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Allarme fungo: un’infezione particolarmente resistente sta dilagando

Un report di ieri del New York Times ha rivelato qualcosa di inquietante che riguarda la salute pubblica. Diversi mesi fa in un ospedale di Brooklyn è stato ricoverato un anziano il quale ha successivamente subito un intervento chirurgico all’addome. Durante le analisi di routine post-operatorie è stato scoperta la presenza di un infezione fungina causata dalla Candida auris. Quest’ultimo è stato scoperto solo di recente, ma apparentemente è già diffuso a livello globale.

Tale fungo è pericoloso in quanto può risultare fatale quando si trova di fronte un sistema immunitario debole come quello di un anziano. Un parte preoccupante dell’accaduto riguarda la scoperta fatta da parte del responsabile sanitario dell’ospedale sopracitato nella stanza della vittima. La stanza, che serviva come zona di quarantena, è stata ritrovata completamente ricoperta dalla Candida auris e per ripulire sono dovuti ricorrere a della attrezzatura speciale che in alcuni casi non è servita; il pavimento e il soffitto sono stati rimossi per poter eliminare il tutto con efficacia.

 

Rischio globale

Il CDC, o Centers for Disease Control, ha definito il fungo come una serie minaccia in quanto è risultato resistente a diversi trattamenti e al farmaco noto come fluconazolo. I morti, accertati, finora sono stati 3400 tra Spagna, Grand Bretagna, Venezuela, Sud Africa e altri paesi. Solo a New York sono stati registrati 51 casi clinici e 61 casi paziente. Come detto poc’anzi l’infezione può risultare mortale in caso di un sistema immunitario debole mentre il range d’età dei casi registrati varia dai 21 ai 96 anni.

Ancora una volta ci troviamo di fronte a qualcosa di simile ai superbatteri ovvero a quegli organismi che col tempo di sono evoluti dotati di una maggiore resistenza agli antibiotici a noi disposizione attualmente. La loro comparsa è da imputare principalmente all’uso indiscriminato di tali trattamenti a cui va aggiunta la sospensione prematura del ciclo indicato proprio per gli antibiotici.

Giacomo Ampollini

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