morbidi, sono realizzati in morbida schiuma poliuretanica a bassa elasticità, una volta indossate, dato il peso di soli 292 grammi, garantiscono anche una leggerezza senza pari.

Danno leggermente una sensazione di tappo, quindi di base isolano moltissimo l’utente dall’ambiente esterno, ma complessivamente sono comodissime, potranno essere utilizzate anche per lungo tempo senza scaldare eccessivamente, incrementare la sudorazione o similari. Il cerchietto è anch’esso morbido, non porta a dolere il capo in nessun modo, e potrà essere esteso sino a dimensioni considerevoli.

Apprezzabile è la scelta di introdurre il meccanismo di rotazione e chiusura, in questo modo l’utente potrà ripiegarle su sé stesse e riporle nella comodissima custodia presente in confezione, incrementandone in maniera esponenziale la portabilità e le possibilità di utilizzo.

Sul padiglione di sinistra è posizionato il jack audio da 3,5 millimetri per il collegamento di un riproduttore fisico (quindi non solo trasmissione e collegamento via bluetooth 4.2 fino a 10 metri, con supporto ai codec SBC, AAC e Qualcomm AptX HD), mentre sul destro troviamo una selva di pulsanti che manda leggermente in confusione. Oltre alla levetta per la regolazione del volume, si trovano tre tasti fisici, molto vicini gli uni con gli altri, e difficilmente riconoscibili. Ciò che però non convince appieno sono le combinazioni per raggiungere determinate funzioni, confusionarie, caotiche e troppo complicate.

 

Hardware e funzioni

Tecnicamente le Technics F70 presentano driver dinamici da 40 millimetri, con diaframma realizzato in CPF, un materiale composto con diversi materiali speciali, con l’obiettivo di godere di una maggiore rigidità ed un elevato smorzamento interno.

La resa sono è complessivamente eccellente, anche se non ai livelli dei 300 euro di commercializzazione. I bassi sono profondi, corposi e ben dettagliati, in alcune occasioni risaltano fin troppo e vanno a sovrastare tutte le altre frequenze. Il range perfetto si trova un filo al di sopra di quest’ultimi, la riproduzione è di altissimo livello, con nitidezza e dettagli che la fanno sicuramente da padroni. Gli alti, invece, sono il settore dello spettro in cui le Technics F70 fanno più fatica, poiché il suono è complessivamente ottimo, ma non garantisce una resa al livello delle precedenti; molto spesso notiamo una troncatura delle frequenze più elevate, con una resa distorta e non in linea con le aspettative.

 

Il volume massimo raggiungibile è sufficientemente alto, anche se si sarebbe sicuramente potuto fare di più. Complessivamente la resa audio delle Technics F70 la possiamo considerare alla pari di un concorrente da 150/200 euro, non di più, nonostante tutto, è soddisfacente e stimolante per l’utente che punta ad avere bassi molto corposi.

Il prodotto nasce con cancellazione attiva del rumore, definita anche ANC, in versione ibrida con due soluzioni adottate: un sistema di pre-controllo che sfrutta il microfono posizionato all’esterno, ed un sistema di riscontro che sfrutta il microfono posizionato vicino al trasduttore e orecchio. La regolazione dell’ANC è possibile dal pulsante dedicato, e si potranno raggiungere tre livelli differenti; complessivamente riesce ad isolare perfettamente l’utente dall’ambiente esterno, quindi potremmo ammettere che svolge senza problemi il proprio lavoro.

Le difficoltà però le notiamo nella resa sonora, infatti crescendo con il livello di ANC si ottiene un suono sempre più ovattato e con bassi decisamente più corposi del previsto. In aggiunta, il fruscio di fondo ci accompagna e si intensifica con il tempo; complessivamente ci troviamo a dover in parte rinunciare alla qualità complessiva, per godere di un ANC più potente, quando comunque di base le cuffie riescono ad isolare fisicamente il soggetto dall’ambiente.

Ottimo è invece il sensore di utilizzo, che riconosce automaticamente quando le rimuoviamo o le indossiamo, avviando/stoppando la riproduzione, nonchè il potenziatore del suono ambientale. Basterà poggiare la mano sul padiglione di destra, ed in pochissimi secondi il sistema attiverà i microfoni perimetrali, catturando il suono ambientale, e trasmettendolo direttamente in cuffia. Una funzionalità essenziale nell’utilizzo in mobilità, e facilmente raggiungibile.

La batteria è capientissima e soddisfacente, garantirà 20 ore di utilizzo continuativo senza ricorrere alla presa a muro. La ricarica avviene tramite la presa microUSB posizionata sul padiglione di destra, in 15 minuti si potranno ricarica 2 ore di utilizzo, oppure abbandonare la ricarica rapida ed in 4 ore si caricheranno del 100%.

 

Technics F70: conclusioni

In conclusione queste Technics F70 sono eccellenti cuffie wireless over-the-ear, ma che presentano un prezzo forse superiore alle aspettative, infatti 300/350 euro sono troppi per la qualità generale, delle funzioni offerte e del suono stesso. L’handicap maggiore è in una cancellazione del rumore di livello inferiore rispetto alle altre cuffie premium attualmente disponibili sul mercato, quali sono ad esempio le Sony WH-100M4 di ultima generazione o le Sennheiser Momentum Wireless 3.0, sebbene comunque la qualità costruttiva sia decisamente superiore.

Per conoscere da vicino il prodotto recensito, avviate la nostra videorecensione inserita qui sotto.

Denis Dosi

Appassionato di tecnologia e di scrittura sin dalla tenera età, mi laureo in Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Milano nel 2016. Ora lavoro con Focustech riuscendo a combinare le mie due più grandi passioni.

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