Transient: Extended Edition rappresenta la versione “estesa” di un titolo lanciato nel corso del 2020, all’interno della quale sono state apportate piccole modifiche rispetto all’originale. Più precisamente troviamo nuovi enigmi, un finale completamente differente e qualche accorgimento grafico; il prodotto, sviluppato da Stormling Studios, è disponibile per console e PC.
L’intera esperienza è ambientata a Providence, una cittadina molto colorata nella quale l’umanità vive sconnessa dalla realtà. Le persone sono perennemente collegate a visori che le proiettano in un mondo felice e virtuale, portandole a dimenticare la tristissima verità. Il mondo su cui la città si trova, infatti, è stato recentemente colpito da un cataclisma non ben definito; per proteggersi nel miglior modo possibili, gli abitanti hanno realizzato ambienti a struttura piramidale, chiudendo il tutto al di sotto di una cupola in grado di isolarli dall’ambiente circostante. Da questo habitat nasce il desiderio di evasione degli abitanti, verso un mondo più felice, e non costellato da sporcizia, antri scuri e veri loculi.
Noi impersoniamo Carter, un personaggio che rientra alla perfezione nel mondo creato, viene definito un meta-sciamano, una persona che periodicamente si inietta droghe che gli permettono di fare “lunghi viaggi” in territori immaginari e fantastici, grazie proprio al suo continuo stato di incoscienza. Con il prosieguo dell’avventura, tuttavia, si scoprirà non essere una visione surreale, bensì ricordi del passato, con i magnificamente si ritrova a poter interagire, recuperando informazioni, conoscenze o addirittura oggetti.
Non proseguiamo oltre per non evitare spoiler di alcun tipo, la trama e l’idea di fondo sono assolutamente originali e ben congeniate, ciò che manca è la narrazione. Gli sviluppatori si sono interamente affidati ad un’esposizione testuale che permette di capire il plot, ma non riesce a creare il coinvolgimento necessario, o comunque a spiegare quanto avrebbe dovuto.
Le ambientazioni appaiono sin da subito evocative e molto belle, la città è un nugolo di spazi che vorremmo correre ad esplorare, con un’ottima gestione delle luci e delle palettes di colori. L’impatto visivo è importante ed interessante, ciò su cui manca sono i personaggi; le animazioni e le definizioni dei volti sono decisamente elementari, come anche la meccanica fisica, sicuramente da migliorare. I giochi di luce, grazie al motore grafico Unreal Engine 4, sono davvero bellissimi da vedere e da ammirare.
Buoni invece i dettagli degli oggetti con i quali si interagisce, documenti fondamentali per il contorno della trama e per spiegare molte situazioni che si incrociano nell’avventura. Nella nostra prova su Xbox Series X non abbiamo notato rallentamenti o cali di frame rate da segnalare. La colonna sonora è sufficiente, accompagna molto bene l’esperienza, con un ritmo adeguato in relazione alla scena di riferimento. La localizzazione è solo in lingua inglese, purtroppo.
Il tema centrale del gameplay è indissolubilmente legato all’esplorazione, tutta l’esperienza è in prima persona, ed il nostro obiettivo sarà di trovare i documenti necessari per comprendere la storia, oltre che ricevere un importante aiuto negli enigmi. Lo spostamento nelle aree, sebbene siano relativamente ridotte, è indirizzato dalla presenza di grosse frecce atte ad indicare appunto la direzione da prendere.
L’altra parte è invece legata alla risoluzione di enigmi, i puzzle hanno un livello di difficoltà non particolarmente elevato, senza progressione nella sfida complessiva. Sono costellati di minigiochi abbastanza impegnativi e divertenti, mai troppo simili gli uni con gli altri. Il personaggio presenta PHI, un innesto neurale più che essenziale per scoprire gli oggetti utili nell’ambiente, e sempre aiutare negli enigmi. Per il resto non si incrociano nemici di alcun tipo, gli spostamenti sono abbastanza semplificati, senza sessioni platform o similari.
In conclusione Transient: Extended Edition è un titolo dalle enormi potenzialità, propone una bellissima esperienza visiva nella rappresentazione della città e degli ambienti di gioco, con buoni enigmi ed una trama sufficiente. Ciò su cui manca sono gli aspetti fondamentali di un qualsiasi horror, la tensione è praticamente assente, come anche la caratterizzazione dei personaggi, o la progressione del livello di sfida. La linearità del gameplay rischia di spingere alla noia gli amanti dell’azione o della corsa sfrenata, lo riteniamo più adatto agli utenti alla ricerca di un walking simulator, ovvero un gioco in cui ammirare l’ambiente, e poco più.
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