Bere acqua è fondamentale per il nostro corpo, per tutti i processi biochimici che ci tengono in vita. Per questo motivo viene consigliato di berne una certa quantità durante il giorno, ma spesso non lo si fa. Un nuovo studio ha preso in esame però cosa succede se non lo si fa abbastanza. Sulla base di una ricerca portata avanti per oltre 25 anni su oltre 11.000 volontari ha fornito un quadro particolare.
Se da un lato ci si può basare sulle risposte fornite dai volontari, i ricercatori si sono concentrati sulle tracce di sodio presenti negli elementi del sangue. Più acqua si beve, più i livelli del sodio risultano bassi mentre al contrario risultano alti. Sulla base di questo, e cercando di escludere le varie variabili, è stato visto che l’effettiva mancanza porta a condizioni di salute croniche.
L’acqua è importante per il nostro corpo
Normale questo livello in una persona è tra i 125 millequivalenti per litro e i 146. Negli individui che presentavano una soglia maggiore sono stati visti diversi altri marcatori sballati legati alla salute biologica di una persona. Si parla, per esempio, di un rischio associato maggiore di arresto cardiaco che arriva anche al 64%, ma anche di ictus, diabete e demenza.
Le parole degli autori: “L’obiettivo è garantire che i pazienti assorbano abbastanza liquidi, valutando al contempo fattori, come i farmaci, che possono portare alla perdita di liquidi. I medici potrebbero anche aver bisogno di rimandare al piano di trattamento attuale di un paziente, come limitare l’assunzione di liquidi per l’insufficienza cardiaca. A livello globale, questo può avere un grande impatto. La diminuzione del contenuto di acqua corporea è il fattore più comune che aumenta il sodio sierico, motivo per cui i risultati suggeriscono che rimanere ben idratati può rallentare il processo di invecchiamento e prevenire o ritardare le malattie croniche”.