Oro spaziale: una nuova teoria sull’origine di questo elemento

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Molti degli elementi che compongo il nostro pianeta sono arrivati dallo spazio. Mentre su alcuni siamo certi della loro origine precisa, per altri ci sono solo teorie. Un esempio è l’oro. Fino a poco tempo fa si pensava che era stato prodotto dalla collisione di due stelle di neutroni. Nel 2017 gli astronomi sono riusciti a catturare tale fenomeno, ma studiando a fondo hanno realizzato che un episodio simile non sarebbe stato in grado di produrre la quantità presente nel nostro sistema solare, nella nostra galassia.

Le parole di Amanda Karakas, astrofisica presso la Monash University: “Le fusioni di stelle di neutroni non hanno prodotto abbastanza elementi pesanti all’inizio della vita dell’Universo, e ancora non lo fanno adesso, 14 miliardi di anni dopo. L’Universo non li ha resi abbastanza veloci da spiegare la loro presenza in stelle molto antiche e, nel complesso, semplicemente non ci sono abbastanza collisioni per spiegare l’abbondanza di questi elementi oggi.”

 

L’origine dell’oro

L’arrivo di elementi più pensati del ferro, quali l’oro appunto, ma anche l’argento o l’uranio, sono necessari altri processi, più potenti quindi più forti e anche più rapidi. In questo senso, il singolo evento registrato tre anni fa non sarebbe bastato per creare i suddetti. Ma cosa manca? Manca una frequenza maggiore di queste esplosioni, ma potrebbe esserci anche altro, come un diverso tipo di supernova.

Una supernova magnetorotazionale può essere l’origine di questi elementi così importanti, o così amati, da noi esseri umani. Avviene quando un stella massiccia vede il proprio nucleo andare in rapida rotazione tanto da far collassare il campo magnetico. Detto questo, non è detto che questo tipo di evento sia l’unico responsabile della presenza di questi elementi sulla Terra e in tutta la nostra galassia.

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