Progetto MEGLIO: utilizzare la fibra ottica per monitorare i terremoti in Italia

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L’Italia, nota per la sua bellezza e la sua storia ricca, è anche un paese sismicamente attivo. Per affrontare questa sfida, è essenziale adottare tecnologie innovative che ci permettano di monitorare e comprendere meglio i terremoti. Uno di questi progetti innovativi è il progetto MEGLIO, che sfrutta la fibra ottica per rilevare e monitorare l’attività sismica in Italia. Il progetto ha utilizzato un segnale laser inviato attraverso le fibre ottiche senza interferire con il normale traffico dati, consentendo di rilevare le piccole variazioni di lunghezza delle fibre causate dalle vibrazioni sismiche.

Durante due anni di sperimentazione, sono state registrate diverse decine di eventi sismici, dalla portata di terremoti disastrosi come quello avvenuto in Turchia nel febbraio 2023, fino a eventi quasi impercettibili con una magnitudo inferiore a 2. Un’analisi condotta dall’Ingv ha confermato l’affidabilità dei dati registrati e l’efficacia di questa tecnica come strumento di monitoraggio permanente e diffuso.

 

Italia, la fibra ottica potrebbe essere utilizzata per monitorare i terremoti

Ma cos’è esattamente la fibra ottica e come può essere utilizzata per monitorare i terremoti? La fibra ottica è un tipo di filo sottile, composto principalmente da vetro o plastica, attraverso il quale la luce può viaggiare a lunghe distanze con minima perdita di intensità. Nel contesto del progetto MEGLiO, la fibra ottica viene utilizzata come una sorta di “sismometro virtuale“. Il funzionamento è sorprendentemente semplice, ma estremamente efficace. Le fibre ottiche vengono posate nel terreno o all’interno di strutture come ponti e edifici. Quando un terremoto si verifica, le onde sismiche causano deformazioni minime nella fibra ottica, ma sufficienti da essere rilevate tramite appositi sensori.

L’aspetto più affascinante del progetto è la sua capacità di coprire grandi aree con un’unica infrastruttura. Poiché le fibre ottiche sono già ampiamente diffuse per scopi di comunicazione, il progetto può sfruttare questa rete preesistente per monitorare una vasta gamma di aree geografiche senza dover installare costosi e numerosi sismometri tradizionali. Inoltre questo progetto offre una risposta più rapida e accurata agli eventi sismici. Poiché i sensori collegati alle fibre ottiche possono rilevare anche le onde sismiche più deboli, è possibile ottenere informazioni più dettagliate sui terremoti, consentendo alle autorità di prendere misure preventive in modo tempestivo e mirato.

Questa tecnologia non solo migliora la nostra capacità di monitorare i terremoti, ma può anche aiutare a salvare vite umane e a proteggere le infrastrutture critiche. Con una maggiore conoscenza e una risposta più rapida agli eventi sismici, il progetto MEGLIO rappresenta un passo avanti significativo nella gestione dei rischi sismici in Italia e in altre regioni sismiche del mondo.

Foto di Anastasia R. su Unsplash

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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