Paolo Nespoli torna a casa: la Soyuz MS-05 è atterrata nella steppa kazaka

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La navicella spaziale con equipaggio russo Soyuz MS-05 è atterrato oggi nella steppa del Kazakistan. Lo ha riferito questa il Centro di controllo del volo spaziale russo. A bordo della capsula di discesa verso la Terra dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), il cosmonauta russo Sergey Ryazansky, l’americano Randolph Bresnik della NASA e il nostro Paolo Nespoli dell’Agenzia Spaziale Europea.

La Soyuz ha toccato la superficie terrestre – a temperatura di -10 °C – alle 08.38 GMT, a circa 140 chilometri a sud-est della città kazaka di Zhezkazgan, come da programma. Riazanski, Bresnik e Nespoli sono tornati sulla Terra dopo aver completato una missione di 139 giorni nello spazio.

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Sulla piattaforma orbitale sono rimasti gli altri tre membri dell’equipaggio: il russo Alexandr Misurkin e gli americani Mark Vande Hei e Joseph Acaba. Si uniranno all’equipaggio della Soyuz MS-07, che partirà domenica prossima dal cosmodromo di Baikonur, il russo Anton Skaplerov, l’americano Scott Tingle e il giapponese Norishige Kanai.

I tre cosmonauti sono decollati dal cosmodromo di Baikonur il 28 luglio 2017. È stata la seconda missione spaziale per Ryazanski e Bresnik, che ha celebrato il suo 50° compleanno a bordo proprio della ISS. Per il veterano Paolo Nespoli, 60 anni, è stato il suo terzo viaggio nello spazio.

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In 139 giorni, i tre astronauti “hanno fatto centinaia di esperienze in biologia, biotecnologia e scienze della vita e della terra“, ha dichiarato in una nota l’agenzia spaziale statunitense, la NASA. Durante la loro permanenza nello spazio orbitale, inoltre, i due equipaggi hanno anche avuto una conversazione in videoconferenza con Papa Francesco.

La ISS è un progetto di oltre 150.000 milioni di dollari che coinvolge 16 nazioni. Attualmente, è composta da 14 moduli permanenti e orbita ad una velocità di oltre 27.000 chilometri all’ora a una distanza di 400 chilometri della Terra. L’orbita della piattaforma viene sollevata periodicamente con l’aiuto delle eliche delle navicelle ad essa collegate, poiché perde quotidianamente tra i 100 e i 150 metri di altezza a causa della gravitazione del pianeta, dell’attività solare e di altri fattori. 

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