Ultros è il nuovo metroidvania capace di risvegliare l’interesse dei giocatori verso un settore in leggero calo nell’ultimo periodo, in attesa di titoli desideratissimi come Hollow Knight: Silksong, puntando molto forte sull’esperienza visiva, senza dimenticarsi comunque di un gameplay completo e variegato, che lentamente riesce a dischiudersi offrendo al giocatore sempre più possibilità. Vediamolo meglio da vicino con la nostra recensione completa.
Nel corso dell’intera esperienza impersoniamo Ouji, una giovane eroina che, per un motivo apparentemente sconosciuto ed ignorato, si risveglia un giorno all’interno del Sarcophagus. L’ambientazione è sgargiante, ricca di vegetazione dai colori quasi accecanti, capaci di mischiarsi alla perfezione, fondendosi in un’esperienza colorata e variegata.
Il costrutto narrativo si muove sui binari dei viaggi nel tempo, avete capito bene, nel prosieguo della partita avrete la possibilità di tornare sui vostri passi, non fisicamente ma temporalmente, con la possibilità di intraprendere altre strade e prendere decisioni differenti. Il tutto porta con sé a cicli temporali differenti, in parte legati tra loro dalla presenza di un profondo buco nero nello stesso Sarcophagus. Un’esperienza, di cui non vogliamo parlare in maniera più approfondita per non rovinarla, che spinge il giocatore a rigiocare più e più volte il titolo, per scoprire quali possano essere le conseguenze nel prendere determinate decisioni, con differenze anche in termini di rapporti con gli NPC, una sperimentazione a tutti gli effetti che estende di molto la longevità.
La nostra prova si è completata su PC, grazie al codice Steam gentilmente offertoci, e siamo rimasti piacevolmente colpiti dal frame rate sempre stabile a 60fps, se non in rarissime occasioni. Il suo punto di forza è chiaramente la direzione artistica, Niklas Åkerblad, soprannominato “El Huervo”, ha fatto un vero e proprio miracolo, infarcendo il mondo rappresentato con tantissimi colori e personaggi capaci di catturare a loro volta l’attenzione, dalle forme molto particolari e stravaganti, ma allo stesso tempo offrendo una chiara sensazione di vita all’interno di un Sarcophagus tanto strano quanto bello da vedere.
Il tutto è sapientemente accompagnato da una colonna sonora deliziosamente meravigliosa, realizzata da Oscar Rydelius, capace di mixare perfettamente l’utilizzo di strumenti musicali del Sud America, con i più classici che noi tutti conosciamo. L’esplorazione viene seguita da un ritmo lento e compassato, che si innalza a livelli inediti durante le scorribande con i boss.
Ultros è un metroidvania 2D a scorrimento orizzontale, nel corso del quale andremo ad esplorare il Sarcophagus alla ricerca di enigmi da risolvere, scoperte sensazionali, e tutto ciò che ci possa aiutare a comprendere per quale motivo Ouji ci sia svegliata all’interno. Il sistema di combattimento parte con un pugnale, puntando forte sulla velocità di esecuzione e sulla capacità dell’utente di schivare alla perfezione i colpi. La progressione del personaggio è lineare, con le varie abilità sbloccabili ai punti di salvataggio, oppure divorando i nemici. I frutti che le piante disseminate nel gioco possono offrire sono fondamentali per il nutrimento del personaggio, oltre che per la sua crescita in termini di abilità, per questo motivo nel prosieguo si scopriranno sempre più semi da piantare, capaci di aprire immense possibilità di gioco.
Il titolo nasconde al proprio interno un’anima rogue-lite, infatti ogni qualvolta si morirà, risvegliandosi al punto di salvataggio, le abilità guadagnate andranno irrimediabilmente perse, se non sfruttando alcune ‘reliquie’ che permetteranno di salvarle ed utilizzarle anche nei momenti successivi alla morte. L’esplorazione la potremmo definire il fulcro vitale dell’esperienza, proprio perché l’utente può scegliere tante varietà di approccio per riuscire a scoprire perfettamente gli ambienti circostanti, variando anche le relazioni con gli NPC alieni che si incroceranno nel corso dell’esperienza. La longevità si aggira attorno alle 15 ore a run, considerando i tre finali disponibili, e le grandi ramificazioni legate alle scelte del giocatore, è assolutamente consigliato ripartire da zero ogni volta per capire come il tutto si possa evolvere seguendo una strada differente.
Il livello di difficoltà non è altissimo, anche se comunque gli sviluppatori hanno giustamente pensato di offrire al consumatore la possibilità di diminuire i danni subiti, scendendo dal 100% previsto di base. Lo stesso utente viene accompagnato mano nella mano nella crescita del personaggio, il quale di volta in volta sbloccherà sempre più abilità, sino a raggiungere una completezza ammirevole e soddisfacente pad (o tastiera) alla mano. L’unico difetto che abbiamo riscontrato riguarda la gestione della mappa, spesso è stato difficile capire quale direzione intraprendere o capire quali fossero le strade aperte, facendoci perdere tempo nello spostarci da una sezione all’altra (spesso inutilmente). Come nella vita, anche Ultros richiede una buona dose di senso di orientamento, ed in questo caso non avete un Google Maps qualsiasi a darvi una mano per ritrovare la strada giusta.
In conclusione Ultros è un titolo che deve assolutamente essere giocato, non solo dagli amanti dei metroidvania, ma da tutti coloro che sono alla ricerca di una esperienza capace di mostrare quanto i cambi di prospettiva (e di atteggiamento) possano influire sull’ambiente e sulle altre persone. Ultros non è solo un gioco, è un viaggio introspettivo che può davvero cambiare l’utente finale, che punta forte su una direzione artistica sublime, nonché comunque una realizzazione tecnica pregevole, in termini di gameplay, di ricorsività e di estremo tentativo di spingere il giocatore verso la massima esplorazione nella spasmodica ricerca di risposte alle tante domande che Sarcophagus ci schiafferà direttamente in faccia.
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