L’assistente vocale della mela morsicata si è trovato varie volte nell’occhio del ciclone per numerosi errori. Qualche tempo fa vi avevamo parlato del piccolo sbaglio che Siri aveva commesso nei confronti del presidente degli Stati Uniti d’America. Non era mai capitato però, fino ad ora, che la stessa Siri si ribellasse all’azienda produttrice, Apple.
Non si tratta di uno scherzo. E’ accaduto in Israele. Pare che la donna che rappresenta la voce di Siri per il paese abbia denunciato il colosso di Cupertino per l’utilizzo illecito della sua voce. Come si sarà difesa Apple dalle accuse fatte dalla donna?
Siri contro Apple
Gura-Eini, è questo il nome della donna che presta la sua voce a Siri in Istraele. La donna si è scagliata contro l’azienda della mela morsicata accusandola di utilizzare impropriamente la sua voce. Gli utenti utilizzano la voce per creare frasi sessiste razziste e violente tramite l’assistente vocale. Pare che sia questo il pretesto che la donna ha trovato per portare Apple in tribunale.
Questa ha anche confermato di non aver mai dato autorizzazione ad Apple per l’utilizzo della sua voce. La doppiatrice aveva stretto un accordo solamente con l’azienda Nuance per testare la prima versione di Siri. Nuance è stata poi acquisita da colosso di Cupertino.
L’avvocato portavoce di Apple sostiene che i diritti sulle registrazioni fatte da Gura-Eini facevano parte del contratto che Apple aveva stipulato con Nuance e che quindi non vi è nessun tipo di violazione. In ogni caso la donna non intende fermarsi e ha richiesto all’azienda un risarcimento pari a circa 66mila dollari.