La sperimentazione delle reti 5G coinvolge non soltanto l’ambito mobile smartphone e l’intrattenimento in mobilità, ma anche il nuovo segmento dell’automotive e, in un quadro ancor più ampio, tutto il settore della mobilità.
La collaborazione stabilitasi tra Ericsson e Piaggio punta all’applicazione della teoria delle reti di quinta generazione anche per il segmento delle due ruote. Il gruppo italiano, in particolare, si è attivato a favore di una partnership che contribuisca a creare nuove frontiere per la mobilità su strada, in stretta collaborazione con Ericsson, una società che nell’ultimo periodo ha dato ampia manifestazione di interesse nel contesto dei network mobile 5G.
L’obiettivo fondamentale, quindi, è quello di esplorare le potenzialità offerte dai nuovi sistemi TLC, applicando le funzionalità di sistemi che consentano di operare una seria rottura con il passato della mobilità stradale. Complessi ecosistemi gestiti da sensori Smart e connessioni di ultima generazione contribuiranno a perseguire il risultato.
In questo contesto, un mezzo a due ruote può fungere da sistema di segnalazione per lavori, asperità del terreno, rallentamenti dovuti al traffico ed agli incidenti. Un concetto del tutto nuovo, ma senz’altro in grado di rivoluzionare un intero comparto. Come se non bastasse, i nuovi veicoli intelligenti potrebbero farsi carico di fornire informazioni ausiliarie in merito alla scelta del percorso migliore o sulla presenza di un eventuale ostacolo lungo il tragitto.
“Il progetto, primo del suo genere nel mondo delle due ruote, unisce l’esperienza nel cloud di Ericsson con la conoscenza approfondita del prodotto di Piaggio. Attraverso la prototipazione di nuove soluzioni per il futuro, le due società puntano a scoprire nuove e interessanti opportunità che offrano vantaggi sia per l’utente finale che per il produttore”
Ericsson spiega che:
“In futuro, gli scooter connessi potrebbero mettere in guardia i loro piloti su eventuali pericoli in arrivo e comunicare in tempo reale con altri veicoli intelligenti. Questo tipo di applicazioni miglioreranno in modo significativo la sicurezza e forniranno all’utente una maggiore consapevolezza delle strade intorno a loro”
Il risultato potrà ottenersi soltanto a seguito di una massiva opera di sperimentazione e collaborazione. Secondo quanto riferito, infatti:
“I veicoli a due e tre ruote non offrono lo stesso tipo di cruscotto ricco di informazioni che è possibile trovare nelle auto e nei camion – rendendo quindi la comunicazione machine-to-person più complessa per essere implementata efficacemente. La sicurezza è un’altra problematica chiave, perché i piloti delle due ruote vanno incontro a rischi maggiori. Per questo tutto ciò che può aumentare l’attenzione o ridurre la possibilità di un incidente, porta un valore significativo”
Si cerca quindi di stabilire un modello che integri efficacemente le nuove soluzioni di mobilità intelligente, sulla base di una teoria ribattezzata “Internet of Vehicle”. In merito al concetto di mobilità interconnessa intelligente vi sono ancora diversi problemi ed ostacoli da superare: Come evolverà la situazione negli anni a venire? Riusciremo ad ottenere performance apprezzabili ed una tangibile riduzione dei consumi? Lo scopriremo a tempo debito. Nel frattempo, rilascia qui una tua personale interpretazione dei fatti.
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