3 kg di plastica nello stomaco di un cervo trovato morto nel Parco di Nara

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È morta di fame e di stenti la femmina di cervo il cui corpo è stato ritrovato senza vita nel parco di Nara, in Giappone. L’animale non è riuscito più a nutrirsi a causa dei 3 kg di plastica che aveva nello stomaco e che sono stati scoperti dai veterinari dopo l’autopsia.

 

La cerva morta con 3 kg di plastica nello stomaco

La Nara Deer Welfare Association, l’ente che proteggi i cervi del Santuario di Nara, ha lanciato l’allarme in un suo recente rapporto, in cui ha affermato che l’assunzione, loro malgrado, di plastica da parte dei cervi ha già provocato diverse morti, di cui l’ultima quella della cerva di 17 anni, trovata indebolita ed affamata il 23 Marzo vicino al tempio Todaiji.

I veterinari del parco hanno tentato invano di alimentare l’animale, sottopeso di almeno 10 kg, il quale ha sempre rifiutato il cibo. Dopo la sua morte i veterinari hanno scoperto la causa della sua inappetenza, il suo stomaco era riempito da 3,2 kg di plastica.

La mole di plastica nello stomaco rendeva infatti impossibile al cervo non solo ingerire e digerire cibo, ma anche rigurgitarla per poter sopravvivere. Sono già 6 i cervi morti a Nara a causa della plastica, e nello stomaco di uno di essi sono stati trovati oltre 4 kg di plastica.

 

I cervi sacri di Nara

I cervi sono animali sacri nel parco dei Templi di Nara. All’interno di uno dei templi principali, il Santuario Kasuga Taisha, è infatti custodita la divinità Takemi Kajichi no Mikoto, che avrebbe cavalcato su un cervo sacro verso Nara, dal Santuario di Kashima nella prefettura di Ibaraki.

3 kg di plastica

I cervi fanno quindi da sempre parte della sacralità dell’affascinante parco di Nara ed i turisti hanno la possibilità di passeggiare tra loro e dargli da mangiare i famosi Shika Senbei, i cracker dei cervi. Si tratta di biscotti di farina di grano e crusca di riso, senza zucchero e appositamente ideati per non nuocere alla salute dei cervi.

Gli Shika Senbei sono un prodotto registrato dalla Nara Deer Welfare Associaton, i cui proventi servono appunto per prendersi cura dei cervi che sono parte del monumento. Ma nonostante i cartelli di avvertimento, che obbligano a dare ai cervi solo gli Shika Senbei, i turisti spesso e volentieri pensano bene di alimentare gli animali con altri alimenti.

 

Plastica ai cervi: colpa dei turisti

Altrettanto spesso sono stati visti dare ai cervi, del cibo contenuto in sacchetti di plastica, spesso abbandonati poi a terra. In alcuni casi i cervi sono stati visti mordere i sacchetti di plastica contenenti cibo offerti dai turisti, questo accade poiché gli animali non riescono a capire la differenza tra la plastica ed il cibo, tra ciò che è commestibile e ciò che non lo è.

Per impedire che ciò accada di nuovo, la Nara Deer Welfare Associaton, distribuisce ai turisti una borsa ecologica, realizzata con materiali biologici.

 

Basta plastica, per noi stessi e per il pianeta

Ma come per quanto accade in mare per le balene, gli uccelli e altri animali, il problema resta sempre l’uomo. Bisognerebbe educarci al riciclo, alla raccolta differenziata dei rifiuti e soprattutto a limitare l’uso e la produzione di materiali come la plastica. Bisognerebbe educare i quasi 2 milioni di visitatori stranieri che visitano annualmente il parco di Nara, a non utilizzare la plastica, specialmente per dar da mangiare ai cervi.

Se abbiamo creato un isola artificiale di plastica nel Pacifico, se la plastica uccide anche in luoghi protetti e sacri come Nara, possiamo solo immaginare che cosa ci sia nel resto del Pianeta.

Valeria Magliani
Valeria Magliani
Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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