Il mondo del gioco pubblico legale è alle prese con un vero e proprio cambiamento, partito già dagli ultimi anni, con un boom nel 2019, e poi proseguito senza sosta nel biennio appena trascorso, ovvero quello della piena emergenza sanitaria: parliamo del comparto a distanza, che, anche durante il lockdown e la chiusura imposta alle sale fisiche, ha rappresentato un motore di traino per l’intero settore, e ne ha evitato lo stallo economico. Questa consapevolezza ha portato la filiera degli operatori del gioco a un’esigenza di riorganizzazione generale, in cui la tecnologia gioca un ruolo fondamentale nell’integrazione, necessaria, tra il terrestre e l’online: in poche parole la strategia omnichannel, o multicanale.
Prima di addentrarsi nelle possibili modalità di attuazione di questa nuova visione del gioco, è bene partire dai numeri ufficiali, per avere un’idea generale della spesa complessiva nel settore nell’ultimo periodo. Nel 2019 la raccolta online è stata di 36,4 miliardi di euro (+16 per cento rispetto al 2018), mentre nell’ottobre 2020 la spesa (ovvero la differenza tra vincite e puntate) ha raggiunto i 103,6 milioni di euro (+57 per cento). Nel 2021, a fronte di un calo complessivo di spesa ed erario (dunque sia fisico che online), il gioco a distanza ha comunque tenuto banco, e su questa tenuta hanno inciso sia le conseguenze della pandemia per le sedi terrestri che la maggiore restituzione in vincite generata dagli operatori legali del web. Anche i dati Agimeg su fonte ADM relativi a febbraio 2022 indicano un segno più per i casinò online, con un 3,3 per cento in più di spesa rispetto allo scorso anno.
Alla luce dei dati sopra riportati è possibile individuare lo scenario futuro su cui si muoveranno gli operatori del settore, il quale sicuramente coinvolgerà, anche all’interno delle sedi terrestri, una maggiore implementazione tecnologica e digitale, unificando i canali strategici di marketing.
Anche secondo il recente paper dell’Istituto per la Competitività I-Com, l’online e l’offline dovranno integrarsi per offrire agli utenti una modalità unica di contatto, capace di dialogare e di fare leva sul marketing digitale, sul cashless e, magari – si aggiunge – anche sui canali social.
Alcune esperienze in questo senso sono già state lanciate da casinò storici come quelli di Venezia Ca’ Noghera e Ca’ Vendramin Calergi e come la svizzera Swiss Casinos: entrambe, lungi dalla chiusura delle proprie sedi fisiche, hanno infatti deciso di investire anche sulla Rete e di sbarcare online, con le potenzialità di marketing che questa consente, come i bonus e le promo, e con il sostegno di sviluppatori di fama (quali Playtech e Novomatic, tra gli altri) il cui apporto è fondamentale, se non per essere considerato il miglior casino online, sicuramente per offrire un’esperienza di gioco fluida e una resa grafica ottimale.
Nella strategia del multichannel, a questo proposito, rientrano anche le app, visto che l’utenza dei casinò digitali molto spesso utilizza i dispositivi mobili per accedere al gioco: in questo caso un software efficiente è indispensabile per l’ottimizzazione da mobile, ma alcuni concessionari legali, come nel caso di Sisal, hanno investito risorse economiche e competenze anche nello sviluppo di app native ufficiali, disponibili sia per sistemi operativi iOS che Android.
Un altro fattore importante nell’ottica del multicanale è anche quello relativo ai sistemi di pagamento: le transazioni web in Italia hanno oltrepassato la soglia dei 50 miliardi di euro nel 2020, e le previsioni le vedono ancora protagoniste nei prossimi anni. Se le piattaforme legali con licenza ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), sottoposte a controlli da parte degli OdV (Organismi di verifica), sono sicure in questo senso, perché utilizzano sistemi di pagamento come PayPal o le carte ricaricabili, il cashless potrebbe essere applicato anche agli apparecchi fisici, garantendo inoltre uno strumento di sicurezza e controllo delle attività.
In un nuovo approccio omnichannel, infine, non possono mancare i social network, grandi protagonisti della rivoluzione digitale: secondo il rapporto “Online gambling” il 75 per cento delle giocate proviene da dispositivi mobili, e il seguito sulle pagine ufficiali degli operatori conta migliaia, se non milioni di followers, come nel caso di PokerStars, con 2 milioni di like su Facebook, e Paddy Power, che conta invece oltre 60mila contatti Twitter. Non a caso i concessionari stanno investendo sempre più su questo tipo di marketing: si parla di una media di investimenti del 135 per cento in più, soltanto negli ultimi sei mesi dello scorso anno.
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